Una nuova vita || The Walking...

By akyre019

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Kendra, una semplice ragazza, vittima anch'essa del nuovo mondo infetto. In queste pagine virtuali leggerete... More

Capitolo 1 : Il ritorno
Capitolo 2 : Casa
Capitolo 3 : Il piano
Capitolo 4 : Le tre domande
Capitolo 5 : Prigioniera
Capitolo 6 : Ricordi
Capitolo 7 : Ying e Yang
Capitolo 8 : La bella e la bestia
Capitolo 9 : Giano
Capitolo 10 : Reset
Capitolo 11 : War
Capitolo 12 : Punto e a capo
Capitolo 13 : Montagne russe
Capitolo 14 : Non può esserci solo orrore
Capitolo 15 : Frantumi
Capitolo 16 : Sporche verità
Capitolo 17 : Impura
Capitolo 18 : Inchiostro
Capitolo 19 : Kâuma
Capitolo 20 : Collisioni
• Messaggio •
Capitolo 21 : Quelli che arrivano sopravvivono
Capitolo 22 : Never trust
>SEASON FINALE<
Capitolo 23 : Non si torna indietro
Capitolo 24 : Niente è come sembra perchè niente è reale
Capitolo 25 : Acacia
Capitolo 26 : Negazione
• Messaggio •
Capitolo 27 : Nessuna Tregua
Capitolo 28 : Scacco Matto
Capitolo 29 : Cielo
Capitolo 30 : Neve
Capitolo 31 : Al posto mio
Capitolo 32 : Persone
Capitolo 33 : Aspettative
Capitolo 34 : Tormenta
Capitolo 35 : A nudo
• Informazione •
Capitolo 36 : Champagne
• Vi Amo •
Capitolo 37 : Frida Kahlo
Capitolo 38 : Ametista
Capitolo 39 : Pillole di vita
Capitolo 40 : Anestesia
• Party •
Capitolo 41 : Do you need some time
Capitolo 42 : Sete
Capitolo 43 : Metamorfosi
Capitolo 44 : The bad guy
Capitolo 45 : Punizione
Capitolo 46 : Cicatrici
Capitolo 47 : Tutti i nodi vengono al pettine
Capitolo 48 : Mozziconi
Capitolo 49 : O te o lui
Capitolo 50 : Mayday
Capitolo 51 : Bodyguard
Capitolo 52 : Qualcosa in più
Capitolo 53 : Wolves
Capitolo 54 : Limbo
• 13 Cose che non sai di me •
Capitolo 55 : Resurrezione
Capitolo 56 : I buoni
Capitolo 57 : Questione di priorità
Capitolo 58 : Fiamme
Capitolo 59 : Germogli
Capitolo 60 : Ciò che è ancora
Capitolo 61 : Anche i demoni hanno un cuore
Capitolo 62 : Odi et Amo
Capitolo 63 : Fuga
Capitolo 64 : Tramonto
Capitolo 65 : Caramelle
Capitolo 66 : Viviamo
Capitolo 67 : Luna di miele
Capitolo 68 : Let's drink and talk
Capitolo 69 : Cetrioli
Capitolo 70 : Ride with Dixon
Capitolo 71 : Darci un taglio
• 20k •
Capitolo 72 : Collapse
Capitolo 73 : Un dito in meno, ma un giorno in più
Capitolo 74 : Condannati
Capitolo 75 : Ora o mai più
Capitolo 76 : Due patate o un maiale
Capitolo 77 : Un trio inusuale
Capitolo 78 : A mali estremi, bevi e rimedi
Capitolo 80 : Aspettami
Capitolo 81 : Restare
Capitolo 82 : La mia costante

Capitolo 79 : Solo affetto

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By akyre019


C'era solo lui. Fra il caos, le grida, le mani che mi strattonavano. C'era solo lui. Il suo viso sotto le mie dita. I suoi zigomi sotto le mie nocche. Lo colpivo, sfogando la mia rabbia. Un pugno per ogni parola scoccata. Un pugno per ogni stronzata detta. Un pugno per come mi aveva dipinta. Non sarei stata soltanto la dannata ciliegina marcia, avrei fatto di più. Sarei stata una fottuta spina nel fianco, uncinata per giunta. Lo odiavo. Percepivo l'amputazione irradiarmi di dolore, ma non mi bastava, non mi importava. Volevo che lo sentisse, volevo che anche lui soffrisse. Non era giusto, il dolore non doveva essere solo il mio. I suoi occhi vitrei mi facevano ribollire il sangue. Restava immobile ad incassare i pugni senza muovere un muscolo, senza schiudere le labbra. Mi fissava, fra un colpo e l'altro. Mi fissava e il risentimento cresceva.

-Sei un vigliacco. - inveii, afferrandolo per il colletto della camicia - Perché non mi colpisci, perché non mi fermi?

Il sopracciglio destro perdeva sangue. Un rivolo cremisi scivolò su di lui, percorrendo lo zigomo fino al mento.

-Sai solo dare la colpa agli altri, ma sei lo stronzo più grande qui. Un bastardo, questo sei, un bastardo che non sa assumersi le proprie responsabilità.

Gli mollai l'ultimo pugno. Non perché avessi voluto smettere. Avevo ancora tanto altro da dare, tanto altro da dire. Ma delle braccia possenti mi sollevarono, separandomi dal corpo menomato dell'arciere. Il suo sguardo mi seguì. Continuò a seguirmi nel suo mutismo. Glenn corse ad alzarlo, mentre io ero bloccata dalla stretta di Abraham, ed il suo sguardo era sempre lì. Un punto fisso.

-Ne vuoi ancora, eh? - gridai sfinita - Non ti sono bastati?

Cercavo di divincolarmi, ma Abe sapeva bene come immobilizzare una persona per renderla innocua. La sua presa era perfetta. Nonostante l'alcool in corpo, sapeva come essere lucido nei momenti necessari. Rick mi si parò davanti, sperando di catturare la mia attenzione, mentre con una mano gesticolava per far allontanare Daryl.

-Ehi ehi Kendra, guardami. - la voce rauca dello sceriffo mi infastidì - Datti una calmata adesso.

Lo ignorai, squadrando a mia volta Daryl che veniva scortato al bagno del piano superiore. Denise seguì il coreano, mentre il suono dei rigurgiti di Rosita impregnarono la stanza, confondendomi. Solo in quel momento mi accorsi della sua assenza. Tara era davanti la porta del piccolo wc, occupata più a trattenere la nausea che ad aiutare l'amica. Non so come, ma fra le voci di Michonne, fra il volto di Rick, fra il vomito della ispanica, in qualche modo riassunsi il senno. Tutto tornò ad essere più o meno focalizzato.

-Chiudete il becco, mi state rintronando. - fiatai scocciata - Puoi anche mollarmi, Abe.

Il rosso allargò le braccia e i miei piedi tornarono a toccare il pavimento. Un senso di inadeguatezza mi investì, ma non ci badai. Ero più concentrata sul sangue fra le mie dita.

-Stai bene?

La domanda di Rick rimase senza risposta.

-Cavolo, lo hai menato di brutto.

L'espressione incredula di Michonne mi fece rivivere quei minuti. Sentivo ancora sui palmi la sua pelle.

-Incredibile, questa festa ha avuto pure una rissa. - ridacchiò Abraham, grattandosi la nuca.

Jesus si sbracciò, sperando di distogliere l'attenzione degli altri presenti dalla sottoscritta.

-Spettacolo finito, potete tornare ai tramezzini. - borbottava confuso - Quelli al formaggio sono squisiti.

Restavo a testa bassa, fissandomi le mani. Non riuscivo a capire se mi facessero più male le ossa o quello stupido muscolo nel petto.

-Sto bene, sto bene. - parlai, più a me stessa che a loro - Torniamo al tavolo.

Volevo continuare a bere. Chiudere questa maledetta parentesi.

-Sarebbe più saggio finirla qui. - ipotizzò Jesus.

Michonne ed Abraham mi guardarono, come se temessero che potessi esplodere in una seconda rissa.

-Ora ho ancora più bisogno di bere.

Rick spalleggiò il biondo. Probabilmente non era dell'umore adatto per continuare.

-Jesus ha ragione. - affermò, poggiando una mano sulla mia spalla.

Spezzai quel contatto fisico, non prima di aver stritolato il suo polso.

-Se dico di voler continuare a bere, lo faccio. - sillabai a denti stretti - Con o senza di voi.

Abraham si mise in mezzo, cercando di scacciare il nervosismo generale che si era creato.

-Facciamo una piccola pausa. - consigliò, indicando la cucina - Mangiamo qualcosa, ci rilassiamo un poco e poi riprendiamo.

Annuii, convincendomi che fosse una buona idea. Ma io non avevo fame. Non avevo voglia di chiacchierare amabilmente col resto del gruppo e non mi fregava una beata minchia di fare una cavolo di pausa. Volevo solo pisciare. Lavarmi il sangue dalle mani e pisciare. Erano queste le mie priorità. Seconde al bere, ovviamente. Scansai Jesus e mi diressi all'esterno. L'aria gelida mi fece rabbrividire, ma grazie all'alcool in corpo non avvertii più di tanto il gelo. Procedevo a grandi falcate, o almeno era quello che credevo di fare. I miei passi erano tutt'altro che precisi e ritmati. Barcollavo e l'andamento era chiaramente rallentato, ma ero comunque sicura di avere tutto sotto controllo.

-Kendra. Dove diavolo stai andando? - Rick cercava di raggiungermi, evitando di inciampare su se stesso - Kendra!

Gli feci cenno di non urlare. La sua voce, sebbene roca e graffiata, mi infastidiva. La testa già mi doleva terribilmente di suo ed egli non la smetteva di richiamarmi, apparendo alle mie povere orecchie più come un fastidiosissimo allarme antifurto che come un normalissimo rumore rauco.

-Non voglio parlare, cazzo. - vociai, tentando di affrettare il passo - È così difficile da intuire?

Mi appiattii alla porta d'ingresso della villetta di fianco, spalmandomi sul legno quasi fossi burro su una pentola rovente.

-Si può sapere cosa cavolo stai facendo?

Rick mi guardò preoccupato, come se non fosse  consapevole del proprio stato attuale. Non ero di certo la più sbronza dei due. L'avrei vinta questa sfida alcolica. Cascasse il mondo, Kendra Moore avrebbe battuto questi stronzi e vinto la competizione. Peccato che avessi deciso di puntare tutti i neuroni su quella stupidaggine. Probabilmente, se li avessi usati con più criterio, mi sarei risparmiata certi dettagli, certe conseguenze.

-Posso andare a fare pipì o devo chiederti il permesso? - brontolai, tastando il pomello.

Dopotutto i bagni di là erano occupati, tra vomito e stronzo gigante. E con stronzo gigante intendo Daryl, ovviamente. Rick, accorgendosi della difficoltà che avevo con la maniglia, posò la mano sulla mia, aiutandomi ad aprire la porta.

-Ce l'avrei fatta da sola. - mentii, entrando in casa Grimes - E tu perché sei qui?

Dondolò la testa in segno di negazione. Non era affatto convinto dalla mia affermazione.

-Michonne mi ha mandato a recuperare altri alcolici. - spiegò, andando dritto in sala da pranzo.

Oh. Certo che ne avevamo fatto fuori di liquore. Non avevo tenuto il conto, ma se l'alcool era finito, dovevamo essere vicini al coma etilico. Tutto sommato, Jesus poteva aver detto giusto. Probabilmente sarebbe stato meglio smettere. Cacciai all'istante l'ipotesi. Non potevamo mica lasciare in sospeso la gara. Arrancai verso il bagno, chiudendomi a chiave. Abitudine che avevo fin da piccola, dato che i miei genitori avevano il malsano vizio di entrare sempre senza prima bussare. Azionai il getto del lavandino, immergendo le mani in quel fiotto ghiacciato. Fanculo Daryl, fanculo. La mano sinistra mi faceva un male cane. La scuotevo, come per attenuare le fitte di dolore. Lo stare ferma immobile, però, provocò un forte senso di nausea ed un improvviso giramento di testa più violento di quanto mi aspettassi. Indietreggiai fino a scontrarmi col gabinetto e ne approfittai per svuotarmi la vescica, oltre che per evitare di crollare sul pavimento. L'enorme sforzo fisico si era deciso a farsi sentire. Lì per lì, grazie all'alcool, non mi ero nemmeno accorta di quanto avessi scombussolato il mio corpo. Ero troppo concentrata sui pugni, sull'idea di ammazzare di botte l'arciere. Vedevo le mattonelle vibrare, intrecciarsi e sovrapporsi. Bella merda, Kendra. Sei strafatta di gin e altra robaccia. Nella speranza che lo stordimento generale si attenuasse, continuavo a chiudere gli occhi per qualche minuto e riaprirli fiduciosa, ma niente. Niente di niente. Il mio cervello non voleva proprio saperne. Ormai era andato. Sguazzava in un lago di tequila. Non so per quanto rimasi seduta sulla tazza, non so per quanto diavolo di tempo continuai invano a tentare di riacquistare un briciolo di lucidità, ma alla fine le gambe presero a formicolarmi ed io dedussi che fosse arrivato il momento di rialzarsi. Con il rumore dello sciacquone di sottofondo, barcollai in corridoio per raggiungere l'uscita, ma un rumore secco mi fece voltare a sinistra. Scorsi Rick accucciato, intento a trafficare con uno scaffale basso della cucina. Che ci faceva ancora qui? Ero convinta che se ne fosse andato da un pezzo. Estrasse trionfante una bottiglia ramata, affiancandola alla gemella posta sul bancone. Mi massaggiai le tempie, respirando lentamente per riacquistare la calma. Non dovevo essere incazzata col mondo per colpa di un solo bastardo. Sì alzo, chiudendo lo sportello, e si voltò notandomi.

-Ehi. - sussurrai, arrancando come un vagante nella sua direzione.

-Ehi. - ripeté con lo stesso tono piatto - Tutto bene?

Una meraviglia.

-Sì, tutto okay.

-Sei sicura di voler continuare?

Accarezzai il collo delle due bottiglie, sospirando.

-Penso di sì. Non voglio che l'ultimo ricordo della serata sia una rissa.

-Capisco. - rifletté, accarezzandosi il mento - Al massimo non ricorderemo nulla, giusto?

L'idea era proprio questa. O la perdita di memoria o il coma. Cosa che non avrei disprezzato più di tanto. Mi sarebbe piaciuto fare la 'bella addormentata' della situazione.

-Sì, questo è lo spirito. - confermai, appoggiandomi al bordo del forno.

Fece un respiro rumoroso, intrecciando le braccia al petto per poi fissarmi negli occhi.

-Lo sai, Daryl.. insomma, quello che ha detto, beh non lo pensa. 

Un tentativo per risollevarmi il morale? Apprezzai il gesto, anche se inutile.

-Mh, un tempo me lo dicevo anch'io.

Ci fu un attimo di silenzio, come se entrambi fossimo caduti in un momento contemplatore. Non avevo idea di cosa stesse pensando lo sceriffo, ma io stavo ripercorrendo tutte le famose discussioni con l'arciere. Ogni volta ero riuscita a darmi la colpa. Ogni volta ero riuscita a convincermi del fatto che il suo atteggiamento duro non fosse altro che una maschera, una mossa per nascondere una sottospecie di affetto nei miei confronti. Invece, a quanto pareva, ero sempre stata nel torto. Almeno adesso lo avevo capito, no? Meglio tardi che mai.

-Credo di aver bisogno di fermarmi un attimo. - biascicai, scivolando lungo il mobile.

Sedetti a terra, strusciando la schiena sullo sportello della cucina. Da seduta, il soffitto pareva muoversi di meno. Un piccolo sollievo.

-Non è una cattiva idea.

Rick mi emulò, sedendosi accanto. Sospirammo entrambi e poi sorridemmo, cercando di concentrarci sugli attimi allegri che avevamo appena vissuto.

-Che cazzo di serata. - esclamai, inclinando la testa all'indietro.

-Non parlarmene. - ridacchiò.

-A parte quello zotico di Daryl, non mi sentivo così allegra da troppo tempo. Senza pensieri, sai?

-Avremmo dovuto farle più spesso queste feste.

Sbarrai gli occhi incredula.

-Fermi tutti, lo sceriffo Rick Grimes, il tipo del 'Non alziamo troppo il gomito', sta cedendo all'alcool?

Avevo una terribile influenza su chi mi stava attorno.

-Non essere precipitosa. Ho solo detto più spesso, non sempre.

-Così sembro un'alcolizzata.

-Se te lo permettessi, lo saresti. - precisò, guardandomi di sottecchi.

-Temo di sì.

Una risata spensierata si levò in quella stanza. Non riuscivo a capire perché ogni cavolo di giornata dovesse prendere una piega del cazzo. Ci meritavamo ventiquattro ore tranquille, che diamine. O era chiedere troppo di quei tempi?

-A proposito di Daryl, di quello che hai detto prima.. - dissi a bassa voce.

-Sì?

-Vale anche per te, insomma. Non ti dà la colpa dei nostri insuccessi. Le scelte sono sempre state comuni. Anzi, a te nemmeno piaceva Terminus.

Annuì, tornando serio. Voleva davvero crederci, ma non ne era capace. Come biasimarlo? Daryl aveva una dote particolarmente nefasta. Aveva la capacità di insinuarsi nei meandri del tuo cervello, depositandovi sensi di colpa impossibili da sradicare. 

-Non mi pento di averlo preso a pugni, però. - ammisi, roteando le mani - Ma mi dispiace per un piccolo dettaglio.

-Cioè?

-Il non avergli lasciato in faccia dei segni di dieci dita.

Ne avrà solo nove, dopotutto. Rick non rise, osservandomi con sguardo ancora più cupo di prima. Perché nessuno apprezzava le mie battute ironiche?

-È troppo presto per scherzarci su?

Non rispose, tirandosi su a fatica. L'alcool in corpo non lo aiutò nell'azione. Di fatto, adagiò la faccia alla mensola alta, sperando di bloccare le vertigini. Nascosi un sorriso, alzandomi, ma quando mi scontrai con la sua espressione, non riuscii a trattenere una risata spontanea.

-Perché ridi adesso? - mi fulminò.

-Oh nulla.

-Parla. - insistette, minacciandomi col solo sguardo.

-È la tua faccia.

Mi arresi in fretta. Da ubriaca ero facile da gestire, tutto sommato. Bastava non farmi incazzare.

-La mia faccia ti fa ridere? - interrogò confuso.

-È che, quando sei nervoso, la inclini sempre ed hai questo sguardo assassino.

Increspò le labbra dubbioso.

-Non sembra divertente.

-La trovo adorabile.

Mi tappai la bocca all'istante. Cazzo, mi era scappata. Non volevo dirlo. Rick mi scrutò stupito, dondolando la testa incredulo.

-Tu cosa? Oh mio Dio.

-Dimentica quello che ho detto! - borbottai agitata - Mi è sfuggito.

-Tu pensi che io sia adorabile! - elaborò imbarazzato - Comincio a capire perché non riesco mai ad impormi con te. Non puoi prendermi sul serio perché ti sembro adorabile!

Rideva rosso in volto, ma io lo ero senz'altro di più. Sebbene stesse quasi piangendo dalle risate, sbellicandosi della sottoscritta, ero contenta di vederlo felice. Cominciavo a pensare di aver proposto una stronzata al gruppo, di averli praticamente gettati all'inferno. Una guerra? Ma come diavolo mi era saltato in testa? Quando terminò di prendermi in giro, lo abbracciai. Rick c'era sempre stato per me, fin dall'inizio. Lo avevo scelto, avevo scelto loro al posto di Philip. Ogni nostra discussione era nata dalla sua apprensione. Ed io ultimamente non facevo altro che trattarlo con superficialità, ignorando i suoi consigli. Voleva solo il mio bene.

-Mi spiace averti fatto preoccupare, mi spiace aver mandato Aaron da solo. Mi spiace praticamente per tutto, scelte prese e non. Forse le cose sarebbero andate diversamente. - confessai, parlando anche del dito.

Mi strinse a sè, contraccambiando quella stretta sicura.

-Non è colpa tua, nemmeno di Daryl. Ho sbagliato io a permettervi di partire. Avrei dovuto fermare entrambi.

Chiusi gli occhi, provando ad immaginare cosa sarebbe successo se fossi rimasta ad Alexandria, se Daryl fosse stato bloccato nella fuga. Il dito sarebbe rimasto al suo posto. Io e l'arciere avremmo affrontato immediatamente il discorso aborto. Carol si sarebbe beccata uno o più pugni e Aaron non sarebbe stato obbligato a letto dalla febbre alta. In conclusione, io e Daryl eravamo la coppia più egoista di sempre.

-Jesus mi ha detto come vi ha incontrato. - aggiunse, allontanandomi leggermente.

Cristo. Il nazareno aveva la bocca larga. Non che gli avessi chiesto esplicitamente di non parlarne.

-Ho rischiato di perdervi. - sibila - Di perderti.

-Siamo qui, adesso. - strinsi le sue mani, vedendolo particolarmente scosso - Sono qui.

Accadde, senza che nemmeno me ne rendessi conto. In un frammento di secondo, egli fu su di me. Un bacio. Inizialmente incerto, timido, divenne sempre più vorace, intenso. Lo volevo? Sì, in quel momento sentivo di averne bisogno. Le sue labbra sapevano di rum, avevano un sapore così delizioso da tenermi letteralmente incollata. L'oceano in burrasca in me, si calmò. Le onde morirono fino ad appiattirsi in un movimento antalgico. Che fosse il mio calmante? Che avessi sempre sbagliato ad ignorare quella impercettibile tensione fra noi? Quando la sua mano iniziò ad esplorare il mio ventre sotto la maglietta, ci bloccammo come colpiti da un fulmine, separandoci. La mia mente fu occupata dall'immagine di Daryl.

-Non posso, questo non va bene. - farfugliò, stringendo le palpebre.

Era come se stesse vedendo davanti agli occhi qualcosa che mi sfuggiva.

-Io, io e Michonne. - sussurrò - Abbiamo qualcosa, capisci? Funziona, stiamo bene.

Un buco allo stomaco, fu questa la sensazione che ne derivò. Mi passai le dita fra i capelli, riassettandoli. Io avevo qualcosa con Daryl, più o meno. L'avevo chiusa, è vero. Avevo detto di averla accantonata. Ma lo credevo davvero? Ero confusa. Daryl continuava ad insinuarsi nella mia testa, impedendomi di ragionare in modo efficace. Forse la colpa era anche dell'alcool. È giusto così, pensai. Io e Rick non abbiamo niente. È l'alcool. Gli ormoni. La voglia di sentirsi vicini.

-Ehi, ehi guardami. - gli presi il volto fra le mani - Non è successo niente. Hai qualcosa, sono felice per voi. Questo, questo è stato soltanto grande affetto, okay? Io ho temuto di morire, te di non vederci tornare. È stato un attimo emotivo distorto dal whiskey, mettiamola così. C'è solo affetto.

Annuì, sebbene con poca convinzione, fissandomi con quei occhi perennemente corrucciati, come se non avesse mai il cervello libero.

-Solo affetto. - ripeté.

-Sì, solo affetto.

Ma appena lasciai la presa, Rick mi schiacciò contro il bancone, tornando alle mie labbra. E stavolta, non riuscimmo a contenerci. Io in primis non riuscii a contenermi. E sapete una cosa? Mi andava bene così. Per una volta, avrei fatto qualcosa unicamente per me.

Angolo autrice
La vostra ira si abbatterà su di me, già mi pare di sentirla. Ah l'alcool, che bella invenzione. Crea situazioni stupende u.u
Mi spiace avervi spezzato la Kendryl, ma Daryl è stato una merdaccia, e quando gli ormoni salgono eh, chi resiste più ad un Rick strafatto di rum?  😂
Cosa pensate accadrà?
Le dinamiche cambieranno?
Vi aspetto nei commenti

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