Una melodia perfetta

بواسطة __blumoon__

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Lexi frequenta il penultimo anno alla Berklee. Il suo sogno è quello di diventare una cantante famosa e si st... المزيد

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Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo13
Capitolo 14
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Capitolo 16
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Capitolo 18
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Capitolo 20
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Capitolo 49
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Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Epilogo
Ringraziamenti

Capitolo 10

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بواسطة __blumoon__

LEXI

Oggi è una settimana precisa che lavoro da Pablo's pizza. Il signor Ben mi ha richiamata esattamente tre giorni dopo il colloquio e ho fatto i salti di gioia quando mi ha detto che ero stata assunta. Il primo giorno sono arrivata più di un'ora prima, così che potesse spiegarmi cosa dovessi fare, i turni stabiliti e prendermi la divisa-un semplice grembiulino giallo- molta carina. I miei amici mi hanno anche fatto una sorpresa, si sono presentati qui durante il turno per farmi sentire il loro sostegno e devo dire che è servito, perché tutti i nervi tesi che avevo all'inizio si sono sciolti all'istante quando ho visto dei visi a me familiari.
Il mio turno iniziava alle 19:00 stasera, ma il capo mi ha detto di venire un po' in anticipo.

<< Ehi June, sai come mai il signor Ben ci ha chiesto di venire prima?>> June è la ragazza che ho incontrato quando sono venuta a fare il colloquio.

<< Oggi chiudiamo prima, quindi il signor Ben ha deciso di aprire in anticipo>> mi spiega.

<< Ah okay. E come mai?>> domando mentre sistemo le posate sui vari tavoli numerati.

<< La band che suona qui sta facendo delle audizioni e stasera avranno bisogno del locale>> continua<< Uno dei ragazzi è il nipote del signor Ben, perciò gliel'ha permesso>>

<< Com'è questa band?>> da quando ho iniziato ancora non ho beccato la sera in cui si esibiscono e sono molto curiosa.

<< Sono forti. Sono quattro ragazzi, e che ragazzi Lexi cara>> dice sospirando felicemente. << Sono dei fighi spaziali, tutti e quattro. Anche se il nipote del capo...lui è il più figo di tutti>> poi si ferma e mi guarda << Sono sicura che ti piaceranno>> mi dice sorridendo.

<< Staremo a vedere>> ricambio il sorriso e mi rimetto a lavoro.

Se prima ero curiosa adesso lo sono ancora di più. Una band di soli ragazzi? Un sogno di ogni ragazza stare a contatto con loro, specialmente se cosi belli come dicono. Potrei essere anche invidiata. Ma prima di passare a conclusioni devo vederli di persona.

Il turno era ben che iniziato, il locale è quasi pieno e il lavoro non manca. E sono felice. Felice perché ho trovato un posto di lavoro in cui mi sento a mio agio, i colleghi sono molto cordiali e simpatici: Bob-il pizzaiolo- fa sempre battute che ti fanno ridere a crepapelle, Patrick- l'aiuto pizzaiolo- è molto socievole, come anche gli altri ragazzi che servono ai tavoli come me.

<< Lexi tavolo 4 pronto>> mi urla Patrick dalla cucina.

<< Arrivo>> urlo mentre lo raggiungo, prendo i due patti e li servo ai due signori seduti. Credo che siano due fratelli, si somigliano tantissimo hanno gli stessi occhi grigi e i capelli brizzolati.

Mentre stavo sparecchiando uno dei tavoli accanto all'entrata sento la porta aprirsi grazie ai campanellini che ci sono sopra. Mi giro per accogliere chiunque sia entrato, ma evidentemente era troppo vicino perché sbatto contro questo qualcuno e il vassoio che ho in mano cade a terra.
Mi abbasso subito per raccogliere i cocci di vetro di piatti e bicchieri.

<< Accidenti mi dispiace! E' colpa mia mi scusi>> dico agitata mentre cerco di raccogliere in fretta. Sono così imbarazzata che non lo guardo nemmeno. Non ho idea se sia uomo o donna o magari un bambino. Ma la persona mi toglie qualsiasi dubbio.

<< No scusami tu, è colpa mia>> dice una voce maschile mentre si abbassa per darmi una mano. Adesso è' inevitabile che lo guardi.

E rimango paralizzata.
I miei occhi incrociano quelli di Cole.
Sono così presa alla sprovvista che non faccio altro se non guardarlo.
Ha i capelli leggermente mossi che gli ricadono vicino gli occhi, ma gli lasciano quel poco di spazio che basta per farmeli ammirare.
Anche lui mi fissa attentamente e non sembra dare cenni di voler distogliere lo sguardo. E la cosa peggiore? E' che anche io non do cenni di volerlo fare.
Inizio a sentire le guance accaldarsi quando, senza staccare gli occhi da me, prende un altro pezzo di vetro e mi sfiora le dita con le sue. Ritraggo la mano di scatto per la scossa che il nostro contatto ha provocato.

<<Cole> dico alzandomi imbarazzata.

<<Lexi>> dice lui visibilmente sorpreso di vedermi, perché non fa altro che fissare il mio grembiule.

<< Lavori qui?>> mi domanda mettendosi le mani in tasca.

<< Ehm si, da qualche giorno.>> rispondo un po' a disagio. L'ultima volta che l'ho visto siamo finiti che l'ho cacciato via da casa. Lui non aveva fatto niente di male in quel frangente ma la situazione stava prendendo una piega strana. Gli stavo per raccontare cose personali che di solito una persona racconta ad amici, io invece stavo per dirle a Cole. Lui non è un mio amico ma questa naturalezza con cui mi venivano fuori le parole mi avevano lasciata perplessa.
Quando Karol tornò a casa quel giorno, non persi un secondo e la rimproverai per non avermi detto che avrebbe fatto venire Cole a prendere quegli appunti. Lei si è giustificata dicendo che pensava che mi avrebbe fatto piacere.

Da quando avere Cole-del tutto inaspettatamente-a casa mi avrebbe fatto piacere?

Quando mi sono calmata le ho raccontato cosa fosse successo, lei mi ha detto che era normale che mi venisse facile parlare con lui visto che è una persona socievole e alla mano. Ma questa risposta non mi ha tolto "i perché" che avevo in testa.
Adesso lui ha un'espressione che non so decifrare. Sorpreso? Contento? Triste?

<< Ti sei fatta male?>> mi domanda con gentilezza sincera mentre guarda le mie mani.

Ormai ho imparato a distinguere chi è davvero sincero con te e chi finge, e lui adesso è sincero.

<< No, non mi sono fatta nulla>> rispondo sorridendo cordialmente e poi aggiungo:

<< Cosa ci fai qui? Sei venuto a mangiare qualcosa?>> chiedo per poi pentirmene, ma che domanda stupida ho fatto? Siamo in una pizzeria cosa mai può essere venuto a fare?

<<Oh si, anche. In realtà sono venuto per->>

<< Lexi cosa è successo? E' tutto apposto?>> mi domanda il signor Ben mentre ci raggiunge. << Ho sentito il rumore dei patti rompersi dalla cucina>> continua.

<< Oh si, purtroppo mi è scivolato il vassoio...mi dispiace>> dico abbassando lo sguardo. Sono qui da una settimana e non credo che sia molto vantaggioso dare la colpa ai clienti, anche se il cliente in questione è Cole.

Ma il capo mi poggia la mano sulla spalla per rassicurarmi.

<< E' tutto okay, basta che non ti sei fatta male>> io sorrido. Sono così fortunata ad avere un capo come lui. Certo lo conosco,da poco ma sembra essere comprensivo.

<< Ei Cole sei già qui>> il signor Ben sposta l'attenzione su Cole adesso. Si conoscono questi due?

<< Si zio volevo parlarti prima delle audizioni>> risponde.

Fermi tutti.
Cole è il nipote del capo?
No, devo aver sentito male. Non può essere.

<< Z-zio?>> domando cautamente sperando che la risposta sia NO.

<< Si, Cole è mio nipote>> conferma il capo.

Credo di essere sbiancata. Tutto potevo aspettarmi ma non questo. Cole nipote del mio datore di lavoro? Ripeto questa domanda in loop per quanto sono spiazzata.

<< Tutto bene Lexi?>> mi domanda Ben con sguardo interrogativo mentre tiene una mano sulla spalla del nipote.

<< Oh,si... solo che...>> non sapevo cosa dire, ma ci ha pensato Cole a parlare al posto mio.

<< Io e Lexi ci conosciamo già>> dice terminando la frase con tanto di sorriso guardando nella mia direzione.

<< Ah davvero?>>

Io annuisco.

<< Frequentiamo lo stesso college>>

<< Ah non credevo che vi conosceste. Dovreste essere contenti immagino>> dice allegro il signor Ben.

Mi dispiaceva rovinargli l'allegria dicendo il contrario per cui mi limitai ad annuire sembrando il più sincera e contenta possibile nascondendo l'unica vera emozione che provo adesso. Lo shock.
In tutto questo Cole non diceva una parola, si limitava solo e unicamente a guardarmi. Sembrava godere di questa situazione.

<< Vado a sistemare queste cose>> dico indicando il vassoio e andando nel retro. Butto i cocci e rimango vicino alla pattumiera per liberare il respiro che avevo trattenuto prima.
Cole? Davvero? E' una persecuzione questa, adesso me lo ritrovo ovunque.
Mi prendo qualche secondo per metabolizzare la notizia. Ma ora che ci penso...come ho fatto a non accorgermene prima? Ha del tutto senso.
Mi volto verso la sala e guardo attraverso la finestrella che ci permette, oltre a vedere l'esterno, di passarci le comande, e li osservo. Sono lì che parlano in piedi dove li avevo lasciati due minuti fa. Cole è la copia di suo zio: capelli scuri, occhi azzurri, stessa altezza...per non parlare della stazza fisica-probabilmente si alleneranno insieme- e poi...Smith. Cosa li differenzia? La barbetta che ha il capo e gli anni di più. Cole sembra la versione ragazzo dello zio.
Mentre sto per spostarmi mi fermo. Ecco che entrano anche gli amici di Cole, Simon Bruno e John. Devo ammettere che ognuno di loro ha la sua presenza, definirli belli è un diminutivo. June aveva proprio ragione, non mi stupirebbe se avessero solo, o per la maggior parte, donne come fan ed io credo che sarei una di loro.
Come se quasi mi avessero sorpresa a spiarli dalla cucina, il signor Ben mi chiama.

<<June non puoi andare tu?>> domando alla mia collega. Non voglio andare io lì, sarebbe troppo imbarazzante.

<<Finisco io qui>> mi affretto ad aggiungere mentre prendo il suo coltello e continuo a tagliare il salame a tocchetti al posto suo. Facendo così lei si avvia dentro la sala.
Fiù.
Senza farmi vedere sbircio la scena. Vedo June che va da loro ed indica un tavolo libero verso il centro della sala. Ma Cole guarda verso la direzione della cucina ed io con uno scatto automatico mi volto per non farmi beccare intenta a fissarli. Cerca me. Vuole me. Ma non mi farò prendere per i fondelli sul posto di lavoro. Per cui credo che per stasera potrei abituarmi al lavoro in cucina.

Appena finito il turno,sono tornata subito al dormitorio perché Karol deve uscire con Paul ed ha bisogno di una consulenza sul suo outfit. Ma io non sono molto d'aiuto, anzi, sono completamente distratta.

<< Lexi?? Mi stai ascoltando?>> domanda Karol alzando un pochino la voce.

<< Oh, ehm sisi>>

<< Cosa ti stavo dicendo?>>

<< Che questo vestito ti sta molto bene>> provo a buttarla lì, ma dal suo sguardo capisco di essere fuori strada.

<<Okay lo ammetto, stavo distratta>>

<< Cos' hai in testa?>> domanda sedendosi accanto a me.

<< Beh... ho preso conoscenza di qualcosa che mi ha spiazzata>> dico guardandola.

<< Cole è il nipote del capo>>

<< Cosa? Quindi è lui il famoso zio di Cole>> commenta con poca sorpresa.

<< Tutto qui? Perché non sei scioccata come me?>> ma ci metto un secondo per far caso ad un particolare.

<< "Famoso zio?">> domando. << Cosa vuoi dire?>>

<< Beh Cole mi aveva parlato dello zio che aveva una pizzeria ma non sapevo che fosse quella pizzeria>>

<< E quando avevi intenzione di dirmelo?>>

<< Non credevo fosse importante. Non avrei mai pensato che l'unico posto in cui ti avessero presa fosse dello zio di Cole>>

Faccio un sospiro, non ha senso arrabbiarsi con lei. Non è colpa sua.

<< E' andato così male quest'incontro?>>

<< Oh no, solo Cole che si è divertito ad incasinarmi la serata. Direi tutto liscio come l'olio>> commento sarcasticamente.

<< Ma i suoi amici hanno salvato quella serata>>

I ragazzi sono simpatici e penso che abbiano la stessa impressione di me. Grazie a loro ho tenuto a bada l'impulso di rovesciare da mangiare o da bere in testa a Cole.

<< Ha iniziato a inventarsi stupide scuse per infastidirmi>>

Inizio a raccontarle a grandi linee com'è andata la serata e devo dire che mi sento meglio dopo essermi sfogata un po'.

<< Lo sai che quando un ragazzo da fastidio ad una ragazza è perché è interessato vero?>>

Io la fisso negli occhi. Non credo di aver capito.

<< Cole? Interessato a me? Non dire sciocchezze Karol>>

<< Ho solo ipotizzato, non ho detto che sia così>> dice ridendo.

<< Infatti non lo è>> ribatto secca.

Si, non lo è e non lo sarà mai. Sono troppo distante dai suoi standard, basta guardare le ragazze con cui è stato... il mio opposto.
Karol si alza in piedi e si guarda allo specchio.

<< Io dico che dovresti rilassarti. Insomma, non è la fine del mondo>>

<< Karol ma ti stai ascoltando? Cole Smith è il nipote del mio capo. Lo vedrò spessissimo adesso>>

<< E allora?>> ribatte con una tranquillità assurda mentre si prova un paio di orecchini pendenti.

<<Troverà ogni modo possibile per darmi fastidio>> dico incrociando le braccia. Fatico a credere che non capisca la situazione. Io e Cole a stretto contatto.

<< E tu fatti scrollare tutto di dosso>> dice girandosi nella mia direzione.

<< Mi conosci è impossibile>> le rispondo.

<< Si ti conosco, fatichi a trattenerti e potresti combinare casini. Quindi... fa finta che non esista o ancora meglio rispondigli con le stesse frecciatine senza esagerare, è pur sempre il nipote del capo>>

Annuisco ma non sono più in vena di parlarne. E' stata una giornata abbastanza piena, ho bisogno di rilassarmi. Smetto di pensare e mi ritrovo a guardare la mia amica.

<< Questo vestito ti sta davvero bene Karol. Dovresti mettere lui>> Indossa un vestito blu con uno spacco che parte da poco sopra il ginocchio e con una scollatura che mette in risalto il seno. E' davvero stupenda, il colore del vestito fa risaltare l'azzurro dei suoi occhi e la sua chioma bionda.

<< Dove ti porterà Paul?>> domando.

<< Ha detto che andremo in un ristorante elegante ma non so dopo cosa faremo. Sono tutta un fascio di nervi>>

<< Ei ei tranquilla. Andrà tutto una meraviglia>> cerco di rassicurarla. Questo è un appuntamento importante perché probabilmente, anzi sicuramente, Paul le chiederà di essere ufficialmente la sua fidanzata. Perché ufficialmente? Perché ormai si comportano come tale, manca solo la fatidica domanda. Dalla serata in discoteca Karol ha deciso di concentrarsi su Paul e le cose tra loro stanno andando alla grande. Spero che continuino così.

<< Sono contenta che sei riuscita ad arrivare in tempo>>

<< Si, il capo per far fare le audizioni ai ragazzi ha deciso di chiudere prima>> la informo. Prima, quando le ho raccontato della band, Karol mi ha detto che più o meno Cole le aveva accennato ad una band o qualcosa di simile, ma è rimasta sorpresa quanto me quando le ho detto che era tutto vero. Durante la serata in discoteca non ne avevano fatto parola, e mi domando perché, visto che è una bella cosa.

<< Quindi stanno cercando un altro componente?>> domanda mentre si da un'ultima aggiustatina ai capelli.

<< Si, precisamente un'altra voce>>

<< Pensi che siano riusciti a trovare qualcuno?>>

<< Non lo so, noi ce ne siamo andati prima. Ma June mi ha detto che hanno già fatto qualche selezione ma non hanno ancora trovato nessuno>>

Karol annuisce mentre prende una giacca dall'armadio.

<< Ci sono tante belle voci qualcuno troveranno sicuramente>> dice per poi sentire il clacson di una macchina. Di Paul suppongo.

<< Credo che sia arrivato>>

<< Si è lui>> conferma Karol.

<< Come sto?>> domanda tutta in ansia.

<< Sei bellissima. Lo farai restare a bocca aperta appena metti piede fuori dal dormitorio>>

<< Lo pensi davvero?>>

<< Certo. Quando mai ti ho detto bugie?>>

<< Oh si, su questo sei sempre super sincera>>

<< Forse anche troppo>> aggiunge.

<< Orai vai, goditi la serata>> l'abbraccio e l'accompagno all'ingresso.

<< Ci vediamo dopo>> dice mentre chiude la porta alle sue spalle.

Appena esce è calato il silenzio in casa. Di solito mi piace che ci sia silenzio ma oggi... non lo so oggi non mi piace.

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