Una melodia perfetta

__blumoon__ által

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Lexi frequenta il penultimo anno alla Berklee. Il suo sogno è quello di diventare una cantante famosa e si st... Több

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
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Capitolo 33
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Capitolo 35
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Capitolo 38
Capitolo 39
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Capitolo 41
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Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Epilogo
Ringraziamenti

Capitolo 27

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LEXI

<< Sei pronto?>> Andrew sta sistemando le ultime cose della console da questo mini palchetto che l'amico di Simon, Drake, ha allestito nel suo giardino di casa.

<< Si, direi che ci siamo>>

Non era prevista la mia presenza stasera, ma Andrew mi ha costretta a venire con lui perché mi ha nominata come sua assistente. Ma la verità è che i ragazzi non li conosce bene e voleva qualcuno di familiare con lui, ma è troppo orgoglioso per ammetterlo. Ma non mi lamento, sono curiosa di vederlo all'opera.

<< Sono sicura che farai ballare tutti>> gli accarezzo la spalla come per dargli forza. Dopo avermi fatto l'occhiolino, gira lo sguardo verso Drake, e dopo il suo assenso comincia a far girare i dischi della console. Inizia con niente di meno con il remix di Rihanna.

<< Uoooooo>> urlo mentre comincio a saltare a ritmo accanto a lui. Non sono l'unica, tutti i ragazzi presenti iniziano a muoversi con i loro bicchieri in mano.

Mi guardo intorno. Il giardino è davvero enorme, a  sinistra c'è una lunga tavolata con i rustici più variegati, patatine e bibite di vario tipo. C'è anche una piscina, solo che essendo nel mese "pazzo", ovvero marzo, non è ancora arrivato il momento di usarla. La buona parte degli ospiti è qui fuori, ma molti sono ancora rintanati in casa. Cerco con lo sguardo i ragazzi, finchè non li trovo insieme ad un altro gruppo di persone che non conosco, beh in realtà a parte loro io non conosco nessuno qui. Bruno, John e Simon stanno ondeggiando al ritmo di Andrew, mentre Cole è fermo come un palo mentre ride e beve dal suo bicchiere. Dovrei essere sorpresa? No, me l'aspettavo che non avrebbe ballato, l'ho convito due volte e sono sicura che potrei riuscirci anche la terza, ma oggi non mi sembra il caso, per cui può continuare a fare il palo per il resto della serata. Leggermente più in disparte, ma sempre nelle vicinanze di Simon, c'è Alexia. Indossa un vestito porpora che le dona molto. Dalla sua espressione capisco che è un po' annoiata, probabilmente non le interessano le argomentazioni dei ragazzi ed è per questo che decido di salvarla.

<< Torno subito>> dico ad Andrew mentre scendo dal palchetto per raggiungerla.

Dopo aver fatto dribbling tra i presenti, riesco finalmente ad arrivare da loro.

<< Ehi reina, benvenuta tra noi>> ormai John mi chiama sempre così, o almeno la maggior parte delle volte in cui scherza. Siamo entrati in confidenza, anche se ci conosciamo solo da quasi due mesi abbiamo legato davvero tanto.

<< Ehi, ehi, scusatemi ma sono venuta a prendere una persona>> nel mentre mi metto in mezzo al cerchio che hanno creato, e Cole dice:

<< Se sei qui per me, non riuscirai a farmi ballare oggi>> mi giro e lo trovo a sorridermi. Indossa dei jeans con una felpa blu ed un berretto. Ho già detto che il blu gli sta benissimo? Perché se non l'ho fatto, lo dico ora.

<<No, non sono qui per te>> gli dico mentre mi alzo sulle punte per prendermi il suo berretto – anche questo di una tonalità di azzurro- e me lo metto sulla testa. Io stasera sono total white e un tocco di colore non mi fa male.

Dopo avermi regalato il suo sorrisetto divertito, mi volto verso Alexia.

<< Ma sono qui per te>>

Lei rimane sorpresa. << Per me?>> domanda.

<< Si, vorresti fare la velina con me vicino al dj?>> le propongo mentre le tendo la mano. Simon scatta la testa verso di lei e non posso fare a meno di trattenere una risata. Alexia però non mi delude, dà il suo bicchiere al fidanzato- senza nemmeno guardarlo- e prende la mia mano.

<< Certo!>>

<< Bene!>> dico con il suo stesso entusiasmo e ci dirigiamo verso il palchetto.

<< Grazie, mi stavo annoiando con i loro discorsi>>

<< Ora ci divertiamo>> saliamo i cinque gradini e siamo accanto ad Andrew.

<< Ti ho portato i rinforzi>> dico indicando Alexia alle mie spalle.

<< Benvenuta a bordo>> la saluta lui.

In quel momento parte la canzone Step Up di Ariana Grande sulla base di Gimme More di Britney Spears. Io e Alexia ci guardiamo nello stesso momento, e senza perdere tempo, balliamo per nostro dj. Gli giriamo intorno, gli tocchiamo le spalle, il petto, i capelli, muoviamo il corpo attaccate al suo e il tutto ridendo.

<< Vai reina!>> mi incita il mio amico John.

Noto che stiamo facendo spettacolo, perché ora tutti gli sguardi sono rivolti verso noi due che ci divertiamo ad infastidire Andrew. Vedo puntati su di me occhi che non conosco e credo sia per questo che cerco, invece, quelli dei miei amici. Simon si è avvicinato al palchetto, insieme al resto del gruppo, e ha la mascella contratta. Non è difficile capire che è geloso delle movenze della sua ragazza visto come la guardano tutti. Io e Alexia facciamo una giravolta e ci scambiamo lato del palchetto. Quando mi rigiro verso di loro, incrocio lo sguardo di Cole. I suoi occhi non vanno da me ad Alexia, ma sono fissi sul mio viso, sul mio corpo, ovunque. Ha le braccia incrociate al petto, e anche se non ha la mascella contratta come l'amico, sembra teso. Il motivo? Non lo so, non credo ne abbia uno in questa situazione ma sembra che abbia a che fare con me. Ed è per questo che decido di fargli un occhiolino mentre mi abbasso la visiera del suo berretto e mi avvicino ad Alexia per ballare con lei. Siamo schiena contro schiena e ci adattiamo al ritmo.
Quando la canzone sta per finire, torniamo dal nostro dj e gli diamo un bacio sulle guance, io sulla sinistra e lei sulla destra. E una volta finita, urliamo euforiche per il mix che ha fatto.

<< Sei stato magnifico!>> gli dico dandogli il cinque.

<< Ha ragione. Sei davvero bravo>> continua Alexia.

<< Grazie ragazze. Ho visto che avete apprezzato>> ci passa un braccio sulle spalle ad entrambe.

<< Vi andrebbe di fare sempre le veline alle mie serate? Sarebbe molto più invitante>>

<< Oh, io ci sono>> risponde subito Alexia.

<< Puoi contare anche su di me>>

<< Perfetto>>

Drake gli rivolge un sorriso soddisfatto.

<< Ragazzi io torno tra poco>> Alexia ci sorride e si dirige da Simon, ancora sotto al palchetto, e gli salta addosso. Lui la prende di rimando e la stringe a sé. Sono davvero belli ed innamorati. Queste sono piccole cose che mi mancano, gli abbracci, i baci, le carezze ma sono ricordi nostalgici, di certo non adatti a questa serata, per cui preferisco distogliere lo sguardo.

<< Io vado a prendere qualcosa da bere, vuoi qualcosa?>> domando ad Andrew.

<< Si grazie. Fai tu>> dopo avermi dato libera scelta, scendo e mi dirigo verso la tavolata dove c'è da bere. Io opto per una coca cola mentre per Andrew prendo una birra. Nel mentre riempio i bicchieri, sento due mani sulle spalle e al contatto mi irrigidisco. Non per la paura o per la sorpresa, ma l'effetto che quelle mani hanno su di me. E sono quasi sicura di chi si tratti.

<< Ti sei divertita lì sopra?>> domanda una voce maschile vicino al mio orecchio. Una voce molto familiare.

<< Si, ed ho visto anche che tu hai gradito>> mi volto verso Cole, ma così facendo mi ritrovo schiacciata tra la tavola e il suo corpo. Che intelligente, brava Lexi.

<< Stavate ballando in modo provocante, tutti i presenti hanno gradito, sirenetta>> dice con voce bassa mentre i suoi occhi incatenano i miei.

<< Ti stavano mangiando con gli occhi>> si abbassa avvicinando il viso al mio, troppo vicino. Sento il suo respiro caldo sulle guance.

<< E questo sarebbe un problema?>> domando con un filo di voce.

<< Direi di sì>>

<< Perché?>> ho bisogno che mi dica chiaramente il perché. Non mi servono baci mancati, atteggiamenti dolci o frasi carine. Io ho bisogno di sapere se andrò a sbattere contro un muro o c'è qualche minima possibilità.

Mi prende una ciocca di capelli tra le dita e la sistema dietro l'orecchio. Io cerco di farmi più dietro per aumentare anche di un minimo la distanza, ma fallisco. Se mi muovo anche solo di qualche millimetro finisco con il sedere sul tavolo. Spero solo che non sia già diventata un pomodoro davanti a lui. Ormai accanto a Cole non riesco a controllare il mio corpo, arrossisce quando vuole lui, accelera i battiti quando vuole lui, fa entrare non so quante farfalle nello stomaco quando vuole lui. Ormai io non ho più il controllo totale.

<< Perché ti guardavano come se tu fossi loro>> abbassa lo sguardo sulle mie labbra, che automaticamente si schiudono. Ecco, a proposito del controllo autonomo del mio corpo.

<< Io non sono di nessuno Cole>> cerco di guardarlo nello stesso modo in cui fa lui, ovvero provocante. Lui ci sta riuscendo, spero di farlo anche io.

Mette le mani sul tavolo, una alla mia sinistra e l'altra alla mia destra. Mi tiene bloccata.

<< Con il mio cappello in testa non si direbbe. Sembri mia>>

Mia. Ha davvero detto questa parola o l'ho sognato per via dell'agitazione? Sento il corpo accaldarsi e darmi segnali di eccitazione.

Senza dire una parola, mi sfilo il capello e glielo metto in testa.

<< Ora sono abbastanza di me stessa?>> gli sorrido e lui ricambia in modo sarcastico.

<< Dipende, tu ti senti davvero così?>> annulla quasi del tutto la distanza tra noi, e credo quasi che voglia baciarmi, per la terza volta. Ma quando si avvicina alla mia bocca, devia destinazione e si allunga per prendere uno dei bicchieri che stavo preparando.

<< Grazie per la bibita sirenetta>> e senza dire altro se ne va, lasciandomi sola come una cretina. Mi volto subito dando le spalle alla festa e faccio dei respiri profondi.

Merda. Credo di essere nei guai.

Per il resto della serata io e Cole non ci siamo parlati, ci siamo lanciati solo qualche sguardo a distanza. La festa sta procedendo alla grande, si stanno divertendo tutti e Drake ha già assunto Andrew per le prossime feste che farà. Non posso essere più che felice per lui, se lo merita. Mentre vado a fare rifornimento di qualcosa da mangiare, John mi prende per un braccio.

<< Ehi, ho bisogno che mi aiuti>>

<< Per cosa?>>

Senza rispondermi, mi porta verso un lato più appartato del giardino, coperto con piante varie che non saprei definire, non mi sono mai interessata alla vegetazione.

<< Mi dici cosa succede?>> ora sono curiosa.

<< Inizia a sorridermi>>

<< John ma di cosa diavolo stai parlando?>>

<< Tu inizia a farlo ed io ti spiego>>

Faccio un sospiro, abbastanza teatrale, e faccio come mi dice. Gli sorrido senza un motivo apparente.

<< Ora mi spieghi?>>

<< C'è una ragazza che mi fa il filo>>

<< Beh direi che è fantastico>> uscire con un'altra ragazza è quello che gli ci vuole. John dice che la ragazza che gli ha dato il due di picche l'ha già dimenticata, ed io gli credo, ma frequentare qualcun'altra può solo fargli che bene.

Ma la sua espressione non sembra essere d'accordo con me.

<< Qual è il problema?>>

<< Che a me questa ragazza non interessa. Ho provato a farglielo capire in modo carino senza essere troppo diretto, il problema è che non lo capisce. Da quando mi ha visto non fa altro che starmi appiccicata>>

Alzo un sopracciglio.

<< Se mi stai chiedendo di fingermi la tua ragazza e di andare a parlarle io, mi dispiace ma non lo farò. Non le spezzerò il cuore a nome tuo>> incrocio le braccia al petto.

<< Non voglio che le vai a parlare, sta tranquilla>>

<< Ma vuoi che finga di essere la tua ragazza, visto che mi hai messa a sorridere solo guardandoti>>

<< Sei davvero perspicace. Brava>>

<< John scordatelo. Non starò al tuo gioco>>

Detto questo, libero le braccia e smettendo di sorridere inizio a muovere i piedi per allontanarmi.

<< Lexi, aspetta per favore>> John mi ferma prendendomi il polso.

<< Non credere che io mi diverta, ma è l'unica soluzione che mi rimane oltre a quella di essere cristallino e farla rimanere male sul serio. Se vedesse che sono già impegnato con un'altra persona, capirebbe una volta per tutte che non c'è nessuna possibilità tra noi>>

<< Ci resterà male lo stesso. Non ci hai pensato?>>

<< Certo. Ma non sarà perché non mi interessa lei, ma solo perché a me interessa già un'altra>>

Per i primi secondi non dico niente.

<< Non credo che possa funzionare. Non mi piacciono queste cose>>

<< Per favoreeee>> mi prende le mani e mi fa gli occhioni dolci. Che stronzo. Usa la mia tattica. << Sei l'unica a cui posso chiederlo, non penso che domandarlo ad Alexia sia una buona idea>>

Oh, non di certo.

Sospiro. << E va bene>> mi lascia le mani e mi regala un sorriso.

<< Ma solo perché non voglio che Simon ti faccia un occhio nero>> specifico e lui ridacchia.

<< Non ci vorrà molto, dovrebbe essere qui nei paraggi>>

Annuisco e riprendo a sorridergli. Se dobbiamo farlo, allora dobbiamo farlo bene.
John si avvicina di più a me e mi guarda negli occhi. Molto negli occhi. Se non lo vedessi solo come mio amico, potrei anche cedere sotto il suo sguardo.

<< John mi sembra di avere una paralisi facciale. Per quanto tempo ancora devo sorridere?>>

Prima che mi potesse rispondere, vedo una ragazza bionda a poca distanza da noi.

<< E' arrivata una ragazza bionda, è lei?>> gli domando a bassa voce senza smettere di sorridere.

<< Si. E' lei>>

Passano dei secondi e poi altri e altri ancora, e la ragazza in questione rimane lì a fissarci. Incrocia le braccia al petto.

<< Non credo che abbia intenzione di andare via>>

<< Mmm... forse ci vuole qualcosa di più incisivo>>

<< Tipo?>> mi mette una mano sul fianco.

<< Posso baciarti? Così le togliamo ogni dubbio>> spalanco gli occhi.

<< Ehm, per quanto il bacio dell'altra volta sia stato fantastico non credo che replicarlo sia una buona idea>>

<< Sono d'accordo con te, ma questo sarà un bacio finto>>

Lo guardo poco convinta.

<< Ti fidi di me?>> do uno sguardo alla ragazza, sta ancora guardando. Mi sento una schifezza a fare questo gioco, ma ormai sono dentro.

<< Si>>

Detto ciò, si sposta leggermente a sinistra così da non dare alla bionda una visuale completa, e mi bacia mettendo il pollice tra le nostre labbra, così da non farle toccare veramente. L'unica cosa che mi viene in mente da fare è chiudere gli occhi, per farlo sembrare un bacio vero. Ma quando sento John fare meno pressione, li riapro.

<< E' andata via?>> domanda ancora su di me e a bassa voce.

Mi sposto leggermente per vedere al di là della sua spalla. Nessuna traccia.

<< E' andata via>>

<< Bene>> sorride e si rimette dritto, lontano da me.

<< Grazie Lexi>> dice scombinandomi i capelli.

<< Ti avviso, non lo farò più. Mi dispiace troppo per quella ragazza>> se fossi nei suoi panni ci starei male.

<< Vieni ti offro da bere come regalo di gratitudine>> mi mette un braccio sulle spalle e andiamo verso il rinfresco.

Scuoto la testa ridendo.
Probabilmente un giorno di questi finirò nei guai a causa sua.

Olvasás folytatása

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