L'inizio.

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Erano le 23:14, e optai per un hotel. Presentarmi a quest'ora alla Borrison non sembrava molto opportuno.

Hotel Cannel

Sembrava accogliente.

"Salve." salutai l'uomo dietro al bancone.

"Hey." disse alzando la testa e salutandomi con la mano.

Non era proprio un uomo, un ragazzo, più o meno sulla trentina.

"Una camera singola per favore." gli chiesi.

"Quanti giorni?" chiese voltandosi e prendendo una chiave dalla vetrina alle sue spalle.

"Solo questa notte." gli dissi.

"104." mi porse la chiave.

"Come faccio ad arrivarci?" chiesi tirando su da terra la valigia.

"Allora, prendi l'ascensore al terzo piano, c'è un corridoio la prima a sinistra e sei alla 104." disse sorridendo e indicandomi con la mano il percorso.

"Grazie.." gli dissi pensierosa.

Ero a Miami, wow. Sarei stata autosufficiente, non avrei più avuto qualcuno su cui contare, ma alla fine ero lontana da ciò che mi faceva male.

Entrai nella camera dopo aver seguito alla lettera le indicazioni di quel ragazzo e mi chiusi la porta alle spalle. Mi sarei alzata verso le 08:00 così per le 09:00 o le 10:00 sarei stata al college.

Non vedevo l'ora ti cominciare.

Ma non vedevo anche l'ora di dimenticare. Da questa notte Ash sarebbe stato il mio passato, ma nulla si cancella, si dimentica.

Misi dei pantaloncini neri e una maglietta grigia. Mi raccolsi i capelli in una crocchia disordinata e mi sedetti sul letto.

"Dove sei?" chiesi frugando nello zaino alla ricerca del libro che avevo preso.

"Porca puttana!" gridai a me stessa ricordando di averlo lasciato sull'aereo.

Mogia mi coricai sul letto e spensi la luce, strattonandomi per arrivare alla lampada da comodino, tra l'altro.

****

La sveglia che avevo impostato la notte prima suonò fedele alle 08:15 dal mio cellulare.

Presi a tastare sul comodino per cercare il cellulare. Spensi la sveglia e mi diressi in bagno.

Avevo un viso riposato, per niente stanco. Forse Miami aveva già fatto il suo effetto.

Feci una doccia veloce e mi infilai nell'accappatoio blu che avevo portato con me.

La suoneria del cellulare mi risvegliò dai pensieri che avevo cominciato ad ideare mentre guardavo fuori dalla finestra.

"Sammy!" urlò mia madre dall'altra parte del telefono.

"Mamma..." risposi assordata.

"Allora dormito bene? Com'è lì? Raccontami!" gridò ancora più agitata.

Ora che le dico? Che il ragazzo che amo... Mi ha fatto perdere un volo e che sono tornata per cercarlo, ma si stava per scopare la troia più ricca di San Diego?

"Ehm.. Si molto bene. Le mie compag.. Compagne di stanza sono stupende. E il tempo è favoloso." mentii sedendomi sul letto.

"Mi fa molto piacere, e ricordati che ti volglio tanto bene piccola mia, ci sentiamo..." disse assumendo all'improvviso una voce debole perdendo l'agitazione precedente.

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