Sta volta non torno, mi hai persa.

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Dato il traffico ci stavamo mettendo un po troppo. Cominciai a mangiarmi le unghie per l'ansia. Ticchettai le unghie sul vetro della finestra, mi mangiucchiai le pellicine delle dita, l'ansia si stava impossessando del mio corpo.

Appena il taxi si fermò davanti casa di Ash, saltai letteralmente giù dopo aver pagato.

Presi lo zaino e chiusi la portiera, il taxista ripartì e io fui inghiottita dal buio che ricopriva l'entrata.

Lentamente, come se non volessi distruggere quell'atmosfera silenziosa mi avviai verso il portone.

Il braccio che giaceva sul mio fianco si fece forza e strinse la mia mano in un pugno.

Bussai dolcemente, senza sembrare agitata o altro.

Rico aprí la porta e appena mi vide la sua faccia da un'espressione che sembrava delusa, diventò triste.

"Tu che cazzo ci fai qui?" chiese agitato.

"Posso entrare..?" chiesi.

"No. Cioè.. Si, non lo so , Sam..." disse confuso.

"Beh intanto che ti decidi.." dissi io sorpassandolo ed entrando.

Mia avviai verso il salotto e incontrai Carol.

"Mi dici dov'é Ash?" le chiesi agitata.

"Carol..." le disse Rico apparendo alle mie spalle con una faccia sconvolta.

"Tu cosa ci fai qui?" chiese lei presa dal panico.

"Oh, ma che cazzo avete? Dov'è?! Ditemi dove cazzo è Ash..." implorai perdendo quella sicurezza che avevo quando ero appena uscita dall'aeroporto.

Carol e Rico si guardarono e abbassarono lo sguardo entrambe. Non sapevo cosa fosse successo ma di sicuro non era qualcosa di bello.

"Camera sua." sussurrò Rico uscendo dal salotto.

Cercai di essere ottimista, almeno per quel poco che sarebbe servito.

Salii le scale, girai a sinistra percorsi il corridoio e arrivai davanti camera di Ash. Le gambe tremavano, nello stomaco sentivo qualcosa di talmente forte che una vampata di calore si diffuse nel mio corpo, come se improvvisamente avessi la febbre.

Aprii la porta di camera sua e come se un uragano mi fosse passato addosso mi frantumai, però sentivo che questa volta non mi sarei mai perdonata di essere stata così stupida e averci creduto.

Ash e Charlotte, la stronza che di provava con lui al matrimonio erano sull'orlo del letto. Lui aveva un piede a terra e l'altro piegato sul letto. La camicia bianca di Ash era sbottonata e indossava dei jeans neri. Lei era in reggiseno ma aveva ancora in dosso la gonna a vita alta. I tacchi,che sembravano trampoli erano buttati in un angolo della stanza. Ash la teneva per la vita tirandola a se.

Mi scappò un singhiozzo quando subito dopo aver aperto la porta quando vidi tutto ciò. Ash mi guardava sconvolto come se lui stesso non sapesse cosa stava succedendo.

A Charlotte scappò una risata di trionfo, poi si coprì con le mani e tirò su da terra la canotta nera che indossava prima che qualcuno, la spogliasse.

Mi girai e feci per uscire, ma rigirai su me stessa e guardai in cagnesco prima lui poi lei.

"Puoi lasciarci soli?" chiesi a Charlotte che si era ricomposta.

Le annuí.

"Come vuoi." disse pulendo le labbra di Ash che erano sporche di rossetto.

Lei uscii saltellando come se fosse Heidi e chiuse la porta.

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