Rapimenti di sguardi

By soukainalyafori

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Un unione di sguardi. Lei fredda come il ghiaccio, lui senza pensieri come il cielo. Impareranno a godersi... More

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Qualsiasi fosse la meta
Sono stata bene
Disastri
L'inizio della verità
Piacere, Samantha Carter.
Eri spenta, ora sei accesa.
L'amore
In frantumi
Gli Abiti
Sono distrutta, ma non lo mostro.
Addio al nubilato
Si, lo voglio.
Sono difettosa
Segni indelebili, ma cancellabili.
Partenza
Lontano dagli occhi lontano dal cuore
Sta volta non torno, mi hai persa.
L'inizio.
Ortiche e smeraldo
Avviso
Imbambolata nei ricordi
Atterraggio
Ubriaca
Scontri di ghiaccio
37A e 38A
Instagram
Due dolci scoperte
L'alba sulla pelle
Smancerie&Pizza
Aiuto!
Imperfezioni perfette
Fine libro
Gelosia
A voi la scelta! :)
Brutta e buona notizia.
Yee
Manto luminoso

Ritorno al passato

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By soukainalyafori

Alla fine leggete lo spazio scrittrice è importante.

Sam

Ho deciso di non partire per le vacanze d'autunno. Le vacanze sarebbero durate solo 10 giorni e avevo da sbrigare un po di cose qui, a Miami.

Ho da finire alcuni documenti per dei corsi e da fare un po di cose per me, e se devo ammetterla tutta, non mi va di incontrare Ash, almeno non ora che sto frequentando Josh. Mi scombussolerebbe tutto, di nuovo.

Io e Josh ci troviamo bene. Parecchio bene. Lui è tutto ciò che ho sempre desiderato. É stronzo ma si ricorda di ogni mio piccolo dettaglio.

Pareva dolce all'inizio ma poi ho capito che era sbagliata il mio giudizio. L'ho giudicato troppo in fretta. Come quando giudichi un libro dalla copertina.

Però Ash c'era e ci sarebbe sempre stato, involontariamente da ciò che io avessi voluto.

L'altro giorno mi è sembrato persino di vederlo, roba da matti. Mi fa venire le allucinazioni. É più forte di me, quando sono con Josh qualsiasi gesto lui faccia uguale ad Ash me lo ricorda, rovinandomi i momenti belli.

Fanculo.

Lui nemmeno sa quanto mi manda in fissa.

Carol mi ha detto che ha cominciato l'università. Giurisprudenza. Non oso immaginare...

Ma d'altronde, non posso negare che Ash fosse un mostro nello studio. Quando eravamo amici mi dava sempre ripetizioni di storia, filosofia e biologia.

Le cose le diceva in modo semplice a parole sue, e mi entravano subito nella testa. Come mi era entrato nella testa lui.

Però non riesco a togliermi di mente l'illusione di Ash. Era vero, sembrava vero. Come se mi stesse osservando. No, ho le allucinazioni. Si, deve essere così. In fondo Carol e Rico mi hanno detto che ha cominciato l'università e che suo fratello Travis si sposa, e dovrebbe essere a San Francisco, non a Miami a pedinarmi. Quindi è più che ovvio che io immagini le persone. Non può essere a Miami.

Porca troia.

La verità è che mentre penso 'ste cose spero che non fosse un'illusione. Spero che lui faccia qualcosa, spero che mi venga a riprendere, che mi spieghi, che mi ami sul serio, spero che faccia l'uomo che rimane sulle sue idee e non si fa abbattere da un 'no'.

Quante paranoie che mi sto facendo. Noi femmine siamo proprio ridicole certe volte. Speriamo con tutte noi stesse che succeda qualcosa, anche se sappiamo che non succederà mai.

Però è bello pensare, forse meglio usare il termine sperare, forse è migliore sperare che succeda qualcosa che arrendersi prima di aver cominciato.

La verità è che mi manca. Mi manca tutto di lui. Il suo modo di chiamarmi schizzinosa, di farmi il solletico, di sorridere alla cavolo tanto per far perdere dei battiti alla gente, di vedere la parte più brutta degli altri. Mi diveritvo un sacco quando lui prendeva in giro chiunque vedesse. Soprattutto se ubriaco.

"Come si chiama?" mi chiese Marg seria.

"Cosa?" le chiesi io distogliendo lo sguardo dalle margheritine sulla tovaglia del bar in cui eravamo.

Era il bar piú fico del mondo. Avevano sedie a forma di margherita. Tavoli a forma di margherita. E i bicchieri con le margherite.

Era tutto nero bianco e giallo. Un sogno.

Ora so che se potessi scegliere come fare il mio paradiso, lo farei di margherite. Nuvole di margherite, con alberi di margherite, inventerei io gli alberi di margherite.

E assicuro che sono meglio le margherite, che le rose. Non hanno nemmeno le spine.

"Come si chiama lui?" chiese mangiandosi le pellicine delle dita.

"Ma lui chi?" chiesi io ancora più confusa guardandola dritta negli occhi.

"Avrà pure un nome il tuo innamorato. E non dirmi che è Josh, perché mi sta sul cazzo quell'essere, e si nota lontano chilometri che non pensi al vostro futuro quando lo guardi, tu hai sempre qualcuno o qualcosa fisso in mente." rispose calma e dolce.

Mi inquietava quella ragazza. Riusciva a dire 4 minuti di parolacce senza mai cambiare tono di voce. Sempre lo stesso tono dolce e smarrito.

Però lei aveva capito. Che avevo sempre qualcosa o qualcuno nella mente.

"Non mi va anche di parlarne già basta che lo pensi." dissi imbronciata.

"Capisco." disse ridendo. "Ora torniamo al campus che abbiamo da studiare un bel po di roba!" sorrise e lasciò i soldi per pagare sul tavolino.
"E così sia." dissi io alzandomi a mia volta.

Ash

Miami. Bella.

Sono in un bar tutto di margherite.

Che ovviamente, come se non bastasse, mi ricorda Sam.

Diceva sempre che le margherite erano meglio delle rose, perché poi non avevano nemmeno le spine.

Tavolino, sedia e accessori di questo negozio erano letteralmente tappezzati di margherite.

Ethan mi aveva mostrato un po di luoghi in cui passava il tempo Sam o da sola o in compagnia.

Strano che non mi avesse detto di questo "bar", per non dire orto botanico, a lei questo posto avrebbe dato alla testa, ne sono sicuro.

Però stavamo ancora decidendo come farmi vedere Sam senza fare casini.

Nel frattempo io avevo messo in pratica le mie doti da stalker. La seguivo di tanto in tanto. Quando non lavoravo.

Mi ero stabilito qui, ho avuto fortuna che Ethan avesse una casa, ci trovavamo bene.

Finì di bere il mio caffè e uscii.

Come un uragano scatenato qualcuno o qualcosa mi si era scagliato contro.

Non osai tirare su lo sguardo quando vidi delle vans nere consumate sotto il mio sguardo e dei capelli neri arrivanti più o meno a metà pancia con le punte colorate verdi.

Non potevo essermi andato a schiantare proprio contro di lei. Miami è una città grande, non possiamo essere nello stesso luogo allo stesso momento, no cazzo.

Le sue mani avevano stretto le mie spalle per alleviare lo schianto, e il mio viso abbassato a causa della debolezza che diffonde in me quella ragazza.

Riconoscerei il suo profumo tra migliaia di persone. Sa di tranquillità.

Io ero fermo. Non respiravo. Il cuore in gola. Sto pensando a un modo per andarmene senza che lei mi riconosca.

Senza farmi vedere.

Improvvisamente la sorpasso e senza voltarmi comincio a camminare più in fretta che posso.

Sperando che non mi segua.

L'ho strattonata ma in fondo per una buona ragione.

Riprendo a respirare non appena mi allontano di almeno 7 metri.

Da parte sua non c'è stato nulla. Non mi ha ripreso o rimproverato. Grazie al cielo.

Entro a casa e mi chiudo la porta alle spalle.

Resto meravigliato non appena sento un profumo di pulito e vedo Ethan che sta passando lo straccio.

"Ciao coinquilino." mi saluta sorridendo indaffarato con i secchi.

"Cosa stai facendo?" gli chiedo scioccato.

"La base per un medico è l'igiene. E anche per un avvocato spero, ti lavi no? Metti a posto quando lasci in disordine? Pulisci ciò che sporchi?" mi chiede allarmato.

No, in effetti no. Ma sono un ragazzo non posso fare tutto questo.

"Ehm.. Ho incontrato" mi correggo dopo aver cambiato argomento "Ho scontrato Sam." dico serio.

"Sei una frana..." borbotta tra se e se ma lo sento.

"Non mi ha riconosciuto, o almeno spero." replicai sedendomi sul divano e poggiando i piedi sul tavolino.

"Togli i tuoi cazzi di piedi da quel tavolino, Asher." a denti stretti mi colpì con il manico della scopa.

"Stai calmo amico... Vado a farmi una doccia." gli dissi alzandomi dal divano salendo al piano di sopra.

"Love your curves and all your edges... Cause you give me all of you and I'll give you all of me... Your my downfall your my muse my worst distraction my rithm and blues... Cause all of me loves all of you... Give your all to me I'll give my all to you..."

Con sottofondo John Legend... Penso a Sam e a quanto cazzo sono romantico.

Sì, sono modesto.

Mi stringo l'asciugamano in vita ed esco dal bagno.

Entro nella camera degli ospiti (che ora e per un pò sarà mia) e mi squadro.

Il sole stile egiziano che ho sul braccio mi piace.

Comincio a fare faccie strane davanti lo specchio poi mi riprendo e mi do da solo del malato mentale.

Mi servono delle cazzo di mutande.

Apro il cassetto e prendo un paio di boxer grigi.

Sono dotato.

É la prima frase che mi è venuta in mente una volta dopo aver tolto l'asciugamano davanti lo specchio.

La smetto di fare pensieri del genere e mi metto la felpa grigia, che mi ha regalato Sam. Al centro c'è una margherita. Che caso... Quella ragazza è fissata, ma io non sono da meno.

Coricandomi sul letto penso a quanto è stato bello poter risentire il suo profumo, la sua presenza e sapere che si va ancora a scontrare addosso la gente.

Non è stato un uragano a scontrarsi contro di me è lei un uragano.

~spazioscrittrice~

Non voglio sembrare pallosa... Ma a leggere il libro siete in tanti... E questo mi fa piacere, molto, ma ho bisogno dei voti.

Può sembrare stupido,a sapere che qualcuno c'è e che tramite i voti apprezza.. Motiva per andare avanti.

Poi non vi costringo anche perché la storia non e delle migliori.

Solo che nei primi capitoli ci sono più like e visualizzazioni e negli ultimi e meno vecchi ce ne sono pochissimi di entrambe.

Grazie se avete letto e se lo farete.

Suky

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