Scontri di ghiaccio

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[ASH]

Mi rannicchio a letto, assumendo una posizione fetale mentre cerco di sforzarmi il meno possibile per prendere la coperta e avvolgermici dentro.

Il mio stra maledettissimo telefono emana rumore, così dopo alcuni secondi lo afferro e rispondo senza nemmeno guardare chi sia.

"Che c'è?" rispondo scortese con la voce addormentata.

"Jo, lei, cioè, noi stiamo" sento un Thomas preoccupato quasi isterico dall'altra parte del telefono "Jo, staavendoilbambino!" dice tutto d'un fiato agitato.

"Ah... Ok.." rispondo assonnato con l'unica idea di dormire profondamente fino al 2097 "No aspetta, cosa?!" sputo più isterico di Thomas prima di balzare a sedere sul letto.

Jo, sta per avere il bambino, ommioddio.

"Devo venire lì?" continuo agitato.

"Ovviamente si, lei è in sala parto, ti aspetto amico" dice riattaccano senza lasciarmi il tempo di rispondere.

Cerco in rubrica un numero di telefono per prendere il primo volo diretto a San Diego.

"Buongiorno, American Air Lines, posso aiutarla?" risponde dall'altra parte una donna.

"Buongiorno, cerco il primo volo per San Diego." dissi alzandomi da letto con uno scatto.

"Alle 09:45" mi dice calma.
"Bene, lo prenoto, a nome di Asher Stevens." rispondo indaffarato a prendere la valigia da sotto il letto.

"Perfetto, arrivederla." mi saluta gentile.

Dopo aver buttato cose a caso nella valigia mi direggo in bagno, a che ora aveva detto che era il volo? Comincio a torturarmi mentalmente per non ricordarlo.

"10 meno un quarto!" grido sollevato.

Mi levo la felpa e resto in canottiera.

Missione 1: doccia.

Entro in bagno e dopo essermi spogliato mi metto sotto il getto d'acqua calda, ma dopo un po mi ricordo di avere a disposizione ancora a mala pena un'ora.

Tiro fuori il phon dopo essermi messo i miei jeans blu notte.

"Ma che cazzo ci fai alle 07:00 del mattino di domenica sveglio?" mi dice Ethan acido apparendo alle mie spalle.

"Devo tornare a San Diego." dico sorridente pensando alla causa della mia partenza.

"Ma ti sei fumato?" mi chiede stropicciandosi gli occhi con le mani chiuse a pugno.

"No, sta nascendo il figlio di Jo, sai la ragazza del mio amico quella di cui ti avevo raccontato..." dissi lasciando la frase vagante.

"Ah si la migliore amica di Sam.." lo interrompo con un impreco.

"Potca puttana!" grido, avrei reincontrato Sam, mi infilo la maglia e subito dopo la giacca di pelle nera.

La stessa giacca che indossavo il giorno in cui ho versato il caffè addosso a Sam, un sorriso si accennò sulle mie labbra al pensiero.

"Se vuoi ti porto io all'aeroporto." propose divertito.

"Non è divertente." dissi a denti stretti.

"Oh si invece, tu veni da San Diego a Miami per risolvere con Sam -quando invece non avete ancora parlato, nemmeno vi siete visti- e ora vi incontrerete a San Diego, dove saresti potuto stare."

Esco dal bagno e prima di entrare in camera rivoglo il dito medio a quel coglione, che in fondo ha ragione.

***

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