Una nuova vita || The Walking...

By akyre019

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Kendra, una semplice ragazza, vittima anch'essa del nuovo mondo infetto. In queste pagine virtuali leggerete... More

Capitolo 1 : Il ritorno
Capitolo 2 : Casa
Capitolo 3 : Il piano
Capitolo 4 : Le tre domande
Capitolo 5 : Prigioniera
Capitolo 6 : Ricordi
Capitolo 7 : Ying e Yang
Capitolo 8 : La bella e la bestia
Capitolo 9 : Giano
Capitolo 10 : Reset
Capitolo 11 : War
Capitolo 12 : Punto e a capo
Capitolo 13 : Montagne russe
Capitolo 14 : Non può esserci solo orrore
Capitolo 15 : Frantumi
Capitolo 16 : Sporche verità
Capitolo 17 : Impura
Capitolo 19 : Kâuma
Capitolo 20 : Collisioni
• Messaggio •
Capitolo 21 : Quelli che arrivano sopravvivono
Capitolo 22 : Never trust
>SEASON FINALE<
Capitolo 23 : Non si torna indietro
Capitolo 24 : Niente è come sembra perchè niente è reale
Capitolo 25 : Acacia
Capitolo 26 : Negazione
• Messaggio •
Capitolo 27 : Nessuna Tregua
Capitolo 28 : Scacco Matto
Capitolo 29 : Cielo
Capitolo 30 : Neve
Capitolo 31 : Al posto mio
Capitolo 32 : Persone
Capitolo 33 : Aspettative
Capitolo 34 : Tormenta
Capitolo 35 : A nudo
• Informazione •
Capitolo 36 : Champagne
• Vi Amo •
Capitolo 37 : Frida Kahlo
Capitolo 38 : Ametista
Capitolo 39 : Pillole di vita
Capitolo 40 : Anestesia
• Party •
Capitolo 41 : Do you need some time
Capitolo 42 : Sete
Capitolo 43 : Metamorfosi
Capitolo 44 : The bad guy
Capitolo 45 : Punizione
Capitolo 46 : Cicatrici
Capitolo 47 : Tutti i nodi vengono al pettine
Capitolo 48 : Mozziconi
Capitolo 49 : O te o lui
Capitolo 50 : Mayday
Capitolo 51 : Bodyguard
Capitolo 52 : Qualcosa in più
Capitolo 53 : Wolves
Capitolo 54 : Limbo
• 13 Cose che non sai di me •
Capitolo 55 : Resurrezione
Capitolo 56 : I buoni
Capitolo 57 : Questione di priorità
Capitolo 58 : Fiamme
Capitolo 59 : Germogli
Capitolo 60 : Ciò che è ancora
Capitolo 61 : Anche i demoni hanno un cuore
Capitolo 62 : Odi et Amo
Capitolo 63 : Fuga
Capitolo 64 : Tramonto
Capitolo 65 : Caramelle
Capitolo 66 : Viviamo
Capitolo 67 : Luna di miele
Capitolo 68 : Let's drink and talk
Capitolo 69 : Cetrioli
Capitolo 70 : Ride with Dixon
Capitolo 71 : Darci un taglio
• 20k •
Capitolo 72 : Collapse
Capitolo 73 : Un dito in meno, ma un giorno in più
Capitolo 74 : Condannati
Capitolo 75 : Ora o mai più
Capitolo 76 : Due patate o un maiale
Capitolo 77 : Un trio inusuale
Capitolo 78 : A mali estremi, bevi e rimedi
Capitolo 79 : Solo affetto
Capitolo 80 : Aspettami
Capitolo 81 : Restare
Capitolo 82 : La mia costante

Capitolo 18 : Inchiostro

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By akyre019




Se mi avessero detto che avrei dovuto camminare così tanto, mi sarei impegnata a fare palestra. Invece negli ultimi mesi in cui ero stata a casa, dopo alcune missioni con l'esercito, avevo deciso di fondermi col divano. Inutili le incitazioni da parte di mio padre, inutili quei bei pomeriggi, inutile l'abbigliamento da jogging che avevo nell'armadio. Ed ora ne pagavo le conseguenze. Un crampo mi fece irrigidire la gamba, obbligandomi a rallentare fino a fermarmi. Misi in tensione il piede, in modo da sciogliere quella contrazione tanto dolorosa quanto fastidiosa. Daryl si fermò, scrutandomi. Avevamo fatto ritorno al gruppo, il quale si era offerto una pausa. Breve per i miei gusti. Adesso ci trovavamo nuovamente in cammino, su questi dannati binari. Nel frattempo si era fatta sera e fortunatamente l'aria era fresca. I muscoli si rilassarono lentamente, procurandomi del sollievo. Guardai Daryl e tornammo a camminare. Ci trovavamo in fondo alla fila, in modo da potercela svignare più facilmente quando si sarebbero occupati delle prede. Non avevamo più parlato dopo quell'abbraccio, come se avessimo deciso di prenderci del tempo per riflettere. Non mi odiava, ma si sentiva giustamente ferito. Ed io non lo odiavo, ma mi sentivo giustamente aggredita. Il borsone con le mie armi dondolava fra le sue mani. Mi sentivo nuda senza i miei effetti, ma entro poco me ne sarei nuovamente appropriata. A quanto diceva Joe eravamo vicini, non doveva mancare molto. Li avremmo sicuramente raggiunti quanto sarebbe calata la notte, questi dovevano pur riposare. La camicia emanava un nuovo profumo ormai, all'odore di Daryl si era unito anche il mio. Speravo di incontrare qualche macchina o qualche casa ricca di abiti, giusto per fare un cambio. Spostai i riccioli di lato, tutti su una spalla, in modo che il venticello fresco mi passasse sul collo. Una goduria. Tornai a guardare Daryl e dissi la prima cosa che mi venne in mente.

-Ascolta, abbiamo iniziato col piede sbagliato. Che ne dici di ripartire da zero? – domandai sorridente, sperando che ciò bastasse per fargli dire di sì.

Mi guardò incerto, poi sbuffò. Non era proprio una risposta, ma lo presi come un okay.

-Mh, allora.. Kendra Moore, venticinque anni. Mia madre si è ammalata allo scoppio dell'epidemia ed ha morso mio padre. Sono scappata con mia sorella di dieci anni e siamo giunte ad Atlanta. Ho incontrato un gruppo e ci siamo unite a loro. Per un po' le cose sono andate bene.. poi un'orda ha raggiunto il nostro campo e siamo state costrette a fuggire. Dopo un mese circa, mia sorella è morta. Philip mi ha salvata e il resto lo conosci.

-Per questo hai tentato il suicidio? – domandò privo di tatto – L'hai fatto dopo che è morta tua sorella, giusto?

Osservai la fascia e poi il suo volto.

-Ho visto la cicatrice quando ti ho liberato i polsi.. – ammise, guardando avanti a sé.

Ero riuscita a raccontargli la mia vita in nemmeno un minuto, sputando quei ricordi senza prendere fiato. Ero riuscita a fare qualcosa che mi avrebbe richiesto anni da un'analista. Ma la soddisfazione si era volatilizzata all'istante con quella domanda tanto amara.

-Lasciamo le domande alla fine, che ne dici? – proposi.

-Mmmh..-

Sempre di molte parole. Sospirai, felice di aver evitato tale argomento, anche se egli aveva già capito benissimo, il mio silenzio era stato più efficace di qualsiasi possibile parola. Un puntino rosso al lato del binario catturò la mia attenzione. Mi accucciai per spostare quei fili d'erba e vidi una fragolina selvatica. Il mio frutto preferito. Già assaporavo sulle labbra quel dolce succo, quand'ecco che una mano strappò via quella fragola.

-Rivendicata.

Sempre cucciata, alzai lo sguardo in tempo per vedere Daryl gustarsi quella perla deliziosa. Tornai in piedi a braccia conserte, odiandolo con ogni singola parte di me. Mi fece un sorrisino e riprese a camminare come se niente fosse. Rimasi un poco interdetta dal suo gesto, l'aveva fatto giusto per dispetto. Ma fin tanto che mi considerava, andava bene. Poco importava se facesse lo stronzo o meno, mi bastava averlo al mio fianco. Mi faceva sentire meno sola. Accelerai il passo per raggiungerlo, stupendomi del fatto che avesse sorriso.

-Tocca a te..- affermai.

-Mpf.. – borbottò – Non mi va di fare questo stupido gioco.

Sbuffai.

-Non l'avrei mai detto. – risposi ironica.

Si innervosì e non mi degnò di altre parole. A volte mi divertiva vederlo così, era una bambinone. Sapevo che era difficile farlo parlare, ma ero fiduciosa del fatto che un giorno ci sarei riuscita. Pazienza e perseveranza, le madri del successo. Il cielo si scurì ad ogni nostro passo, accompagnandoci in questa caccia all'uomo. Joe fece cenno di passare per il bosco, li avremmo accerchiati spuntando dall'oscurità. In trappola, nessuna via di fuga. Due scagnozzi erano andati in avanscoperta e adesso stavamo aspettando il loro ritorno, per organizzare meglio l'azione. Il gruppo mi parve eccitato all'idea di spargere sangue. Appena i due uomini si unirono nuovamente a noi, Joe fornì le indicazioni per l'attacco. Il gruppo si sarebbe diviso, in modo da prenderli da ogni angolo. La caccia ebbe inizio ed io e Daryl ci confondemmo nel buio, allontanandoci in fretta da quei bastardi. Correvamo scansando gli arbusti e facendo attenzione a non inciampare in qualche grossa radice emersa. Uno sparo fece alzare in cielo uno stormo di corvi, che sorvolò velocemente la radura. Mi bloccai di colpo, aggrappandomi ad un tronco per riprendere fiato. L'arciere mi fece cenno di continuare, non potevamo perdere tempo. Ogni minuto era prezioso. Col fiato corto ed una mano sul petto, provai a parlare.

-Dobbiamo tornare indietro.. – tossii - ..quelle persone.

-Quelle persone non sono un nostro problema. – controbatté.

-Ma Daryl, loro..-

Mi corse incontro, in modo d'afferrarmi per la manica lunga della camicia.

-Loro hanno firmato la propria condanna, uccidendo quelle persone. – disse spazientito – Muoviamoci.

Mi strattonò per qualche metro, ma cocciuta ci provai nuovamente. Non potevo accettare l'idea che quei bastardi facessero del male ad altre persone. Se ci fosse stata una donna fra loro?

-Daryl aspetta! – urlai – Dobbiamo aiutarli.

-Non possiamo salvare tutti, devi mettertelo in testa. – abbaiò – Pensavo che questo l'avessi capito ormai.

Colpii il polso dell'arciere e questo si voltò immediatamente, mollando la presa. Con uno scatto veloce gli strappai di mano il borsone ed iniziai a correre come una forsennata. Aprii la cerniera ed estrassi il fucile di Drake. Alcuni rumori mi fecero comprendere che il bambinone mi era al culo. Bene, in un modo o nell'altro ero riuscita a farmi seguire. Lanciai il borsone al ciglio della strada ed emersi da quell'oceano alberato, poggiando gli anfibi sull'asfalto. Vidi un pick up azzurro e gli uomini di Joe con le armi puntate. Le vittime erano coperte dalla vettura, ma a veder la postura dei cacciatori, ero ancora in tempo per salvarli. Daryl mi tirò uno scappellotto sulla nuca e mi fece cenno di non ribattere, portando l'indice sulle sue labbra. Avanzammo su quella strada liscia, in modo d'affiancarci ai nostri cari compagni. Non ci avrebbero mai attaccato né sospettato un nostro ammutinamento. Così facendo sarebbe stato più facile per noi prenderli di sorpresa. Joe stava blaterando qualcosa sulla vendetta e non appena ci vide, fece cenno di avvicinarci a lui. Gli uomini ci fecero spazio, per consentirci di godere della vista delle loro prede. Ma non appena mi fu possibile scorge i loro volti, mi pietrificai. Le parole di Joe divennero ovattate per le mie orecchie, fu come cadere in trance. Lì, inginocchiati a terra e con le pistole puntate alla testa, c'erano tre persone che tanto avevo sperato di trovare vive. Il mio cuore balzò dal petto dalla gioia, nonostante la situazione non fosse delle più felici. Ma allo stesso tempo, ero grata a me stessa per aver insistito tanto con Daryl. Se non fossimo tornati indietro, Rick, Michonne e Carl, avrebbero fatto una brutta fine. Lo sceriffo fissava il suo amico, senza far trapelare alcuna emozione. Dovevamo agire in fretta, prima che questi scoprissero che fossimo dalla loro parte. Guardai Daryl ansiosa di ricevere qualche cenno, idea di come muoversi, ma egli fece qualche passo avanti, incredulo e sconvolto di vedere parte della sua famiglia.

-Joe.. queste sono brave persone. – proferì con voce poco ferma.

Chioma bianca squadrò me e l'arciere, poi le prede. Sorrise. Sapevo che stava recitando, si era calato nel suo personaggio.

-Queste "brave" persone hanno ucciso dei nostri compagni, ragazzo mio.. – ringhiò - .. se c'è una cosa che odio, sono i bugiardi.

Al termine della frase, alcuni uomini si gettarono su Daryl per aggredirlo e Michonne approfittò della situazione per aggrappare la pistola che le era stata puntata ed utilizzarla per sparare al suo possibile carnefice. Tutto avvenne velocemente, come un film che viene mandato avanti. Sparai a due uomini che stavano pestando Daryl e ferii un altro che era sopra a Carl. Lo sceriffo si mosse, uccidendo un altro bastardo, ma fu bloccato da Joe. Michonne si occupò degli ultimi due rimasti ed io mi gettai su Daryl, per aiutarlo ad alzarsi. Restammo tutti immobili di fronte a Rick e Joe, non sapendo come agire. D'un tratto lo sceriffo si accanì sul suo nemico, affondando le fauci al collo di questo, come in preda alla follia di una belva. Nessuno si mosse, troppo straniti e sorpresi di sua tale aggressiva azione, ma io corsi per separarli. Separai i due, colpendo col gomito la bocca dello stomaco di Rick, in modo che aprisse la mascella. Joe cadde a terra, premendo compulsivamente sulla ferita con entrambi le mani. Sanguinava molto, ma fortunatamente ero riuscita ad allontanare quella furia in tempo. Michonne mi puntò la pistola e Rick fece lo stesso. Daryl mi rimproverò con lo sguardo, non comprendendo la mia reazione. Dopotutto, nemmeno io sapevo perché avevo agito così. Forse perché speravo che Joe avesse detto la verità, speravo che egli conservasse un briciolo di bontà, nonostante tutto. Forse volevo concedergli una seconda possibilità o forse, ero semplicemente diventata pazza. Ma l'arciere non prese le mie difese, anzi, lasciò che quelle due pistole mirassero al mio petto. Mi spostai in modo da coprire con la mia figura Joe, che si lamentava a causa del dolore.

-Cosa cazzo stai facendo? – minacciò Michonne – Da che parte stai?

-Evito un omicidio.. – obiettai.

Rick piegò la testa di lato. Quando faceva così, erano cazzi amari.

-Quel figlio di puttana ci stava per ammazzare! – gridò rabbioso. – Spostati!

-Rick aspetta! – insistetti – Quest'uomo ha agito proprio come avresti fatto tu. Avete ucciso alcuni dei suoi uomini e lui vi ha dato la caccia, per vendicarli. Se delle persone avessero ucciso Carl o Michonne, non avresti fatto la stessa cosa?

Lo sceriffo mi scrutava senza rispondere. Speravo che si placasse. Dopotutto Joe adesso sarebbe rimasto solo, non aveva più una compagnia. Non sarebbe più dovuto essere un leader. E nel caso avesse mentito, nel caso io avessi preso un abbaglio, nessuno avrebbe esitato a giustiziarlo in un secondo momento.

-Perché lo proteggi? – domandò lo sceriffo.

-Perché ho visto qualcosa in lui..

-So io cosa gli hai visto! – interruppe Daryl, sfottendomi.

Tutti si voltarono verso l'arciere, mal interpretando le sue parole.

-Non mi frega un cazzo se te lo scopi. – sentenziò Michonne – Lo voglio morto.

Fulminai l'arciere con un'occhiata, odiandolo nell'animo.

-Io non scopo un bel niente, calmati dannazione. – risposi alla spadaccina.

-Non è quello che ha insinuato lui! – gridò, indicando Daryl.

Nel frattempo Rick continuava a fissarmi, senza abbassare l'arma. Daryl si infiammò, notando che non volevo arrendermi. Non capiva le mie ragioni.

-Quel pezzo di merda l'ha stuprata! – dichiarò rabbioso.

Michonne sgranò gli occhi, chiedendomi conferma. Abbassai la testa, sconfortata. Non c'era bisogno che Daryl rivelasse l'accaduto, non volevo che gli altri sapessero. Il mio silenzio confermò le parole dell'arciere, facendo inorridire Carl e la samurai.

-E dopo quello che ti ha fatto.. – disse lo sceriffo – .. hai il coraggio di difenderlo?

Mi resi conto che era una situazione del tutto anormale, ma Drake mi aveva seminato nel cervello la strana convinzione che le persone mantenessero ancora un briciolo di bontà. Non fraintendetemi, non l'avevo perdonato. Un abuso non si dimentica, né tantomeno si accetta. Ma io potevo andare avanti, non volevo ricoprire il ruolo della vittima. Non volevo che il gruppo mi vedesse come la debole depressa a cui stare accanto nel resto del viaggio, ora che Daryl aveva sbaragliato ai quattro venti la mia triste sorte. Desideravo solo che esaminassero la situazione razionalmente. Joe e Rick agivano da capi entrambi. Ovviamente non erano comparabili per le gesta abituali, ma sul piano vendicativo non vi era differenza. Ma forse chiedevo troppo, forse dovevo rendermi conto che niente più era razionale. Guardai Rick con rassegnazione, non obiettando, ed egli spostò immediatamente la canna della pistola a Joe, sparando. Non mi voltai a guardare il corpo esamine di quell'uomo, né mi mossi. Osservai ai miei piedi avvicinarsi una pozza di sangue. Rick afferrò il suo machete e si avvicinò all'uomo che avevo ferito per liberare Carl. Lo alzò con forza e trafisse il suo addome. Non abbastanza soddisfatto, fece scorrere la lama in alto, giungendo al costato. Lo stava aprendo letteralmente in due, senza emanare alcun briciolo di emozione. Michonne abbracciò il ragazzino. Anche Rick era cambiato. Joe aveva ragione, questa realtà plagia tutti noi.



*

L'alba rese visibile la carneficina ai nostri piedi. Il sangue aveva imbrattato tutta la zona, compresi l'auto e Rick. Lo sceriffo sembrava essere appena uscito da una vasca di linfa rossa, tanto che era zuppo. Michonne e Carl erano saliti sul pick up, e stavano riposando. Seppur la donna fingesse. In realtà stava cercando di rassicurare il ragazzo, il quale era rimasto scioccato dalle reazioni violente del padre e dall'uomo che aveva tentato di toccarlo. Ma egli era forte, avrebbe superato anche questo. Daryl e lo sceriffo, invece, si trovavano spalla a spalla, seduti a terra con le schiene poggiate alla vettura. L'arciere gli passò lo straccio, invitando lo sceriffo a pulirsi del sangue secco sul volto. Ero felice per loro, contenta che si fossero riuniti. Sapevo di essere in più, perciò volli lasciar loro lo spazio che si meritavano. Mi sedetti lontana, sul ciglio della strada, rovistando nel borsone che avevo nascosto. Ne tirai fuori le mie armi e finalmente mi equipaggiai di quelle. Fu una sensazione piacevole. Ora che parte del gruppo si era riunito, sentivo crescere in me la consapevolezza che non vi era un posto per me fra loro. Presto sarebbe giunto il giorno in cui avrei dovuto salutarli e riprendere per la mia strada, ma in verità speravo che accadesse il più lontano possibile. Mi erano mancati, questo Drake l'aveva capito subito. Ero stata una stupida, una folle ad impedire a Rick di uccidere quell'uomo, quel bastardo. Avevo addirittura colpito lo sceriffo. Non ci avrebbe messo una pietra sopra, non subito almeno. Chissà cosa mi ero messa in testa di fare, invece di essere felice di averli trovati vivi, avevo già iniziato a contrastarli. Certo che non avevo imparato proprio niente dai miei errori, forse Daryl aveva ragione, ero ancora una mocciosa, nonostante l'età e la merda che ero stata costretta a digerire. Ma poco importava ormai, dovevo imparare a riflettere prima di agire, invece di trovarmi dopo piena di rimorsi. Fatto sta, che Joe mi era parso sincero quando mi aveva parlato della finzione. Razzolando nel borsone, afferrai il taccuino di Drake, o meglio, quello che avevo rubato ad uno degli zombie che aveva tentato di uccidermi. Sfogliai le prime pagine, evitando di leggere quella vita passata. Non appena vidi la foto di una bambina, lo lasciai cadere al mio fianco. Ultimamente ero troppo emotiva, colpa di tutto credo. Non avrei permesso a Daryl o agli altri di trovarmi a piangere. Ma quando abbassai lo sguardo per fissare quell'oggetto spinato, notai una diversa calligrafia. Il quadernino si era aperto alle ultime pagine, permettendomi di scorgere alcuni fogli strappati ed un differente inchiostro. Una seconda mano. L'afferrai nuovamente, curiosa di capire di più.

Avevo una penna in casa e nessun pezzo di carta su cui scrivere, non che ne avessi sentito il bisogno finora. Mi scusi sig. Shepard se sto utilizzando il suo taccuino, se sto imbrattando un ricordo di ciò che lei era. Ho ricavato un piccolo spazio anche per me, in modo che anch'io non venga dimenticato. Certamente, queste pagine potrebbero andare distrutte, ma almeno ci sto provando, no? In realtà mi sento un completo idiota adesso. Scrivere non è il mio forte. Ho pensato più volte a cosa avrei voluto lasciare. Ma la mia storia, il mio passato.. non hanno niente di interessante e trovo quasi inutile doverlo rievocare. Il presente ormai è questo, proprio però ho deciso di parlare di questo. Chiunque stia leggendo queste mie righe, penserà che lo aspetta un racconto terribile ed infelice, ma si sbaglia. A dirla tutta, io adesso sono felice. E no, non sono un matto.. non ancora almeno. Forse sono fortunato, ma ho avuto la possibilità di conoscere molte persone, ma nessuna di queste è come lei. Una settimana fa, una ragazza si è introdotta a casa mia.. una ragazza che avevo già conosciuto, affatto amichevole diciamo.

Un groppo alla gola insistette affinché io chiudessi quel taccuino, ma le mie mani non mollavano la presa di quell'oggetto.

Si chiama Kendra, di più non so. Beh, so poco e nulla sul suo conto. Ma quando le sono vicino, mi sento strano. Le cose fra noi vanno bene, collaboriamo tranquillamente.

Uno strappo nel foglio, mancano delle parti.

Probabilmente sono uscito di senno, ma credo di amarla. O quel che è. Non sono un genio coi sentimenti, ma sento il desiderio di voler passare più tempo possibile con lei. Mi sembra assurda questa situazione, ma non ne farò parola. Cercherò solamente di regalarti giorni felici, per quanto io ne sia in grado. Spero tanto di riuscire a lasciar un segno di me almeno in una persona, oltre che in queste pagine colme d'inchiostro.

Le dita si sciolsero, liberando quel quaderno. Questo cadde nuovamente a terra, chiudendosi. Strinsi forte le ginocchia al petto. Mille pensieri accavallarono la mia mente. Mi sentii una sciocca ad aver letto, mi ero condannata con le mie stesse mani. Dannazione, Drake. Perché me lo hai nascosto? Ma non aveva molto senso rimproverarlo. Non poteva sapere quanto ancora avrebbe vissuto, nessuno di noi può dirlo. Quelle parole presero a martellare in me, scontrandosi col muscolo pulsante nel mio petto. Mi amava. Voleva vedermi felice, pur sapendo quanto bastava. Sorrisi, ma fu una smorfia di dolore in realtà. Scavando in quel briciolo di cuore che mi era rimasto, mi domandai se anch'io in fondo avessi provato qualcosa per lui. Mi era stato semplice negare ogni emozione, così riuscivo sempre ad evitare di affezionarmi. Eppure pensavo troppo spesso a quel ragazzo. Forse qualcosa mi era sfuggito, forse stavolta non ero stata capace di capirmi. Ero sempre stata così attenta a schermarmi, a tenere distanti le altre persone. Forse in quei giorni però, in quei giorni mi ero lasciata andare. Gli avevo permesso di vedere altri lati di me, quelli di una Kendra ormai andata.

-Posso? – domandò una voce alle mie spalle.

Ma non risposi, tanto ero concentrata su quel taccuino. Qualcuno si sedette alla mia sinistra e non appena scorsi dei riccioli bagnati, compresi che si trattava dello sceriffo. Ciò mi sorprese.

-Uhhm beh, sono contento di vederti. – disse, quasi fosse uno sforzo ammetterlo.

-Ne sei sicuro? – domandai, senza guardarlo.

Egli tossì un poco e poggiò le braccia sulle ginocchia.

-Non saprei, dimmelo tu. – ammise – Sei tu quella che mi ha colpito.

Mi voltai chiedendogli scusa con lo sguardo ed egli mi fece cenno di non pensarci più, era acqua passata. Non mi aspettavo di vederlo così pacato, non dopo la furia omicida della notte scorsa. Ma probabilmente, la vista di Daryl gli aveva donato un frammento di speranza.

-Terminus. – sospirai – Sembra un posto okay.

Si guardò le mani rapprese di sangue.

-Sì, sembra un posto okay. – ripeté con voce roca – E' lì che siamo diretti.

I miei occhi si illuminarono. Finalmente qualcuno fiducioso.

-E lui? – chiesi, riferendomi all'arciere – Cosa ne pensa?

Rick si voltò a guardarlo, accorgendosi che anche Daryl ci stava fissando.

-Beh, lui è d'accordo.

Sorrisi incredula, ma non troppo. Era scontato che Daryl avesse accettato la proposta dello sceriffo. Rick era il suo unico punto di riferimento. Forse, avevano addirittura raggiunto quel legame fraterno. Poi, la sua mano si posò sulla mia spalla, obbligandomi a guardarlo negli occhi. Quelle iridi sempre corrugate, quasi fossero timide di mostrare la loro brillantezza.

-Kendra.. – parlò con velo triste – .. mi dispiace.

Lanciai immediatamente un'occhiata a Daryl, il quale abbassò velocemente la testa. Quel 'mi dispiace' mi era bastato per comprendere che l'arciere gli aveva già parlato di tutto, raccontando per filo e per segno cos'era accaduto. Sicuramente sapeva anche di Drake, seppur entrambi ignoravano il modo in cui era morto. Non aggiunsi altro alle sue parole, mi limitai ad annuire. Così, egli si alzò e mi porse una mano. Mi aggrappai a quella quasi fosse uno scoglio, un appiglio su cui contare. Mi fidavo ciecamente di Rick, del suo essere, del suo modo di pensare. Non provava alcun tipo di rancore nei miei confronti, ormai non ve ne era nemmeno il bisogno. Tutto era crollato e stava a noi ricomporre i pezzi, non c'era spazio per il passato. Dovevamo guardare avanti, crearci un futuro.

Angolo autrice
Buongiorno carissimi/e ❤️
Finalmente il gruppo si sta riunendo pian piano, anche se sappiamo tutti cosa sta per succedere 😬
Per quanto riguarda il messaggio di Drake, alcune frasi avrebbe dovuto essere sbarrate per simulare una cancellatura, ma wattpad non me lo permette :/
Comunque spero vi sia piaciuto, un bacio 😚

P.s. Ho nel pc anche una fanfiction Rickyl : ebbene sì, ho unito i due attori che amo 😂 Per caso vi interessa? Dite che potrebbe piacere in generale?

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