Una melodia perfetta

By __blumoon__

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Lexi frequenta il penultimo anno alla Berklee. Il suo sogno è quello di diventare una cantante famosa e si st... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
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Capitolo 39
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Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Epilogo
Ringraziamenti

Capitolo 5

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By __blumoon__

LEXI

Quando sono arrivata al bancone dell'angolo bar per raggiungere Karol mi è preso un colpo. Non è possibile. Cole Smith.

<< Tu? >> esordisco.

<< E' un piacere anche per me rivederti, sirenetta >> dice sogghignando. Argh odio quella faccia da sbruffone che ha adesso.

<< Sirenetta?>> domanda uno dei suoi amici accanto a Karol, che nel frattempo non fa altro che sorridere divertita.

<< In realtà il mio nome è Lexi>> affermo.

<< A me piace di più sirenetta. Direi che ti dona alla perfezione>>

Mi volto verso di lui fulminandolo. Se le persone si potessero davvero fulminare con lo sguardo lui sarebbe già cotto a puntino. Ma il mio fastidio svanisce quando mi accorgo che mi sta fissando, anzi mi sta squadrando dalla testa ai piedi. Il modo in cui mi guarda mi fa sentire nervosa, perché mi fissa? Ho qualcosa fuori posto? Ma dal suo sguardo non direi... sembra quasi che gli piaccia quello che vede.

<< Beh a me non piace, quindi sei pregato di chiamarmi con il mio nome grazie>> concludo. Questa conversazione deve finire se non voglio ritrovarmi come un pomodoro. Quando sono in imbarazzo divento sempre rossa e non voglio che lui se ne accorga.
Mi avvicino a Karol per prendere il mio drink.

<< Avete presente l'amica di cui vi parlavo prima? Eccola qui. Lexi loro sono gli amici di Cole, ragazzi lei è la ragazza che non sopporta tanto Cole>> mi giro a guardarla con fare interrogativo.

<< Oh, qualcuno che la pensa come me >> risponde ridendo questo ragazzo biondino accanto a Karol. << A volte non si sopporta davvero>>

<< Come fai a stare con lui?>> gli domando.

<< Tanta ma tanta pazienza>> risponde ridendo.

<< A me hanno sempre detto che ne ho poca, ed in effetti sono costretta ad ammettere che è davvero così>> dico abbozzando un sorriso.

<< Non sono così terribile>> dice Cole guardando sia me sia il suo amico.

Io faccio un colpo di tosse. Quel colpo di tosse. Lui lo riconosce e mi guarda con fare interrogativo.

<< Avevo qualcosa che mi infastidiva la gola>>

<<Avanti sputa il rospo> mi incita.

<< No nulla, solo che dubito che tu non sia così terribile come dici>> bevo un altro po' del drink che mi ha ordinato Karol.

<< E perché mai? eppure fino a qualche giorno fa io non sapevo neanche della tua esistenza>>

<< Sai le voci girano e sono riuscita a farmi un'idea su di te>>

<< E tu sei una che dà retta a quello che dice la gente? Ti facevo più intelligente Lexi>> il modo in cui enfatizza il mio nome mi fa venire i brividi alla schiena.

<< Oh non preoccuparti di quello.>> dico avvicinandomi a lui sempre con il mio drink in mano. << Ho visto con i miei occhi alcuni atteggiamenti che non mi sono piaciuti. Uno per esempio è la mensa. Devo ricordatelo io o puoi fare da solo?>> ricordo benissimo le risate dei suoi amici quando me ne sono andata. E anche lui, visto che quando ho menzionato l'episodio si è irrigidito.

<< Non sai come sono andate davvero le cose>> risponde.

<< E come sarebbero andate?>> gli chiedo gentilmente.

<< Non sono cose che ti riguardano. A differenza tua non mi intrometto in fatti altrui>> risponde come se volesse rimarcare che stessi io nel torto.

<< Oltre quell'episodio non ricordo di averti mai visto nei paraggi, o sbaglio?>> continua avvicinandosi a sua volta. Nonostante i tacchi è sempre altissimo. Accanto a lui sembro una bambina.

<< Questo perché non hai mai guardato oltre il tuo naso. O almeno non ti sei mai interessato di guardare al di fuori di tutte quelle persone che ti circondano>>

<< Quindi ce l'hai con me perché non ti ho notata prima eh?>> dice avvicinandosi ancora di più con un sorriso malizioso sul volto. Ci sono pochi millimetri che ci separano e da questa distanza riesco a guardarlo dritto negli occhi. Ha degli occhi azzurri così intensi da ricordarmi il mare... e fanno contrasto con i suoi capelli scuri. E il sorriso? Accidenti avevano ragione sul suo sorriso, riuscirebbe a fare andare le ragazze anche in capo al mondo con un sorriso del genere. Ma io non sarò una di quelle ragazze che si fanno abbindolare da uno stupido sorriso. Non mi farò imbambolare da due occhi azzurri del genere.

<< Se è questo ti chiedo scusa. Ma saprei come farmi perdonare se mi dessi l'occasione>> mi dice facendomi l'occhiolino.
Oddio. Mi sta davvero proponendo quello che penso? Non l'ha detto chiaramente ma sono sicura che sia a quello che alludeva.

<< Ammettilo, quanto ti piacerebbe?>> ribatto con lo stesso sguardo.

<< Oh non sai quanto>>

Cole ed io manteniamo il contatto visivo fino a quando non veniamo interrotti da un altro suo amico.

<<Okay, okay, okay abbiamo capito che vi amate alla follia. Ma adesso perché non ci rilassiamo?>>

<< Si andiamo, in fondo siamo venuti per questo>> si accoda di nuovo l'amico biondo.

A quel punto io e Cole ci allontaniamo senza dirci una parola.

<< Che ne dici se ci andiamo a sedere?>> mi domanda Karol.

<< Si >> credo che sia meglio.

<< Non vi unite a noi?>> domanda stavolta il ragazzo con i capelli neri.

<< Direi che abbiamo già socializzato abbastanza>> dice Karol sorridendo imbarazzata verso di me. << Magari un'altra volta>> aggiunge.

Dopo averli salutati ci siamo allontanate da li e siamo salite al piano superiore del locale e ci siamo sedute al primo divanetto libero.

<< Ma si può sapere che ti è preso?>> dice con tono accusatorio.

<< Che vuoi dire? Non ho fatto niente>>

<< Ah no? Non hai fatto niente? E allora a cosa abbiamo assistito prima?>>

<< Ad un semplice dialogo tra conoscenti>> okay si, forse non era proprio un semplice dialogo tra conoscenti. Lo ammetto.

<< Okay, forse avrei potuto evitare, ma non mi pare che Cole si sia trattenuto>> mi giustifico

<< Quindi se lui si fosse buttato dalla finestra lo avresti fatto anche tu?>>

<< No Karol ti prego. Questa ramanzina me la faceva sempre mia mamma>>

Faccio un sospiro. << Okay, la prossima volta mi limiterò al buongiorno cordiale. Va bene?>>

Karol non risponde ma ha ancora il broncio.

<< Daii... siamo venute qui per divertirci nooo?>> le dico sedendomi vicino a lei. Passano alcuni secondi e lei continua a non dire una parola e allora continuo io << Hai notato il ragazzo con gli occhi verdi?>>
Decido di cambiare argomento se voglio farle passare il leggero nervosismo.

<< Si, lui è Bruno>> dice girandosi verso di me << E' carino non è vero?>> afferma sorridendo.

<< Molto >> ammetto << E lo è ancora di più visto che non faceva altro che guardarti>>

<< Cosa? Ma non è vero ed inoltre come fai a dirlo? Sei stata tutto il tempo concentrata a "dialogare" con Cole>>

<< Ho visto abbastanza e credimi, non ti toglieva gli occhi di dosso>>

<< Tu dici?>> farfuglia un po' in imbarazzo. Io annuisco.

<< Beh anche gli altri non sono niente male>> aggiunge.<< Il ragazzo biondino si chiama Simon mentre l'altro è John>>

Io annuisco. Ha ragione, sono tutti e tre un bel vedere. Devo dire che se li è scelti bene gli amici.

<< Che dici ora andiamo a ballare?>> le domando e noto che Karol ha un cambio di espressione. Si è appena ricordata di quello che era successo.

<< Eddai Karoooool>> dico facendole gli occhi dolci.

Inizia a tentennare la vedo. Spero che i miei occhioni possano farle cambiare idea.

<< E va bene>> dice arrendendosi mentre io esulto.

<< Andiamo su>> mi prende per mano e scendiamo di nuovo al piano di sotto. I ragazzi sono ancora al bancone e ci seguono con lo sguardo fino alla pista.

Adoro la musica che c'è questa sera, serata reggaeton. Ed in particolare adesso si sentono i CNCO con le Little Mix a tutto volume. Quando uscì questo remix della loro canzone lo adorai e nonostante siano passati anni l'adoro ancora.
Io e Karol iniziamo a ballare insieme a ritmo della musica. Ecco cos'altro non capisco: Karol non sa ballare, nel senso, è molto rigida se deve provare qualche coreografia ma quando si tratta di improvvisare accidenti se ha un bel movimento. E' come se il suo corpo diventasse fluido e iniziasse a muoversi a ritmo della musica come adesso.

<< Perché quando ti chiedo di provare con me ti rifiuti sempre? Guarda come ti muovi>> le faccio notare.

<< Perché sono rigida come uno stoccafisso>> mi ripete la stessa frase tutte le volte.

<< E' come se mi bloccassi non ci riesco>> aggiunge << Forse è perché qui sono senza pressioni, sono libera di muovermi come voglio. Mentre a lezione mi sento sotto pressione>> conclude.

Non ha tutti i torti. Qui una persona non si mette a pensare a come si muove, ai gesti, se va a tempo o no. Qui le persone si divertono e basta.
E' passato circa un quarto d'ora da quando siamo entrate in pista e posso dire che Cole e i suoi amici non ci hanno perse di vista. Sono al bancone a sorseggiare i loro drink e non si sono mossi di lì da quando sono arrivati. Spesso mi sono sentita osservata da lui e mi mette a disagio; il problema? E' che non dovrebbe essere così. Non dovrei sentirmi a disagio se lui mi guarda. Non dovrei perché non mi interessa se mi guarda.
C'è stato un cambio di musica con un ritmo più sensuale ed io e Karol ci accodiamo ad esso e ci divertiamo un sacco insieme, finchè non viene un ragazzo verso di noi.
All'improvviso sento le mani di questo ragazzo sui fianchi.

<< Ei piccola, balliamo?>> mi chiede quasi urlando per via della musica alta.

Io mi giro verso di lui << Grazie ma passo>> gli dico urlando a mia volta così che mi possa sentire. Ma a quanto pare non è servito. Continua a tenere le mani sui miei fianchi.

<< Ho detto che passo>> ripeto pensando che forse non ha capito.

Rettifico. Da come mi guarda capisco che ha capito eccome ma non ha intenzione di schiodarsi da me.

<< Andiamo è solo un ballo. Divertiamoci un po', in fondo si viene qui apposta>> dice tirandomi a sé.

<< Lasciami!>> cerco di spostarmi ma ha una presa forte.

<< Ei ei abbiamo un bel caratterino vero?>>

<< Vattene via >> si intromette Karol con tono duro.

<< Vuoi unirti a noi anche tu? Sono sicuro che la tua amica non si offenderà, basto anche per due >> dice con un ghigno quasi soddisfatto sul volto.

Karol lo guarda a bocca aperta e con gli occhi socchiusi. Probabilmente sta pensando a come poter ribattere.

<< E' meglio che ci lasci stare, adesso>> ribadisco ferma nella mia posizione.

<< Altrimenti?>> mi stringe di più a sè ed io d'istinto gli metto le mani sulle spalle.

Lui mi guarda compiaciuto ma non ha capito cosa ho intenzione di fare. Passano tre secondi e gli do una ginocchiata nelle parti basse. Subito si ritrae toccandosi dove l'avevo colpito.

<< Brutta stronza che non sei altro!>> farfuglia dolorante.

Non abbiamo il tempo di dire o fare altro perché arriva Cole che da uno spintone a questo ragazzo con la t-shirt bianca e lo fa cadere a terra. Io sobbalzo dalla sorpresa.

<< Cazzo!>> esclama Karol di scatto

<< Ha detto di no, cosa non ti è chiaro?>> dice Cole abbastanza alterato

<< E tu chi cazzo saresti?>> risponde il ragazzo ancora a terra con gli occhi semi chiusi dal dolore.

<< Una persona che ci metterà due secondi a farti capire con le cattive un no come risposta. Quindi ti conviene andartene e non avvicinarti più a loro se non vuoi che ci rincontriamo di nuovo noi due>> dice con sguardo duro.

Il ragazzo si rialza piano e se ne va senza dire una parola. Anche io non dico una parola. E' successo tutto così in fretta e non avrei mai pensato che Cole intervenisse. Sono ancora pensierosa quando lui si rivolge a noi.

<< E' tutto okay?>> ci domanda con tenerezza.

<< Grazie di essere intervenuto Cole>> risponde Karol facendo un cenno di assenso alla sua domanda.

Cole sposta i suoi occhi azzurri su di me, in attesa anche della mia di risposta, ci metto qualche secondo prima di sbloccarmi. << Si tutto okay...>>

<< Che sbruffone santo cielo, "basto anche per due". Pff>> dice irritata Karol.

<< Ho bisogno di bere qualcosa, vado al bancone>> affermo mentre mi dirigo lì. Karol e Cole mi seguono.

<< Un bicchiere d'acqua per favore>> chiedo al barista.

<< Bravo Cole, gli hai dato una lezione>> esordisce Simon.

<< Io gliele avrei suonate di santa ragione>> afferma John.<< Non sono sicuro che abbia capito la lezione>> continua.

<< Stai bene?>> chiede Bruno a Karol, che si trova vicino a lui.

<< Oh, si tutto bene.>> risponde lei sorpresa dalla domanda. << Per fortuna Cole ha risolto la questione più velocemente rispetto al nostro solito>>

<< Solito?>> domanda Cole.

<< Si, spesso capita che viene qualche scocciatore>>confermo. << Solo che non tutti capiscono che quando diciamo che non ci va è perché non ci va e quindi ci mettiamo un po' a farglielo capire>> dico bevendo un sorso d'acqua.

<< Ho visto la tua bella ginocchiata al gioiellino del poveretto. Complimenti ragazza>> mi dice John.

<< Si è una forte la mia amica>> mi sorride Karol.

<< Beh come dice il detto: a mali estremi, estremi rimedi>>

Passiamo i minuti successivi a raccontare qualche altra esperienza che ci è capitata e anche i ragazzi ci raccontano le loro passando a situazioni più divertenti o anche imbarazzanti.

<< Io vado a prendere una boccata d'aria>> dico spostandomi dal bancone.

<< Vengo con te>> si affretta a dire Karol.

<< Nono tranquilla, stai con i ragazzi. Pochi minuti e torno>>

Detto ciò mi avvio verso l'uscita del locale facendo a spallate con le persone affinché riesca ad uscire. Adesso che ci siamo addentrati nella serata il locale è molto più affollato, infatti una volta uscita all'esterno, noto tante file di macchine parcheggiate che faccio fatica a vedere dov'è la nostra.
Mi appoggio al muretto del locale e faccio un respiro profondo chiudendo gli occhi. L'episodio di poco fa non è del tutto nuovo e fortunatamente non è successo niente ma nonostante ciò mi sento un po' spaesata. Mi capita spesso di provare questa sensazione e come sempre dopo poco mi passa.
Questa sera tira un po' di venticello e adoro questa sensazione di fresco sul viso e il vento tra i capelli anche se inizio ad avvertire i brividi, infatti mi strofino le mani sulle braccia per darmi un po' di calore. Forse avrei dovuto portare la giacca, accidenti a me che non ascolto mai quello che mi dice Karol.
Dopo poco sento una voce maschile accanto a me.

<<Ei>>

Apro gli occhi e mi trovo davanti Cole.

<< Ei>>

<< Avrai freddo, vieni qui>> mi mostra la sua giacca e me la mette sulle spalle.

<< Oh...non devi tranquillo. sto bene>> faccio per togliermela ma lui mi blocca.

<< Sono più tranquillo se la tieni. Il vestito è leggero potresti prenderti l'influenza>> sorride.

Rimango sorpresa da questo suo atteggiamento, che definirei...dolce? E' così?

<< Sei gentile...>> dico guardando in basso per l'imbarazzo.

<< Ti ho vista un po' pensierosa prima>>

<< Si. Beh più che altro mi sento un po' spaesata. Ma è tutto apposto. Pochi minuti e passa>>

<< Anche io quando mi sento così vengo sempre a prendere una boccata d'aria fresca>>

Mi giro a guardarlo << Ti capita spesso?>>

<< Più o meno>>

<< Per rilassarti quindi cosa fai?>>

<< Mi basta stare da solo il tempo che mi serve>> risponde guardando davanti a sè. << Mi basta stare all'aria aperta, sentire musica o anche suonare. Sai suonare mi rilassa molto>>

<< Non ci crederai ma per me è lo stesso>> ci sorridiamo a vicenda.

Non credevo che avrei mai avuto un qualcosa in comune con Cole, ma eccomi qui a constatarlo.
Ci sono dei minuti di silenzio, a tratti imbarazzanti.

<< Perché sei qui?>> gli domando.

<< Volevo vedere se stessi bene. Non sono così insensibile come credi sai?>>

<< Solo perché non ti sono molto simpatico non vuol dire che per me sia la stessa cosa. Hai fatto tutto tu > Si appoggia al muro anche lui. << E poi ancora devo capire cos'hai contro di me>>

<< Te l'ho già spiegato>>

<< Più che spiegato tu hai buttato lì qualcosa su voci sentite e mezza scena che hai visto. Non hai altro a cui appigliarti>>

<<Oh non dirmi che ho beccato proprio quella determinata scena e di solito non sei cosi?>> dico fintamente dispiaciuta.

<< Dico solo che prima di avere un'opinione così decisa su qualcuno dovresti conoscerla in prima persona e non tramite terze persone. O almeno ascoltare una scena dall'inizio se vuoi intrometterti>>. Si gira per guardarmi negli occhi.
Ha ragione... il suo discorso fila liscio ma non lo ammetterò mai davanti a lui.

<< Comunque volevo solo vedere se fosse tutto okay, non volevo ricominciare a discutere quindi tolgo il disturbo>> mentre fa per andarsene lo fermo.

<< Cole aspetta...>> si gira a guardarmi.

<< Cosa c'è?>>

<< ...Io ti volevo ringraziare per quello che hai fatto>>

<< Mi stai ringraziando davvero?>> dice sorpreso. Anzi, sarcastico direi.

<< Non avrei mai pensato che lo avresti fatto.>> fa una pausa brevissima << Domani farà un brutto temporale mi sa che sarà meglio portare l'ombrello>> mi punzecchia.

<< Smettila idiota>> dico dandogli una piccola spinta scherzando.

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