37A e 38A

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[SAMANTHA]

Ci abbiamo messo meno di mezz'ora ad arrivare in aeroporto io e Josh.

"Ti aiuto io." mi dice sorridendo e facendosi dare la valigia da me.

"Grazie" rispondo con un sorriso a 32 denti per la felicità verso cui sto andando.

Poco dopo siamo già al punto d'imbarco visto che ho ritardato in un negozietto all'interno dell'aeroporto.

Mi sono fermata a prendere un bel peluche al nuovo arrivato.

"Grazie mille di tutto, Josh." sorrido guardandolo negli occhi.

Quegli occhi che da subito avevano messo in me un non so che di cuorioso ma che alla fine si erano dimostrati poco curiosi da capire.

"Di nulla. Ora andiamo in fila che altrimenti arrivi ultima. Ti accompagno."

Ci posizionammo in fila e almeno tre o quattro persone più in la nella fila vidi un ragazzo identico ad Ethan.

Ma cosa poteva farci lui qui?

Tutto d'un tratto il ragazzo- che ormai ero sicura fosse Ethan- incontrò il mio sguardo e si irrigidì cominciando a parlare con un altro ragazzo al suo fianco.

Conoscevo quella giacca nera di pelle, ma non poteva essere proprio quella giacca, indossata proprio da quella persona...

"Buon viaggio, io vado che devo entrare al lavoro alle 10:00." mi svegliò dai pensieri Josh con la sua voce profonda.

"Eh? Ah si si, vai pure e grazie." sorrisi pensierosa.

Si avvicinò forse troppo mi avvolse in un abbracciò, dal quale riuscii perfettamente a sentire il suo profumo di acqua di colonia.

Mi accarezzò la schiena e fece per darmi un bacio sulla guancia, ma io mi spostai per tenere d'occhio Ash, e finì per baciarmi in bocca.

Un bacio a stampo ma pur sempre in bocca.

Come imbarazzato Josh sussurrò un 'ciao' e se ne andò.

Dalla sezione di imbarco provení un tonfo abbastanza rumoroso.

Sicuramente Ash aveva assistito alla scena, fantastico... ma non me ne frega un cazzo sinceramente.

Il mio bacio è stato un equivoco con Josh, mentre lui e Charlotte stavano quasi scopando.

Continuai a fissarlo e ad un certo momento si girò, appena il mio sguardo incontrò il suo sentì il mio cuore aumentare di battiti, e le la testa andare in tilt, possibile mi facesse ancora quell'effetto...

Mi rivolse uno sguardo pieno di amarezza e delusione ma il mio non fu da meno, anche se però all'inizio fui dispiaciuta.

Lo vidi sparire dietro quella parete di vetro e cominciai a camminare lentamente per prendere il mio biglietto, spero solo di non incontrarlo su quel maledetto aereo.

***

Possibile che io non riesca mai a trovare il mio posto in aereo...

Giro circa tutto l'aereo esaminando ogni posto fino in fondo e finalmente lo trovo: 37A.

Che gioia di nuovo il posto di fianco alla finestra.

"Fantastico.." sento una voce famigliare forse troppo famigliare ironizzare.

Mi volto e dopo tutto questo tempo vedo un Ash serio, con lo sguardo quasi distaccato.

Mi soffermo a guardare alcune cose di lui che mi sono mancate.

Le pagliuzze verdi dei suoi occhi castani, quasi verde vomito- come lo chiamo io. I suoi capelli sempre spettinati. La sua mascella, di cui sicuramente all'interno i denti sono stretti data la forma troppo quadrata che assume in questo momento, quella mascella che amavo guardare anche per ore mentre mi faceva da professore.

"Vuoi una foto?" mi chiede irritato.

Formulo una frase per rispondere ma nulla.

"Vaffanculo.." borbotto alla fine.

"Carino Josh, il tuo ragazzo.." dice lasciando vaga la frase e sedendosi al mio fianco.

"Non è il mio ragazzo. É un amico" dico fredda.

"Ah si? Baci in bocca i tuoi amici? Buono a sapersi." dice sarcastico improvvisando una risatina isterica ma silenziosa.

"Comunque carina anche Charlotte, la tua ragazza.." dico per ripicca lasciando la frase vaga.

"Non è la mia ragazza. Non è nemmeno mia amica." dice afferrandomi per il polso.

"Ah si? Baci in bocca tutte le conoscenti? Buono a sapersi." dico imitandolo tanto per irritarlo.

I suoi occhi sembrano quasi volermi affogare ma io restito e continuo a guardarlo senza muovere un ciglio.

"Sei sempre stata brava a far sentire in colpa gli altri" mi sussura avvicinandosi.

"Tu sei sempre stato bravo a fare lo stronzo, il bambino stronzo troppo cresciuto." mi allontano di un po perché la sua vicinanza mi rende debole.

"Mi è mancata sai?" dice accentuando un sorriso malizioso.

"Cosa?" chiedo voltandomi verso il finestrino quasi in un sussurro.

"La tua voglia di rimproverare, fare la perfettina e la stronza, cosa che non ti si addice."
Mi volto di nuovo e lo guardo negli occhi, un sorriso si accentua sulle sue labbra ancora una volta.

Ma io non mollo continuo a mantenere la mia espressione indifferente, anche se la voglia di cancellare la distanza tra di noi lotta contro le mie decisioni.




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