Federica (#Wattys2017)

By JackBauer68

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Un uomo come tanti vive una vita come tante finché qualcosa non gli fa perdere il controllo. Emergono ossessi... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28

Capitolo 6

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By JackBauer68

Claudia era incantevole con quel tubino nero corto che aveva deciso di indossare per l'occasione.

I capelli raccolti in una crocchia con due ciocche che scendevano libere a incorniciare un volto ancora più che gradevole, con i suoi occhioni grandi da cerbiatta, di un colore verde screziato di nocciola, e lineamenti che sfidavano i segni del tempo. Anzi, a dirla tutta, ciò che gli anni avevano disegnato sul viso della moglie l'avevano addirittura resa più bella e interessante. Un sapiente trucco, leggero e con tonalità di terra, faceva il resto.

Il decolleté, impreziosito da un pendente con zaffiro blu e diamanti, lasciava intravedere le curve dei seni, una terza abbondante ancora soda e insensibile alla legge di gravità che non aveva alcun bisogno di push up o altri artifici per attirare gli sguardi e conquistarsi apprezzamenti.

La figura ancora asciutta era solo appena mossa da un addome che tradiva l'età e ben due parti cesarei.

Dal tubino svettavano quasi per intero due gambe lunghissime, ancora tornite e affusolate, inguainate in calze nere velate con la riga dietro, che la rendevano irresistibile e decisamente sexy. Le caviglie piccole e due piedi splendidi, valorizzati da scarpe decolleté a tacco alto che completavano il quadro decisamente attraente e la slanciavano ulteriormente.

Quando Stefano la vide arrivare al tavolo del ristorante, dove l'attendeva da qualche minuto, si alzò per salutarla e scostò cavallerescamente la sedia per farla accomodare.

"Sei meravigliosa" le disse mentre la baciava delicatamente sulle labbra disegnate da un rossetto rosso cupo perfettamente coordinato con lo smalto che le ornava mani e piedi.

"Grazie amore mio" rispose lei, felice di riuscire ancora a stupire il suo uomo, prima di sedersi.

Stefano si accomodò di fronte a lei, distogliendo lo sguardo da quella bellissima creatura giusto un attimo per richiamare con un cenno l'attenzione del cameriere.

"I signori desiderano ordinare?" recitò il cameriere.

"Si grazie. Ci porti intanto il vostro antipasto della casa, due bicchieri di Campari, un'acqua naturale e una bottiglia di Muller Thurgau" rispose Stefano.

"Per il resto vuole prima consultare il menu?" chiese il cameriere porgendo a Stefano e Claudia due menu con copertina in cuoio.

"Si, grazie" rispose Stefano.

Il cameriere si congedò con un sorriso, non prima di aver dedicato un furtivo sguardo all'ampia e generosa scollatura della donna.

"Allora tesoro, ti piaccio davvero?" gli chiese lei non appena soli.

"Di più, ti trovo irresistibile... hai notato come ti ha guardato il cameriere?" rispose il marito.

"Si, aveva l'acquolina in bocca" commentò sorridendo, "sono contenta, mi hai detto che sarebbe stata una serata speciale e che mi volevi al top... ho fatto del mio meglio" aggiunse.

"Per il nostro anniversario non potevo offrirti una serata normale amore mio" disse lui ammiccando.

Era il loro undicesimo anniversario di nozze e per l'occasione avevano deciso di dedicarsi una serata tutta per loro. La proposta l'aveva fatta Stefano e lei ne era stata subito entusiasta.

Le bambine, fin dal pomeriggio, erano dai nonni materni e sarebbero passate a riprenderle il pomeriggio del giorno dopo.

La cena fu un successo. Ordinarono due mezze porzioni di linguine alle vongole, una porzione di spigola in crosta di sale e un pesce spada alle erbe con contorni misti. Claudia volle chiudere con una creme bruleé, servita con la fiamma, mentre Stefano preferì una squisita torta al limone.

Il vino, un Muller Thurgau del 2009, accompagnò il tutto egregiamente e anche Claudia, che non era solita bere, si lasciò tentare da quel nettare d'uva altoatesina di un limpido e brillante giallo paglierino.

Stefano porse alla moglie un assaggio di pesce spada e lei lo ricambiò offrendogli un boccone di spigola. La cosa eccitò entrambi e più volte si scambiarono assaggi fino al dolce, anche con le mani.

Il gioco era molto sensuale e Claudia assecondò il marito soffermandosi un istante a succhiargli le dita quando lui le porgeva un asparago o un pezzo di torta.

Lui le fece più volte apprezzamenti espliciti e le disse che la desiderava follemente. Addirittura la mise in imbarazzo quando chiese al cameriere se non trovasse anche lui straordinariamente sexy quella donna. Quegli, decisamente sorpreso, balbettò qualcosa di incomprensibile e poi aggiunse "assolutamente si", allontanandosi subito dopo quasi a voler sfuggire dalla situazione.

"Ma sei pazzo?" gli aveva detto lei divertita.

"Non hai visto come ti guarda ogni volta che si avvicina al tavolo?! Volevo solo fargli capire che l'avevo notato... e comunque si, sono pazzo di te Claudia!" aveva replicato lui.

Conclusero la cena brindando con un Berlucchi Cuveé e Stefano saldò soddisfatto il conto nonostante fosse piuttosto salato.

Prima di uscire dal locale, mentre l'aiutava a indossare il cappotto, l'aveva baciata sul collo indugiando con la lingua passandola sulla sua pelle profumata fino al lobo dell'orecchio. Claudia aveva sentito un brivido correrle lungo la schiena e lo aveva guardato con occhi di desiderio.

Appena in auto, mentre avviava il motore della loro Mercedes, Stefano aveva poggiato la mano destra sulla gamba della moglie e aveva preso a salire fino a raggiungere agevolmente l'inguine e il perizoma.

"Che fai... possono vederci..." aveva protestato timidamente lei.

Ma Stefano non aveva risposto e, continuando a fissarla dritto negli occhi, aveva insinuato le dita sotto quel lembo di raso raggiungendo la sua fessura già umida di umori.

Le proteste di lei si sciolsero in un mugolio mentre lui la violava senza distogliere gli occhi dai suoi.

Dopo alcuni secondi Stefano ritirò la mano e si portò le dita alla bocca assaporando il suo sapore e la cosa parve oltremodo eccitante a Claudia.

Appena lasciato il parcheggio Stefano, lo sguardo fisso sulla strada, le disse con voce ferma: "sto guidando e non posso, mi devi aiutare tu amore... toccati e... fammi gustare il tuo nettare...".

Claudia era un po' stupita per quello che pareva un comando che non ammetteva repliche e per il comportamento inusuale del marito. Lo conosceva come un amante caldo e animato da un desiderio sempre vivace e non era la prima volta che i due si erano intrigati e concessi momenti di gioco sensuale e allusivo. Né era la prima volta che lui le aveva raccontato il suo desiderio di lei in momenti inconsueti e in mezzo ad altra gente, sia amici che perfetti sconosciuti.

Una volta glie l'aveva detto nell'ascensore dell'hotel dove avevano trascorso un fine settimana in costiera amalfitana, mentre due uomini scendevano lasciandoli soli. Avevano fatto l'amore lì, dopo aver fermato l'ascensore tra due piani, ed era stata un'esperienza indimenticabile.

L'hotel era semideserto e così poterono consumare la loro sveltina senza conseguenze troppo imbarazzanti. Quando l'ascensore tornò al piano trovarono solo una anziana coppia che attendeva e il ragazzo della reception che si era avvicinato per rendersi conto di cosa fosse accaduto visto che i due attendevano l'ascensore da troppo tempo.

Fu l'unica occasione in cui Stefano osò andare sopra le righe nonostante a lei la cosa non fosse per nulla dispiaciuta.

Per il resto lui le aveva fatto cenno ad alcuni suoi desideri e alcune perversioni ma la cosa non aveva inciso profondamente e non aveva condizionato il loro rapporto. Claudia sapeva che la mente del marito vagava libera ma non era particolarmente attratta dall'idea di assecondarne i voli.

Era serena e appagata dal loro rapporto e lasciava che certi sogni ad occhi aperti del marito ne accendessero il fuoco del desiderio e della passione.

Ma quel giorno lui pareva deciso e lei, forse anche per l'effetto del vino e dello spumante cui non era avvezza, si stava lasciando condurre per mano.

Si assestò dunque meglio sull'ampia e comoda poltrona dell'auto lasciandosi scivolare un po' sulla pelle che rivestiva il sedile, mentre il vestitino, già di per sé corto, le saliva ancora qualche centimetro. Aprì il cappotto e allargò leggermente le gambe infilando una mano sotto il perizoma mentre con l'altra teneva sollevato il vestitino.

Le sue guance si tingevano di un delicato colore porpora mentre incrociava lo sguardo del marito prima di chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare sulle ali delle mille sensazioni nuove che quel frangente le provocava.

Le sue dita accarezzavano le grandi labbra morbide e gonfie di desiderio, si soffermavano a giocare con il clitoride e poi scendevano ancora percorrendo più a fondo l'intera lunghezza della fessura.

Trasse un profondo sospiro. Quindi inarcò la schiena puntando i piedi e con un gemito si penetrò a fondo immergendo prima una e poi due dita negli umori copiosi frutto dell'eccitazione e del turbamento che si rincorrevano senza sosta in lei.

"Brava, continua così..." mormorò Stefano compiaciuto dal modo in cui lei ne stava assecondando i desideri.

Claudia ora aveva l'addome del tutto scoperto, le gambe spalancate e la figa esposta. Neanche si rese conto che la luce nell'abitacolo era accesa e che lungo la strada alla Mercedes si affiancavano di tanto in tanto altre auto da cui l'avrebbero potuta agevolmente vedere. Il mondo intorno a lei era svanito nel momento in cui aveva chiuso gli occhi e si era lasciata andare.

Infine, riaperti gli occhi e volgendoli al marito, trasse la sua mano dal sesso grondante e allungò il braccio fino ad avvicinare le dita alle sue labbra.

Stefano schiuse la bocca e le accolse avidamente succhiandole e assaporando il piacere di lei, fino a che le sottrasse per ricomporsi un po' mentre la realtà intorno riprendeva forme e colori.

Spense la luce che illuminava l'abitacolo e chiese: "Stefano, dove stiamo andando?".

"E' una sorpresa, vedrai che ti piacerà" fu la risposta.

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