Una melodia perfetta

By __blumoon__

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Lexi frequenta il penultimo anno alla Berklee. Il suo sogno è quello di diventare una cantante famosa e si st... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
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Capitolo 35
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Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Epilogo
Ringraziamenti

Capitolo 18

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By __blumoon__

COLE

Oggi abbiamo fatto la nostra prima prova come band composta da cinque membri. Risultato? Un disastro. Io e Lexi non abbiamo fatto altro che discutere, io dicevo A e lei B, io dicevo nord e lei sud, io sole e lei luna. Penso sia stata la prova più difficile che abbia mai fatto, ma ...devo ammettere che io non ho fatto molto per placare gli animi. Sono ancora risentito che Lexi abbia accettato di entrare nel gruppo. Lei sapeva benissimo il perché non volessi qualcuno, volevo che il gruppo rimanesse invariato. E' nato con noi quattro e deve rimanere con noi quattro. Ma a quanto pare nessuno è di questa idea e inizio a chiedermi se forse sono io l'infantile della situazione, colui che ha i paraocchi e paraorecchie da non capire cosa sia giusto o meno per il gruppo. So che Lexi l'ha fatto apposta, me l'ha detto chiaramente quando ne abbiamo discusso in privato prima delle prove, e non sopporto che mi voglia dare lezioni di vita. Dice che devo parlare con i ragazzi, che non tutto si deve fare come dico io e che devo affrontare la situazione che mi si è posta davanti. Mi rendo conto di aver iniziato io questa sorta di circolo di discussioni e frecciatine a causa del mio comportamento. Non sono stato molto carino con lei, ma mi sono sentito tradito dai miei amici che hanno complottato alle mie spalle e mi sono fatto prendere dalla rabbia. Ma non posso essere arrabbiato con loro, perché sotto sotto hanno avuto ragione. Io avrei convinto Lexi a rinunciare, e avrei fatto un errore madornale visto che in realtà lei corrisponde perfettamente alla persona che fa per noi. Lei ha la voce che fa per noi. La prima volta che abbiamo cantato insieme è riuscita a catturarmi con la sua voce, e sono certo che anche per lei è stato lo stesso. C'è una forte sintonia tra noi e le nostre voci, ed è una cosa evidente anche per i ragazzi.

Guardo dallo specchietto retrovisore della macchina di Simon, e vedo Lexi, John e Bruno che scherzano su qualcosa. I ragazzi hanno proposto di andare a bere qualcosa per festeggiare le nostre prime prove insieme, ed io e Lexi dopo varie occhiatacce reciproche abbiamo accettato. Ormai siamo una squadra non ha senso comportarci da immaturi.
Come se si fosse accorta del mio sguardo, la sirenetta alza gli occhi ed incrocia i miei, tramite lo specchietto retrovisore. Ha i capelli raccolti tutti da un lato e un trucco super leggero che quasi non si nota. Immagino non si aspettasse la proposta di uscire insieme, altrimenti penso che si sarebbe anche cambiata d'abiti. Indossa un semplice jeans e un maglioncino rosa.

<< Sei sicura di non volerti cambiare?>>

Lei si dà una rapida occhiata.

<< Sto male?>>

La risposta è no, non sta affatto male.

<< No, è solo che vestita così non farai colpo facilmente>> la provoco, distogliendo lo sguardo e concentrandomi sulla strada davanti a me.

<< Oh non preoccuparti di quello. Farò colpo in altri modi>> risponde a tono.

Trattengo un sorriso, che viene smorzato dalla risposta di John.

<< E' difficile che lei non faccia conquiste, Cole. E' bella anche vestita così>>

<< Visto? Grazie John>> ovviamente il "visto?" è riferito a me.

Questi due, anche se si conoscono da poco, hanno legato subito. Non fanno altro che scherzare e prendersi in giro a vicenda. E non posso negare che mi dà fastidio sapere che ha subito allacciato con i miei amici.

<< Quanto manca?>> mi domanda Simon, seduto accanto a me al posto del passeggero. Anche se l'auto è sua, oggi guido io. Li sto portando al Moonlight , questo perché ho fatto amicizia con il buttafuori e ci farà superare la fila che, dato l'orario, sarà abbastanza lunga.

<< Siamo arrivati>> esclamo una volta varcato il parcheggio del locale. Come immaginavo, è quasi tutto pieno.

<< Forza andiamo>> sprono gli altri mentre scendo dall'auto.

Io vado dritto verso Harry così da avere il via libera prima che mi raggiungano.
Più mi avvicino all'entrata e più mi rendo conto che il buttafuori non è Harry. Quando arrivo, l'omone che sta al suo posto, mi guarda male. E' alto due metri ed ha un fisico robusto. Sono sicuro che basti una sua spinta ed io mi ritroverò dall'altra parte del parcheggio.

<< Ehm ciao>> saluto in modo cordiale. Ed in risposta ricevo un brontolio.

<< Dov'è Harry?>> domando subito. Magari è andato al bagno.

<< Non c'è. Stasera è il mio turno>> risponde secco.

Non ho mai beccato il giorno in cui non ci fosse Harry, e doveva essere proprio oggi?

<< Oh>> è la mia prima risposta ma passo subito al dunque. << Beh, io sono Cole Smith, un amico di Harry>> spiego e poi continuo.

<< Ho il suo permesso per saltare la fila>>

Mi fissa con due occhi socchiusi senza dire niente. Ha le braccia conserte. Devo ammettere che sono in soggezione.

<< No>> è la sua unica risposta.

<< Amico dai. Sono qui con degli amici, non farmi fare brutta figura. Se vuoi chiama Harry e vedi che ti dà il permesso>>

<< Harry non è il mio capo. Oggi ci sono io, e la mia risposta è no. Vedi di metterti in coda se vuoi entrare>> indica con la testa la fila alle mie spalle. Mi volto e vedo gruppi di persone che attendono di poter entrare. E vedo anche i miei amici che aspettano poco distanti da me.
Mi volto verso l'omone che ho di fronte, di cui non so nemmeno il nome.

<< Harry si arrabbierà molto quando saprà che non hai fatto entrare il suo caro amico Cole Smith.>> cerco di intimidirlo marcando anche le parole "molto" e "caro", ma ovviamente non ho successo.

<< Per favore amico, c'è una ragazza con noi, voglio fare bella figura>>

Mi fermo un attimo quando mi accorgo della sincerità di quello che ho appena detto.
Cazzo.
Voglio fare bella figura con lei.
Ma spero che non l'abbia sentito.

<< Ehi che succede?>> domanda Bruno una volta che arriva affianco a me.

<< Questo tizio non vuole farci entrare>>

Il tizio in questione continua a guardarmi male.

<< Se vuoi ti pago>> gli propongo in modo cordiale. Chi rifiuta dei soldi? So che non è un gesto carino ma in fondo, cos'ho da perdere? Ormai è chiaro che non mi farà mai entrare.
Il suo volto cambia espressione. Sorride. Lo sapevo che i soldi fanno miracoli. Ma mi rendo subito conto che l'omone non sorride per la mia proposta, ma per la donna che è dietro di noi.

<< Danny?!>> Lexi urla così tanto da rompermi l'udito.

<< Ehi Lexi!>> l'omone si abbassa per poterla abbracciare. Accanto a lui, lei sembra così fragile.

<< Ah, allora è così che ti chiami>>

Lui mi ignora.

<< Da quanto tempo non ti vedo. Che fine hai fatto?>>

Lei si sgancia dall'abbraccio.

<< Ultimamente sono stata impegnata con i corsi. E le volte che sono venuta tu non c'eri mai>> risponde.

<< Ci hanno cambiato i turni molto volte nell'ultimo periodo. Nemmeno io sapevo quando sarebbe toccato a me>> spiega l'omone. Anzi, Danny.

< Mi fa piacere che oggi ci sia tu. Ti trovo in forma>>

I due si scambiano convenevoli.

<< Danny, credi che io e i miei amici possiamo entrare prima?>>

<< Anche lui?>> l'omone mi indica con il capo e con gli occhi a fessura.

<< Si>> risponde sospirando. << Fa parte del gruppo>>

<< Scusalo se si è comportato in modo scortese, oggi ha avuto una brutta giornata>> continua ed io apro la bocca per poi richiuderla, capendo che forse è meglio se sto zitto.

Alla fine il buttafuori acconsente.

<< Va bene, potete entrare>>

<< Grazie Danny>> Lexi gli dà un altro abbraccio e si avvia dentro seguita dagli altri. Quando tocca a me, mi ferma e per un attimo quasi temo che voglia darmi una lezione.

<< Sei fortunato ad essere amico suo, altrimenti ti avrei lasciato qui fuori tutta la notte, Cole Smith>>

Una volta entrati, la musica ci rimbomba nelle orecchie. Il locale è quasi del tutto pieno ma fortunatamente la maggior parte delle persone sono in pista, quindi c'è ancora qualche tavolo libero al piano di sopra. Mentre andiamo verso le scale, una voce ci ferma. Anzi, ferma Lexi.

<< Lexi!>> urla un ragazzo da dietro il bancone del bar.

<< Ehi, Alex!>> lei ricambia il saluto e si avvicina a lui per scambiare qualche parola. Non posso crederci, conosce tutto lo staff di questo posto?

Dopo poco si gira verso di noi.

<< Ragazzi volete una birra?>>

Tutti noi ci guardiamo per poi annuire. Dopo aver detto altre due parole al barman, Lexi ci raggiunge.

<< Conosci proprio tutti qui eh>> le dice Simon.

<< Si, diciamo che sono di casa>>

Una volta saliti al piano di sopra ci accomodiamo ad uno dei tavoli vicini alla ringhiera. Io e John ci sediamo su un divanetto mentre Bruno e Simon sull'altro accanto a noi. Lexi invece si siede su una poltroncina proprio di fronte a me.

<< Come fai ad essere amica di quell'omone. A me mette i brividi solo guardarlo>> commenta Bruno. Sono curioso anch'io.

<< Danny sembra duro per il suo aspetto, ma in realtà è un coccolone>> risponde lei guardandosi intorno.

<< La maggior parte delle volte in cui sono venuta qui, c'era sempre lui come buttafuori. E con il tempo abbiamo iniziato a fare amicizia. So come trattare le persone, per questo mi ha fatto entrare. E non perché sono Lexi Brown>> spiega. L'ultima frase è sicuramente una frecciatina per quello che ho detto a Danny. Ed è ora, che mi rendo conto che probabilmente hanno sentito parte della nostra conversazione, e la mia mezza confessione.

<< Anche io sono amico di uno dei buttafuori. E non perché sono Cole Smith>> ribatto a mia volta.

<< Fammi indovinare, sei amico di Harry?>> o forse, tutto tutto non ha sentito.

<< Si... ma come hai fatto ad->> mi interrompe.

<< Ad indovinare subito? Beh, perché solo con lui potevi fare amicizia. Due arroganti si trovano bene insieme, giusto?>>

Sto per rispondere irritato quando ci portano le birre. E passiamo i successivi minuti a parlare del locale in sé, accantonando la discussione precedente.
E quando penso che possiamo goderci la serata tranquillamente, ecco che c'è un'altra persona che saluta Lexi. Dio, ma allora è vero che è di casa qui.

<< Lexi?>>

<< Lauren!!>> Lexi si alza di scatto dalla sua poltroncina e si butta tra le braccia di questa ragazza con lunghi capelli ricci. C'è una leggera differenza di altezza tra le due, Lexi le arriva al seno. In realtà sono abbastanza sicuro che Lexi risulti piccolissima accanto a chiunque.

<< Cosa è successo? Io e i ragazzi ci chiedevamo che fine avessi fatto>>

<< Lo so, mi dispiace>>

Le ragazze parlano qualche minuto sul perché non si sono viste nell'ultimo periodo e i soliti convenevoli, anche se più personali. Credo che Lexi e questa Lauren siano più intime rispetto agli altri due che abbiamo incontrato.

<< Ehi giù ci sono gli altri, vuoi venire a salutarli?>> le domanda.

<< Si! Non li vedo da un secolo!>>

Lexi si gira verso di noi, come se per magia si fosse ricordata anche della nostra presenza.

<< Ragazzi, lei è Lauren, una mia amica. Lauren, loro sono Cole, Bruno, John e Simon>>

<< Ehi ragazzi, è un piacere>>

<< Piacere nostro>> risponde Bruno per tutti, mentre noi sorridiamo in segno di saluto.

<< Vado un attimo a salutare dei vecchi amici e torno>>

Detto ciò, lei e la sua amica scendono in pista e si disperdono tra la folla. Credo che senza saperlo l'ho portata nel suo mondo, ho notato come le brillavano gli occhi quando ha saputo della presenza di altri amici.
Io e i ragazzi nel mentre ci godiamo la nostra birra e chiediamo un altro giro.

<< Ci voleva proprio una birra stasera>> commento appoggiandomi allo schienale.

<< Dopo tutto lo stress di oggi, credo che ti fosse obbligatoria>> mi punzecchia John mentre si porta la sua birra alla bocca.

<< Ehi, è colpa vostra se sono stressato quindi fatevi stare bene i miei sbalzi d'umore>>

<< E dai amico, ci siamo già scusati per la storia di Lexi>> si aggiunge Simon.

E' vero, si sono scusati parecchie volte, ma questo non cambia il colpo basso.

Scrollo le spalle.

<< E' acqua passata. Ma vi avverto, non lo dimentico un tradimento>>

<< Non fare l'esagerato>> mi riprende Bruno. << Sei contento anche tu che sia entrata lei e non qualcun altro>>

<< Non cambia il risultato. Abbiamo fatto schifo oggi>>

John mi dà ragione. << Dovrete cambiare i vostri atteggiamenti altrimenti non concluderemo niente>>

<< Ditelo a lei, voi l'avete voluta>> concludo ricevendo delle risate.

<< Dovremmo fare una sorta di accordo, di regole. Giusto per essere sicuri che non mandate tutto all'aria>> sottolinea Simon.

Passano all'incirca quindici minuti durante i quali abbiamo parlato del più e del meno, come ad esempio prendere in giro Simon per il suo super romanticismo, dato il messaggio vocale smielato che ha mandato alla sua fidanzata. Dall'ultima volta che abbiamo parlato, tra Simon e Alexia tutto è andato migliorando e credo che ora abbiano trovato un loro equilibrio, anche se questo significa sorbirci le sue smielosità.

<< Ragazzi vi prego, se diventerò come Simon, datemi una bella strigliata. Sopporterò qualsiasi cosa vogliate farmi>>

<< John, non ti conviene darci via libera in questo modo>>

<< Tutto, pur di non diventare un cioccolatino>> dice serio ma anche sfottendo il nostro amico.

Simon si mette una mano in faccia e noi ridiamo. Ormai è abituato a queste prese in giro.

<< Ma che fine ha fatto Lexi?>> domando. Da quando è andata a salutare i suoi amici non si è più fatta vedere.

<< Forse ne ha approfittato ed è andata il più lontano possibile da te>> mi prende in giro Bruno. << Anche io lo farei>> aggiunge.

<< Ha-ha-ha spiritoso>>

Ad un certo punto noto che la musica va via via abbassandosi. Mi alzo e mi avvicino alla ringhiera dalla quale si vede la pista perfettamente. Il piano non è tanto più alto per cui si vede abbastanza bene. I ragazzi mi copiano.
Scruto la folla per cercare Lexi e finalmente la trovo. Sta insieme a Lauren e ad un gruppo di ragazzi intenti a ridere e scherzare. Lei fa sorrisi a trentadue denti. Li raggiungono un altro gruppo di ragazzi, ed uno di loro si avvicina in particolar modo a Lexi. Le dice qualcosa sorridendo ma non riesco a capire cosa. Lei in risposta sorride e fa segno di no con il dito. Ora la musica si ferma del tutto ed il dj prende il microfono.

<< Ehi ragazzi! Siete pronti ad assistere aaaaaalla battleeee dopo tanto tempo?!>> le persone qui dentro sono in visibilio mentre io e i ragazzi ci guardiamo spaesati. Lexi continuare a fare con le mani cenno di no, ma sia il gruppo che si è avvicinato sia quello con cui stava, la stanno incoraggiando. Cosa che sta facendo anche il dj.

<< Ragazzi, credo che la nostra Reina abbia bisogno di un po' di incoraggiamento!>>

John soffoca una risata.

<< Ma che cazzo sta succedendo?>> domando, ma ovviamente nessuno di noi lo sa.

<< Lexi! Lexi! Lexi!>> si sente in coro. Alla fine lei cede e si alza un urlo euforico generale.

In un lampo di secondo, si crea uno spazio vuoto in mezzo alla pista. Lexi e i suoi amici a sinistra mentre l'altro gruppo a destra. Il dj dà il via alla sfida e parte una base hip-hop. Non so come si chiama, ma se non ricordo male deve essere una di quelle che si sentono nei film Step Up.
Inizia il gruppo di Lexi, si muovono in sincronia seguendo il ritmo della musica. Emanano una tale forza da non riuscire a staccargli gli occhi di dosso. Arriva la risposta dell'altro gruppo, agguerriti anche loro con passi pieni di energia secondo una sincronia perfetta. Entrambi eseguono vari salti, passi di freestyle ed altri che ho visto fare solo nei film e che mi lasciano sempre a bocca aperta. Tra i due gruppi c'è competizione, questo è tangibile, ma non c'è odio o invidia per la supremazia del territorio. Anzi, si stanno spronando a vicenda. Ora si sono tutti rimessi ai bordi della pista mentre al centro rimangono solo Lexi e quest'altro ragazzo con una polo blu. Iniziano uno scontro e Lexi dalla metà in poi domina completamente il turno. Credevo di averla vista già ballare, durante lo stacchetto del flashmob, ma questa è tutt'altra storia. Si muove con una tale leggerezza e fluidità che fa sembrare semplici tutti i passi che sta eseguendo. Sono letteralmente catturato dal suo movimento. Lexi fa un giro su se stessa, facendo andare i suoi capelli in faccia al tizio. Si alza un urlo. Credo che sia il segnale di fine scontro.

<< Signori, signori, fate un applauso alla crew della Reeeeina Lexi!!!>> urla il dj.

Tutti battono le mani, e lo facciamo anche noi.

<< Wow>> commenta John sbalordito quanto me.

<< Non sapevo fosse anche una ballerina>> commenta Bruno, senza staccare gli occhi dalla pista.

<< Ragazzi, l'ha letteralmente mangiato a quel poveretto>> precisa Simon.

I due gruppi in pista si battono il cinque come segno pacifico, credo. Nessuno è imbronciato o nervoso, tutti ridono e sorridono in questo clima di puro divertimento. Ora, lo stesso ragazzo di prima, prende Lexi da parte e, mettendo le mani sui suoi fianchi, iniziano ad ondeggiare insieme ad un ritmo di musica completamente diverso dal precedente, infatti siamo tornati al ritmo latino. Ora ho poca visuale perché la pista è di nuovo piena, ma non li perdo di vista. Lui le dice qualcosa di divertente visto che lei sorride portandosi la mano sulle labbra. Sento il corpo irrigidirsi.

<< Amico rilassati, altrimenti ti spezzerai la mano se continui a stringere con questa forza>> Simon mi dà una pacca sulla spalla.

<< Uhm?>> abbasso lo sguardo e mi accorgo che sto stritolando con forza la ringhiera a cui sono ancora appoggiato.

<< Non me ne ero accorto. Grazie>> quando sposto la mano la sento tutta intorpidita.

Per un motivo poco chiaro, mi infastidisce che Lexi sia così vicina a quel cretino. E prima che possa fermarmi, mi ritrovo ad avviarmi verso le scale per andare in pista.

<< Dove vai?>> mi urla Bruno per farsi sentire nonostante la musica.

<< A riprendere la nostra cantante>> rispondo e mentre sto per scendere il primo scalino lui mi ferma.

<< Non ci pensare neanche>>

Mi tira per il braccio e mi riporta al divanetto.

<< Non hai il diritto di andare lì e portarla via come se fosse di tua proprietà>>

Mi volto verso la pista. Da qui non la vedo più. Mi soffermo su quello che mi ha appena detto Bruno." Come se fosse di tua proprietà". Di certo non è mia, ma di sicuro non lo è nemmeno del coglione in polo.

<< Ma lei ha il diritto di lasciarci qui ad aspettarla mentre si fa il balletto con quello lì>> ora mi rigiro verso di lui.

<< Non è un bel comportamento verso chi gli ha dato la possibilità di entrare in questa band>>

<< Si forse hai ragione, non è carino. Ma ha ritrovato dei vecchi amici. Vedrai che ora torna da noi>>
Simon ha sempre avuto il ruolo di chi vede il lato positivo delle cose. Non so come faccia, ma anche nelle situazioni più complicate riesce a trovare un qualcosa per cui non bisogna disperarsi. Quando ho dei momenti dove sono sotto tono, lui riesce sempre a dirmi quello che ho bisogno di sentire, uno spiraglio a cui potermi aggrappare, per cui poter ridere e tirarmi su di morale.
Ma questa volta, quello che dice non centra il canestro. Perché a dirla tutta, non mi irrita il suo passare del tempo con i vecchi amici, ma mi irrita l'immagine delle mani sui fianchi di Lexi. Mani di qualcuno che dovrebbe tenerle a posto. E questo mio pensiero è un fottuto problema.
Mi appoggio allo schienale del divanetto. Ho bisogno di un'altra birra.

<< Non sarai mica geloso?>> mi stuzzica John mentre porta alla bocca la sua birra.

<< Io? E di cosa dovrei esserlo?>> scrollo le spalle e gli sfilo la bottiglia dalle mani per poterne bere un sorso.

<< Vista la tua reazione, ho pensato che ti desse fastidio vederla ballare così vicina ad un ragazzo>>

Bevo un altro sorso. Ormai i miei amici mi conosco così bene che è difficile nascondergli le cose.

<< E poi stai bevendo troppo>> dice sfilandomi anche lui la birra dalla mano.

<< Ehi ragazzi>> Lexi cammina verso di noi, con i capelli che svolazzano a destra e sinistra.

<< Scusatemi ma sono stata trattenuta>> dice sorridendo mentre si siede sulla poltroncina. Ha leggermente il respiro affannato.

<< Abbiamo notato>> dico in modo sarcastico.

Lei alza un sopracciglio. << Cosa vuoi dire?>>

<< Che ti abbiamo vista ballare. Sei bravissima>> risponde Simon al posto mio.

<< Si, ci hai lasciati a bocca aperta>> si accoda Bruno.

<< Grazie, mi sono divertita.>> sorride mentre si sporge per prendere la bottiglia che deve ancora finire da quando siamo arrivati.

<< Abbiamo notato anche questo>> la guardo bere il suo sorso di birra. Lei incrocia il mio sguardo e si appoggia allo schienale, proprio come me.

<< Okay mi sembra chiaro che tu abbia qualcosa da dirmi. Ti ascolto>>

<< Ti sei divertita anche a lasciarci qui a bere da soli per una serata organizzata per te?>>

Si muove a disagio sulla poltrona blu.

<< Quando sono scesa di sotto non sapevo che ci sarebbe stata una battle. Sarei arrivata subito dopo. Non pensavo fosse così grave>>

<< Ah si? E quando sentiamo. Quando finivi di ballare con quell'idiota?>>

<< Cole, lascia stare>> John mi dà una leggera gomitata nel fianco.

<< No John, lascialo parlare. Cos'è precisamente che non ti è andato giù?>> mi domanda in tono tranquillo mentre si alza per venire verso di me, per poi sedersi sul tavolino per guardarmi meglio. Trattengo un sorriso, mi piace questa suo non tirarsi indietro. << Che vi abbia lasciati da soli o che abbia ballato con un ragazzo prima di venire da te?>> mi stuzzica.

Mi rimetto dritto sulla poltrona e appoggio le braccia sulle gambe. Ora, sono pochi i centimetri che ci separano.

<< Sei libera di fare quello che vuoi, se ti comporti nel modo giusto verso chi ti è accanto>> indico la pista. << E se ti piace quell'idiota, sono solo affari tuoi>>

Lexi spalanca la bocca ed io mi soffermo a guardarla. Le sue labbra hanno un leggero tocco rosato, in contrasto con le sue guance rosse dovute a quanto ha ballato. Si morde il labbro inferiore come se volesse trattenersi. Io continuo ad osservare i movimenti che fa con le labbra, e lei se ne accorge. Con un dito mi alza il mento, come per riportare l'attenzione su di lei e non sulla sua bocca.

<< Punto primo, quell'idiota ha un nome. Si chiama Rafael. E punto secondo, non hai il diritto di dirmi come dovrei comportarmi>> assume un tono serio mentre mi scruta il viso. Non mi aspettavo risposta diversa.

<< Non mi interessa come si chiami>>

<< Se leggessi tra le righe, direi che sei geloso. Sei geloso di Rafael mia cara popstar?>> ora mi guarda con un'espressione di sfida. Non è la prima volta che mi chiama così, e mi piace sentirglielo pronunciare.

<< Geloso? Di lui? Neanche per sogno>> scrollo le spalle con non curanza, cercando di nascondere che ha colpito in pieno la faccenda. Ma devo averlo scritto in faccia, perché John mi ha fatto la stessa domanda, e sono sicuro che anche Simon e Bruno abbiano pensato lo stesso.

<< E allora perché devi farne una questione di stato? Se volevi i tuoi cinque minuti di attenzione ci sei riuscito>> Credo che ora sia nervosa. E mi piace.

Sorrido.

<< Non c'è niente per cui sorridere Cole>> mi punta il dito contro, alzando un tantino la voce.

<< E smettila di ridere per questo teatrino che hai tirato su, solo per trovare qualcosa da rimproverarmi!>> l'espressione da paraculo che ho assunto, deve averla irritata parecchio, visto che ora ha urlato.

<< Ti stai agitando per niente, sirenetta>> dico abbassando la mia di voce.

<< Non chiamarmi così>>

<< E tu smettila di alzare la voce. Non sopporto chi mi urla addosso>> dico per poi precisare.

<< Anzi, in realtà mi piace>> ammetto. << Ma solo quando le urla sono per me, non contro>>

Lexi non risponde, si limita a guardarmi negli occhi

<< Se vuoi continuare ad alzare la voce, fa pure. Ma sarà per un altro motivo>> la provoco.

<< Non ti conviene essere così sicuro delle tue capacità>>

<< Perché?>>

<< Perché se acconsentissi a questo tuo desiderio, le uniche urla che si sentiranno saranno le tue, mentre mi supplichi di continuare>>

<< Cazzo>> esclama a bassa voce John. Ma non tanto bassa da non farsi sentire.

Cazzo. Mi ripeto anche io. Lexi non si è di certo tirata indietro alla mia provocazione. E posso giurare di aver intravisto un lampo di desiderio nel suo sguardo. E' difficile capire cosa pensa, ma questo sono sicuro di non averlo sognato. So che dovrei rispondere subito ma sono concentrato a sentire il mio corpo che reagisce alla sua affermazione. Il mio amico qui sotto vuole stare al centro della sua attenzione, facendo la sua entrata in scena e devo impegnarmi a tenerlo a bada. E devo fare affidamento a tutto il mio autocontrollo per non fare una pazzia e seguire il mio istinto di baciarla. Baciare delle labbra che ora sono schiuse, come se aspettassero le mie. Non so per quale ragione, che sia la sua parlantina o il suo tenermi testa o le sue labbra piccole ma carnose, ma questa ragazza mi attira in un modo in cui non pensavo potesse fare.

<< In altre circostanze ti avrei già chiesto di scommettere sulla nostra performance, ma credo sia inappropiato. Non penso che i ragazzi sarebbero felici di sentire la tua voce in modo così acuto>> cerco di mostrarmi sicuro di me, come se quanto ha appena detto non mi avesse sfiorato minimamente. Quando la realtà dei fatti è che sono concentrato a non avere un rigonfiamento davanti a tutti. Davanti a lei.

<< Sono io che non te lo faccio fare, perché avresti perso in partenza>>

Ho ufficialmente bisogno di una distrazione.

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