INSIDE OF ME

By IzzyRonnie

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✨Il primo libro che apre la trilogia "Inside Of Me"✨ Two loves, a fate, one choice 💞 Prima di "Inside Of You... More

DALLA FINE AL PRINCIPIO - PROLOGO
COME TUTTO EBBE INIZIO - SARAH
TRAFFICO A MANHATTAN
IL PRIMO GIORNO
UN INCONTRO DISASTROSO
UNA MATTINATA INASPETTATA
UNA STRANA PROPOSTA
LA SOLITA GRACE
CASA DOLCE CASA
UNA SETTIMANA DOPO
LA FINE DI TUTTO?
IL TEMPO SCORRE
RICOMINCIARE ANCORA
PUNTO E A CAPO
JOSH
PROVO A RAGGIUNGERTI - Josh
VOGLIO RESTARE SOLA - Sarah
NOAH
DOLCE RISVEGLIO - Sarah
IL VIAGGIO INFINITO
DISPERSA, SOLA, MA CON TE
VICOLO CIECO
NEL LIMBO
LA CASA DELLE MERAVIGLIE
UNA NUOVA REALTÀ
IN BILICO
LA VERITÀ
TU ED IO
QUEL MALEDETTO MESSAGGIO
!CAST! - fine prima parte
INIZIO O FINE
MI SEI MANCATA, GRACE!
UNA SERATA INASPETTATA
CHI SEI VERAMENTE, NOAH?
IL RICORDO DI EMMA
TUTTO RITORNA, SEMPRE
LA MIA SCELTA
!SONDAGGINO!!! - fine seconda parte
TUTTO TORNA SEMPRE A TE
DUE STRADE, UNA SOLA SCELTA
TUTTA LA VERITÀ
DUE FRATELLI
DIRSI ADDIO
L'ALTRO NOAH
LA CALMA PRIMA DELLA TEMPESTA
LO SCONTRO - Noah & Josh
SI TORNA SEMPRE AL PUNTO DI PARTENZA - Sarah
L'INCIDENTE - Josh
SAREI DOVUTA RESTARE - Sarah
LA VERA AMICIZIA RESTERÀ PER SEMPRE
LA MIA METÀ
PERDERE TUTTO
FRATELLI, PER SEMPRE - Noah
UN VECCHIO AMICO - Sarah
CIAO, GRACE. È SOLO UN ARRIVEDERCI
NON È MAI UN PER SEMPRE - Noah
DAL PRINCIPIO ALLA FINE - LA PARTENZA - Capitolo finale
!RINGRAZIAMENTI!

UNA NUOVA OCCASIONE

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By IzzyRonnie

Il passo deciso dei tacchi delle mie decolleté di colore nero pece, sta risuonando lungo un desolato ed un po' malconcio viale. Si sente solo quel suono e quello del mio respiro affannoso per la fretta di arrivare e l'ansia del "non so cosa mi troverò di fronte". Oltrettutto, nella scomodità del mini aderente tubino bordeaux che ho voluto indossare proprio per l'occasione, donandomi un'aria alquanto sexy. Sicuramente, non è molto comodo per una corsa di questo stile.

È quasi mezzanotte, sto per raggiungere il club, così incomincio una camminata molto sensuale, un modo assurdo per farmi notare, se mai qualcuno dovesse farlo.
In lontananza, intravedo uno squallido casale di periferia pieno di luci colorate che impone tristemente su quel quartiere malfamato dove, in alto, si fa notare al meglio una gigantesca scritta fucsia a caratteri gotici, illuminando il nome del locale " THE FIRE PHOENIX".

Un grosso ragazzo afro-americano dai capelli rasta e dal fisico da body builder, è stazionato davanti alla porta d'entrata. Ha un viso così serio quasi da far timore e con quel suo stesso viso da "se provi ad avere problemi con me diventi una polpetta", controlla la situazione, mantenendo saldamente le braccia incrociate al petto, quasi da far notare i suoi enormi muscoli colorati da tatuaggi in stile maori, masticando quasi arrogantemente una gomma.
Tutta questa disagiante atmosfera è semplicemente contornata da una musica che proviene dall'interno del locale.
Vorrei tornarmene indietro, correre immediatamente via, non mi sento più sicura di me stessa ma purtroppo, in quell'esatto momento in cui sto per fare marcia indietro, quel ragazzo mi vede. <<Ciao, dolcezza>>
Ecco... ci siamo. Mi ha vista, ora che cosa faccio? Gli racconto che ho sbagliato strada, che sono ubriaca e mi sono persa oppure dovrei dirgli la verità del perché sono li in quel postaccio lurido e pieno zeppo di tizi squallidi? Ricomincio con il mio solito mantra idiota che non porta mai a niente di buono "Calma Sarah, calma..." ma è proprio in quel momento, che decido di fare la scelta giusta o sbagliata che sia, dopo che davanti ai miei occhi, vorrei dire meglio, nella mia mente più inconscia, mi ritrovo quel viso sfacciato e maleducato di Noah che ride di me, dopo la figuraccia con suo padre e, sempre con quel suo viso da prendere a schiaffi, mi dice "Stavolta te lo meriti Sarah, l'hai fatta grossa."

Mi sento di nuovo nella mia modalità ipnotica, finché quel ragazzo tenta di richiamare la mia attenzione.
<<Hey, bellezza! Ti sei persa per caso?>>
Ed è allora che decido di darmi una scrollata ed una calmata, decidendo di mandare al diavolo, con tutte le mie forze, quello stupido pensiero che aveva da poco invaso la mia testa, e prendo fiato.
<<Ciao...Scusami ero sovrappensiero... Mi chiamo Sarah, sto cercando Josh Lemaine, il proprietario.>>
Quel ragazzo, apparentemente dal viso quasi simpatico, mi sta osservando divertito ed io mi sento completamente in imbarazzo e altamente stupida, perché solo Sarah riesce sempre a fare delle grandi figuracce, a causa del mio piccolo problema di auto-ipnotismo.
Il ragazzone intanto, porta due delle sue enormi dita sull'auricolare che tiene nell'orecchio sinistro.
<<Amico! Sono Karim! Muovi quel tuo fottuto culo che qua c'è una pollastra che ti cerca!>>
Rimango sbigottita ma non voglio darglielo a vedere. Se mi fossi mai permessa di parlare al mio capo in questo modo, mi avrebbe già licenziata! Ha ha, ma certo... lui mi ha già licenziata!
Tento di fare uno dei miei sguardi più maliziosi, mordendomi sensualmente il labbro inferiore.
Karim, ecco il suo nome che ho saputo senza formali presentazioni, mi guarda in un modo così ambiguo, quasi da volermi nuda solamente con gli occhi. Ed io rimango così, facendogliela credere, uno stupido gioco di sguardi e sorrisi. Devo pur iniziare a recitare questa commedia prima che diventi tragedia. Karim mi regge il gioco ed io a lui. Lui, per non essere licenziato ed aver scoperto una nuova diva della lap dance ed io... beh, io per farmi assumere, ovviamente. Più sfrontata sei, meglio è e ho bisogno solo di soldi e svago in questo momento. Non voglio più pensare a cose che mi intralciano la felicità, mi sento così vuota che potrebbe anche passarmi un intero treno addosso che non sentirei nulla. Voglio vivere, purtroppo ora male, ma voglio vivere...
Non lo so perché stia pensando e facendo così, forse per la delusione o forse per lui, Noah. Si, è tutto solamente per colpa sua. Ti odio Noah Stumphone! Mi hai rovinato la vita, mi ha derisa senza fermare quello che mi stava facendo tuo padre e hai lasciato che mi licenziasse. Un giorno ti ricorderai di me e ti pentirai di ciò che mi hai fatto. Fallirai anche tu, ne sono certa.

Dopo qualche minuto, ecco la porta del locale aprirsi davanti a me e quella musica all'interno si fa più forte, per un istante. Karim si butta in un angolo, lasciando spazio a Josh uscire in quel buio pesto.
Si richiude la porta dietro di se, lasciando la musica solo un ricordo sottofondo. Si ferma giusto quel secondo per accendersi una sigaretta ed inizia ad avvicinarsi lentamente a me.

Quel ragazzo è così assurdamente intrigante...
Mai avrei pensato di trovarmi davanti come proprietario di un club un tipo del genere. Sicuramente quasi coetaneo, dal fascino ribelle che un po' purtroppo, mi ricorda Noah. In effetti, somiglia così tanto a lui. È quasi inquietante la sua somiglianza, potrebbe essere un fratello... wow, che strana coincidenza.

Pochi passi e Josh è completamente davanti al mio viso. C'è un silenzio strano nell'aria. Lo guardo quasi intimorita, lui mi sputa un po' di fumo addosso senza mai togliermi gli occhi di dosso e guardandomi in un modo così sexy.
È dannatamente bello. Il fisico è atletico e longilineo, ricorda un giocatore di football. Vestito solo di nero, con un chiodo in pelle aperto sul davanti, dove lascia intravedere una t-shirt nera con la scritta di una presumibile rock band, i jeans stretti e strappati alle ginocchia e i classici anfibi, lo fanno sembrare più che il proprietario di un night, il cantante di una band metal.
Ma è il viso la cosa che mi colpisce di più; è perfetto. La pelle piuttosto chiara, fa da cornice a quegli occhi abbastanza grandi che vanno da un azzurro intenso al verde chiaro e che hanno il potere di penetrarti dentro. Gli donano uno sguardo da bello e dannato. I capelli, nei quali vorrei buttarci le mani e accarezzarli, hanno un taglio arruffato medio lungo e spazzato di lato, di colore castano chiaro, donandogli un aspetto più ribelle. I ciuffi davanti che sono un po' più lunghi, cadono quasi spettinati sul viso, mostrando un'aria provocatoria ma allo stesso tempo innocente.
È qui e mi fissa ancora ed io non riesco nemmeno ad emettere un unico suono.

Ma è lui il primo a rompere il silenzio, com'è giusto che sia.
<<Josh Lemaine, molto piacere.>>
Devo purtroppo riprendermi nuovamente e smetterla di fissarlo in quel modo, ma per la seconda volta ho un altro colpo di fulmine improvviso. Noah il primo... che ormai è acqua passata.
<<Sarah, piacere mio.>>
Mi stringe la mano fissandomi negli occhi con una intensità tale da farmi quasi girare la testa e vado in visibilio, dopo che inizia a penetrare i suoi occhi con molto interesse lungo tutto il mio fragile corpo.
<<Mi scuso per il mio...buttafuori. Karim non conosce molto bene le buone maniere.>>
L'occhiataccia che gli tira lo fa andare indietro di qualche passo con uno sguardo abbastanza preoccupato.
Povero Karim, infondo lo faceva solo per scherzare, quasi quasi potrebbe diventarmi simpatico.
<<Oh, non preoccuparti. Nessun problema.>>
C'è un silenzio tale da non sentire neanche il respiro di tutti e tre. Cerco di imitare la sensualità più assoluta ma mi sento in imbarazzo ed ho voglia di bere, di scolarmi una intera bottiglia di vino e di non pensare, perché se non penso e sono ubriaca divento spigliata e divertente.
Non potrei mai ottenere un lavoro come questo in uno stato simile. Forse Josh si è già accorto che non sono adatta al ruolo.

Si avvicina con quel suo maledettissimo viso ancora di più al mio, siamo quasi naso a naso e mi fissa con un piacere tale da farmi volare le farfalline nello stomaco. Il mio cuore cede automaticamente "Datti una calmata, Sarah, non con il tuo forse futuro capo..."
Basta, è ora di darsi una regolata, non voglio mai più essere la solita inutile ed imbarazzante ragazza di tutti i giorni!
Mi fissa e la sua voce diventa quasi più che un sussurro suadente.
<<Immagino che stai cercando lavoro...>>
Ed immagini bene.
<<Esattamente. Vorrei ballare per te.>>
Ma che cosa mi è venuto in mente?! Chissà cosa starà mai pensando ora! Perché continua a fissarmi in quel modo? Così intensamente...
<<Mi sembri perfetta.>>
Perfetta? Josh non mi conosci così bene... Mi porge la mano. È così fine e curata, molto più della mia che gli sto per porgere... ed è calda. La sua delicatezza nel prendere la mia mano è avvolgente. <<Vieni, ti mostro il mio locale.>>

Prendendomi saldamente ma delicatamente per mano, mi guida verso la porta di ingresso ed il silenzio che fino al secondo prima ci stava circondando, viene immediatamente sostituito dal gran chiasso di quella musica assordante e dal forte vociferare di tutti quegli uomini un po' troppo alticci ed eccitati fissi su quelle donne mezze nude che stanno ballando per loro. Ho ancora la tentazione di tirarmi indietro, ma la mano di Josh ed il suo profumo dall'odore così buono, mi danno la sicurezza di restare li con lui, il più possibile vicina a lui. Penso che Karim si sia accorto di tutto questo e mi ammicca con disinvoltura.

Entriamo all'interno e sono obbligata a coprirmi le orecchie con entrambe le mani per non rischiare di diventare sorda e per un istante devo chiudere gli occhi a causa di tutte quelle luci variopinte che mi stanno accecando. A fianco di Josh, mi sento meno impacciata ed è strano a dirsi, visto che se non fosse per quell'urgente motivo, non mi inoltrerei mai in posti del genere.
Ma lui mi sta facendo sentire diversa, più donna, più sicura di me, più bella.

Diversi uomini di tutte le età sono seduti ai tavolini, c'è chi beve un drink e chi butta soldi alle ballerine, altri sono sparsi per il night mezzi ubriachi che seguono qualche ballerina, probabilmente per andare nel prive.
Più ci inoltriamo, più la security aumenta e più ballerine mezze nude incontriamo che coi loro sorrisi perfetti guardano Josh quasi da volerselo mangiare. Lui contraccambia quegli sguardi fortunati. Mi sale un nervoso improvviso, inspiegabile, perché lui non è mio, forse sarà semplicemente il mio capo, ovviamente circondato sempre da ragazze bellissime che in qualsiasi momento lui abbia voglia, se le porta nell'ufficio...
Quanti pensieri! Non voglio neanche pensarci. Devo calmarmi, sento la sicurezza svanire piano piano, sento la mano, quella tenuta da lui, che inizia a tremare ed un freddo glaciale mi circonda tutta quanta.
Provo a darmi un'ulteriore regolata e noto un immenso palco posizionato al centro, munito di un palo per la lap dance dove una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondo platino ed il seno rifatto, sta ballando sensualmente, buttando spesso la testa all'indietro. Tutti quegli uomini dall'aspetto non poco viscido, si alzano urlando e fischiando lanciandole addosso non so quante banconote. Deve essere sicuramente la preferita degli spettatori e soprattutto, la preferita di Josh.

Sento lui stringermi più forte la mano e tirarmi verso il bancone del bar. La mia mano ritorna ad essere calda, è bastata semplicemente una sua stretta per farmi ritornare ad essere quella di qualche minuto prima. Mi rilasso, lui mi rilassa... Ci facciamo strada ed io non mi rendo più conto di tutto quel casino che c'è tutto intorno.
Ed eccoci arrivati al bancone. Josh chiama la barista, anche lei bellissima e rifatta, ma con quel frastuono non riesco a capirne il nome e lui si avvicina col corpo sporgendosi verso di lei.
<<Due scotch lisci!>>
La ragazza prende al volo due piccoli bicchieri e frettolosamente versa abbondante scotch. Mi porge il bicchierino in un modo così sexy e brindiamo guardandoci intensamente negli occhi. Mi lascio trasportare da quello sguardo e dentro di me, inizio a sentire uno strano ma piacevole brivido che mi scalda il sangue. Ho voglia di lasciarmi andare, ho voglia di lui, lo sento già così forte. Gli sorrido, posiamo i bicchierini al bancone e con un tocco molto delicato mi riprende per mano.
Ci dirigiamo verso un lungo corridoio, parecchio stretto, poco illuminato e quasi claustrofobico e stranamente la musica torna ad essere un dolce sottofondo.

Ed eccoci qua, davanti all'unica porta posta al fondo del corridoio; il suo ufficio, come è scritto sull'insegna in alto "JOSH LEMAINE".
Percepisco questa strana atmosfera che inizia a scaldarsi, non appena Josh tira fuori da una tasca dei jeans, le chiavi dell'ufficio. Anche i gesti che fa, il semplice modo di tirar fuori le chiavi, è sexy. Tutto di lui è sexy. Quel brivido torna padrone del mio corpo, è difficile controllarsi ora che siamo io e lui. Fortunatamente, è ancora di schiena e non mi vede, per lo meno non vede il mio viso imbambolato su di lui.
Senza neanche voltarsi, apre la porta, dicendomi un sussurrato "prego" e mi fa cenno di entrare. Chiude la porta e rimaniamo soli, nel silenzio più totale.

Non ho coraggio di andare più al centro della stanza, preferisco rimanere ferma sulla soglia mettendomi a curiosare con gli occhi l'interno, giusto per far perdere un po' di tempo.
La stanza non è molto grande, è circondata da diversi eccentrici quadri ed è poco illuminata. Quel chiaro scuro dato dall'effetto dell'unica lampadina accesa, posta sulla scrivania in metallo, rende l'atmosfera ancora più densa di quello che si potrebbe immaginare.
Josh mi supera a passo svelto, trattengo il fiato per una frazione di secondo, vengo circondata dal suo forte ed inebriante profumo e quell'aria che provoca superandomi, mi lascia avvertire una strana e leggera scossa che agita tutto il mio corpo. Sento il sangue pulsare.
Si siede tranquillamente alla scrivania, incrociando comodamente le gambe su di essa. Quanto è maledettamente affascinante in quella posizione...
Ritorna a fissarmi con quello sguardo da angelo e demone, è così ipnotico. Continua a farlo con quel suo mezzo sorrisino strafottente e con quegli occhi che mi scrutano come se volesse farmi sua immediatamente su quella scrivania.
Stranamente, la mia solita voce interiore non si sta facendo sentire. Quando ho bisogno di lei, non c'è mai!
Mi do immediatamente una spronata, scosto leggermente i capelli indietro, provando a far finta di essere un minimo provocante e mi avvicino suadente a lui. Il caso vuole che non ci siano sedie in quel buco quindi, sfortuna vuole, dovrò stare in piedi per tutto il tempo della quasi futura conversazione provando a fingere di essere una persona molto calma e tranquilla, cosa che non è il mio essere, purtroppo.
Sforzo un sorrisino a bocca chiusa e per spezzare questo silenzioso imbarazzo, incomincio con una frase sensata, fingendo un tono alquanto professionale. <<Parliamo di affari, adesso.>>
Perché continua a fissarmi e non da cenno di voler rispondere? Perché vuole provocarmi in questo modo? Pure il modo in cui si accende la sigaretta ed il modo di tenerla tra pollice e indice è eccitante!

Tento di contenermi, non voglio che si accorga del mio stato di euforia e attendo impazientemente una sua risposta.
<<Mi piaci.>> mi dice, tirando su una boccata di fumo. Non riesco a credere alle mie orecchie, gli piaccio! Allora sto veramente riuscendo a darmi una regolata. Non faccio in tempo a perdermi nuovamente in me che ricomincia a parlare.
<<Farai la fortuna del mio locale.>>

Questa è davvero troppa. La fortuna del suo locale?! Quindi, intende dire, che potrei diventare la sua prediletta?! No aspettate, fermiamo un attimo il tempo. Un ragazzo così, che mi vede come non mi sono mai vista prima e come nessuno mi ha mai vista. Non ci posso credere... Ma il suo sguardo, i suoi occhi languidi che in questo preciso momento mi stanno fissando con un tale piacere, la dicono esattamente così.
Mi domando allora, cosa deve averci mai visto in me. Forse, tutto quello che Noah non ha mai visto. D'altronde, mi ha lasciata andare, senza un minimo di ripensamento.
Tra le tante cose le quali dovrei, vorrei rispondergli, non me ne viene in mente neanche una. Forse, solo la più inaspettata che il mio cervello sta per elaborare.
<<Intanto non ho più nulla da perdere.>>

Ecco qua, la verità più della verità, buttata li, freddamente. Ma è la verità e mi sento enormemente delusa da tutto quello che ho dovuto subire. Ho una furia dentro che ho paura a fare uscire. Forse, Josh potrà aiutarmi a calmare questa tempesta o magari no. Vedremo il tempo cosa riserverà. Non me la sento più di combattere e ormai, tornare indietro, non serve più a nulla.

<<Ti voglio qui venerdì prossimo alle 23.>>
<<Non ti deluderò.>>
<<Ne sono certo.>>
Josh si alza prontamente e si avvicina a me a passo molto calmo. È così vicino a me...

Sento il sangue pulsare di nuovo ed il cuore inizia dei battiti accelerati, ma non sono innamorata di lui almeno, non per ora. Mi dona un effetto così bello che non sarei in grado di descrivere.
È sempre più vicino, ad un passo dal baciarmi. Mi sfiora delicatamente il mento, ha un tocco così gentile e quelle dita così leggere e calde iniziano a farmi perdere nel mio mondo, anche se so che non dovrei, non devo...
Devo andarmene immediatamente. Che accidente sto facendo?! Ma lui è ancora più vicino, le sue labbra iniziano a sussurrarmi nell'orecchio.
<<Non ti nascondere...>>
Faccio immediatamente uno scatto all'indietro, lui resta perplesso del mio improvviso cambio d'umore, perché inizio a guardarlo torva e distaccatamente e con tono parecchio glaciale gli porgo i miei più cordiali saluti.
<<A venerdì, Josh.>>

Senza neanche aspettare una sua risposta, senza neanche guardarlo, sapendo di averlo lasciato male, mi volto e me ne vado di corsa via da li, sbattendo la porta e lasciandolo solo nei suoi pensieri.

Perché mi sono comportata in questo modo? Forse, per la paura di come potesse andare a finire? Per quanto lui possa essere bello e gentile ed io sono una facile ad innamorarsi no, è appena diventato il mio capo, non vorrei diventare qualcos'altro.
È stato disponibile con me e mi dispiace averlo trattato in un modo così brusco. È stato tutto il contrario di Noah, ma sono piena di così tante paure adesso, che preferisco scappare, piuttosto che essere la solita ingenua Sarah.

E scappo, corro verso casa, uscendo di fretta da quel locale senza neanche degnare Karim di un saluto, anche se continua ad urlarmi dietro. Ma continuo a scappare, come se attorno a me non ci fosse niente, come se non mi importasse più di niente, neanche di me stessa. E scappo, come ho sempre fatto.

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