Neurotic 2 Begins (One direct...

By One__di

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Una vita difficile, in un luogo difficile, con un padre difficile. Molte volte però la vita decide di farti u... More

1995
2. Indissolubile.
3. Testardo.
4. Il male minore.
5. Angelo.
6. Te lo prometto.
7. Non mi riguarda più.
8. Rabbia.
9. Accetti?
10. Proibito.
11. Non fregava nulla.
12. Aspetta!
13. Madre e figlio.
14. Familiare.
15. Ti abbiamo trovata!
16. Isabelle.
17.Calvert Street 19.
18. Vuoi capirlo o no?
19. Chi tiene il conto?
20. Anestesia.
21. Occhio per occhio.
22. Capitano.
23. Sesto senso.
24. Invincibili.
25. Personaggio preferito
26. La conosci?
27. Patetico.
29. Nessuno deve farsi male.
30. Cose non dette.
31. Non è ancora finita.
32. 4 minuti e 38 secondi.
33. Tutto il contrario del mio cuore.
34. Il figlio di Carter.
35. William.
36. Fastidio.
37. Giorno fortunato.
38. Non deve dare nell'occhio.
39. Alla larga da lui.
40. Autocontrollo.
41. Due più due.
42. Uno, due, tre.
43. Assente.
44. Volturi
45. Familiarizzare.
46. Scommessa.
47. Alexis Carter.
48. Natale.
49. Fragilità.
50. La mia sì.
51. Tilt.
52. Qui con me.
53. In disparte.
54. Al sicuro.
55. In pericolo.

28. Vivo o morto?

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By One__di

Sbottai ad alta voce, ma tutto ciò che ebbi in risposta fu quella persona che attaccò.

Roba da non credere.

Restai col cellulare tra le mani fissando lo schermo, sperando che quella persona si rifacesse viva, qualche secondo, poi squillò ancora, ma quella volta era Jade.

"Ti sto chiamando da un po', con chi diavolo sei al telefono?" Udii dall'altro lato.

"Non eri tu?"

"Chi?"

"Nulla, cosa c'è?"

"Voglio sapere dove sei, sei sparito all'improvviso, noi siamo ancora al casinò, ma tra poco saremo di ritorno."

"Sono con Ellis, alla spa."

"Alla spa?" Domandò con tono sorpreso, come immaginavo. "Ma non...-"

"Sì e sono anche in ritardo, devo andare."

"Zayn fa ciò che vuoi ma ricorda che a mezzanotte è il suo compleanno e noi abbiamo preso una torta."

"Vi farò sapere dove saremo", attaccai ancora un po' scosso dalla telefonata di prima e riposai tutto in borsa.

"Ellis, sei pronta?" Bussai alla sua porta controllando l'orario sull'orologio.

"Sì, arrivo", udii in risposta. "Eccomi!" Aprì la porta con solo un asciugamano attorno al corpo, quell'immagine mi fece tremare.

Fummo condotti in un'ampia stanza con delle luci soffuse e due lettini vicini, un'altra ragazza si unì a noi facendoci sdraiare a pancia in giù.

Fissavo Ellis, il suo sguardo era basso tutto il tempo, non riuscii ad immaginare cosa avesse sotto quell'asciugamano e solo l'idea mi faceva impazzire.

"Rilassati", pronunciò Andrew scoprendo la sua schiena nuda, per poi cominciare a versare della crema, cosa che fece anche quella ragazza alle mie spalle.

La osservai stringere gli occhi a quel contatto e risi alla sua reazione, cercando di non concentrarmi sul resto del suo corpo seminudo sotto quell'asciugamano.

I minuti passavano, veloci, ero del tutto rilassato, quella massaggiatrice ci sapeva fare davvero bene, quando riaprii gli occhi osservai Ellis, anche i suoi occhi erano chiusi, le accarezzai il braccio e questi si aprirono di scatto.

"Mh.." sussurrò guardandomi fisso negli occhi, risi a quella reazione che le avevo provocato.

"Come sto andando?" Chiese Andrew, non ce l'ha di certo con te.

"Bene", annuì chiudendo gli occhi, sorrisi massaggiandole ancora più intensamente quel braccio.

Qualche altro secondo, poi i suoi occhi si spalancarono e portando l'attenzione alle sue spalle mi accorsi che quel ragazzo stava spostando l'asciugamano dalle gambe ed in quel momento scattai in piedi.

"Basta così", dissi attirando la loro attenzione. "Dobbiamo andare."

Ellis non si mosse, tentava invano di coprirsi con quell'asciugamano e così la aiutai, in modo un po' irruento.

"G-Grazie", si sedette coprendosi al meglio, dall'asciugamano intravidi il suo intimo e spostai subito lo sguardo altrove, mi stava mettendo davvero a dura prova, così ingenua e innocente al tempo stesso, dovevo uscire da quella stanza, avrei dovuto respirare un po' d'aria.

E' soltanto un intimo, cristo Zayn, non è così diverso dal costume, perché ti ha mandato il cervello in tilt?

"Andiamo", le presi la mano e la condussi agli spogliatoi, non appena fummo fuori inspirai profondamente.


***


Harry's POV

Era qualche giorno che un piccolo pensiero vagava nella mia testa.

Un pensiero quasi irrilevante, al quale non avrei dato alcun peso, almeno fin quando avrei avuto prove concrete.

Le quali forse c'erano, ma forse non volevo vederle.

Non dovevo.

E poi ce n'era un altro, il mio gps non rispondeva più, da qualche giorno.

Nessun segnale, nemmeno un minimo rumore, niente.

Eravamo di nuovo punto e a capo, o almeno così sembrava.

Il figlio di Irina Moore non c'era praticamente mai in casa, e da qualche giorno era come svanito nel nulla.

Ma la sua auto, quella che segnava il mio gps, era sempre lì, parcheggiata fuori casa.

Forse sua madre gli aveva detto qualcosa, forse sapeva del nostro arrivo, forse era corso dal padre.

Speravo con tutto me stesso che non fosse andata in quel modo, altrimenti avremmo fallito, avremmo dovuto seguirlo e invece lo avevamo lasciato scappare.

Intanto andavamo avanti con le nostre missioni, ma Carter era un punto fermo, fisso lì nella mia mente, non riusciva ad andare via, nemmeno un secondo.

Per quel motivo riuscivo a concentrarmi ben poco, e ciò destava sospetti in mio padre.

"Allora? Come è andata oggi?" Mi chiese Louis, alzai lo sguardo dalle mie mani guardandolo curioso, quando mi accorsi del suo sguardo malizioso mi ricordai del nostro patto.

Alzai tre dita della mano, e lui rise.

"Le fai cadere del tutto ai tuoi piedi a quanto vedo", ammiccò.

Sorrisi, un sorriso falso, non partecipe, poi riabbassai la testa sulle mie mani, pensieroso.

Non vedevo più quella ragazza in giro, da qualche giorno.

Era come svanita nel nulla, anche lei.

Era strano, di solito era sempre lì, ovunque mi girassi, ero persino tornato in biblioteca, ma nulla.

Mi incuriosiva, amavamo lo stesso libro, per entrambi un pezzo di cuore, un porta fortuna.

"Che succede qui? Louis smettila di distrarlo", arrivò Sean, seguito da Drake.

Cominciarono a dialogare tra di loro, dei discorsi che non seguii più dopo qualche secondo, anzi le loro voci cominciarono ad infastidire i miei pensieri.

Pensieri che quella volta si fermarono su Zayn e ricordai che quella ragazza l'avevo vista qualche volta in sua compagnia.

Non ci volle molto, mi venne una folle idea.

Un'idea che doveva essere esaudita subito, o altrimenti me ne sarei pentito.

Mi alzai dirigendomi in camera mia, sotto gli sguardi confusi dei ragazzi, chiusi la porta alle mie spalle e presi il cellulare dalla scrivania, il cellulare fantasma, così lo chiamavamo noi.

Tutti ne avevamo uno, impossibile da rintracciare, persino per i servizi segreti più sofisticati, già perché noi ne avevamo altrettanti più all'avanguardia.

Digitai il numero di quel ragazzo che continuava a perseguitarmi, reperito qualche giorno prima in modo molto semplice, e mi sedetti ai piedi del letto, togliendo il microfono nel caso qualcuno avesse bussato alla porta infastidendomi, avrei dovuto recepire ogni messaggio, anche una piccola voce in sottofondo e mi ci voleva il silenzio più tombale.

Non ci volle molto, un paio di squilli e rispose.

"Pronto?" Rispose e mi si gelò il sangue nelle vene. "Chi è?" Continuò, speravo di scorgere una voce in sottofondo, una voce femminile, e invece era tutto in silenzio.

"Non è divertente, Jade!" Commentò attaccandomi il cellulare in faccia, Jade?

Ma lo richiamai, più convinto.

Cosa ti aspetti da queste telefonate Harry?  Sempre quella stessa domanda, ma mai una risposta.

"Senti..-"

"Non riattaccare", lo interruppi deciso, sorpreso dalle mie parole, lui non rispose, le parole mi morirono in gola, speravo tanto mi avesse attaccato nuovamente il cellulare in faccia.

"Chi diavolo sei?!" Sbottò improvvisamente, sentire la sua voce mi faceva sempre uno strano effetto.

Ma attaccai io quella volta.

Buttai il cellulare la qualche parte, restando immobile.

Ero lì seduto ai piedi del letto, a cercare ancora una spiegazione al mio folle gesto, mi sentivo così spaesato, non sapevo cosa stessi cercando, non sapevo dove iniziare a cercare e proprio quei pensieri mi spingevano nel fare le cose più stupide che in quella situazione potessi fare.

Ma nessuno avrebbe dovuto saperlo.

E fu proprio quel pensiero a far scattare qualcos'altro in me.

"Perché continuo a vederti ovunque? Chi diavolo sei per me?", scrissi, ma poi cancellai il messaggio.



Zayn's POV

"Sei mai stato innamorato?" Chiese improvvisamente, la sua mano non massaggiava più i miei capelli e quelle parole mi fecero spalancare di poco gli occhi.

"Purtroppo sì", risposi solamente, evitando di approfondire il discorso, solo il pensiero di ripensare a Kate mi fece rabbrividire.

Ma lei non rispose e fu lì che mi accorsi che forse ero stato troppo brusco.

"Ho detto purtroppo perché..", continuai il mio discorso. "Non è andata bene."

"Ma comunque è stata una bella cosa, no? Perché pentirsene?"

"Non me ne pento, solo avrebbe potuto comportarsi in modo diverso", mi lasciai scappare e me ne pentii.

"Ehm.."

"Si è trasferita", inventai al momento, sentendo una fitta al petto, diversi ricordi stavano per tornarmi in mente, diverse sensazioni che non provavo da un po'. "Poteva non farlo ed ha scelto di lasciarmi andare, è scappata", dopotutto corrispondeva alla verità.

"Mi dispiace, non credevo che..-"

"E' passato, insomma è stato un brutto periodo, ma col tempo impari a crescere e a renderti conto di chi vale la pena tenere accanto a te. Pensi a quanto sei stato stupido a stare dietro una certa persona che non ha fatto altro che trattarti male", le risposi riferendomi anche un po' alla sua di situazione, sperando non mi chiedesse altro.

"Spero sia così", mi sussurrò quasi con voce spezzata.

"Lo sarà, fidati e poi se sarà davvero destino con quella persona vi rincontrerete."

"Dio, spero di no", rise contagiandomi.

"Ti capisco sai", mi guardò curiosa dopo quell'affermazione. "Non è una bella situazione, la fiducia crolla a picco." In effetti per me era difficile fidarmi nuovamente di qualcuno.

"Hai presente quando ti fidi ciecamente di una persona ma poi succede questo e..vorresti fidarti ancora, perché la conosci bene ma..qualcosa ti blocca", sospirò spostando lo sguardo altrove. "E' tutto così complicato."

"Meglio non parlare di lui adesso", la interruppi per evitare che crollasse in uno stato di incertezze, da lì a poco doveva festeggiare un compleanno e la mia intenzione non era quello di rovinarglielo. 

Sentii la sua mano spostarsi sulla mia guancia, mi voltai su di un lato guardandola attentamente e poggiando una mano sulla sua.

Fu qualche istante di silenzio molto profondo, socchiusi nuovamente gli occhi indeciso sul da farsi, riparlare di Kate mi aveva bloccato in un certo senso.

E poi lei aveva appena chiuso una relazione importante, forse era tutto sbagliato.

Forse era il momento sbagliato.

Improvvisamente delle urla si fecero più acute, Ellis balzò in piedi spaventata.

"Auguri!" I ragazzi irruppero in stanza con una torta tra le mani, più sorridenti che mai.

"La ventunenne più bella del mondo!" Disse Alec abbracciandola.

"Mi avete fatto prendere un colpo! E' a nutella?"

"Auguri, avevo perso la cognizione del tempo prima", le sussurrai facendole un enorme sorriso, Ellis mi guardò e mi abbracciò stretto.

E fu lì che mi accorsi di quanto bene mi trovassi tra le sue braccia.

"Non preoccuparti! O meglio sì, devi farti perdonare", risi immaginando già ad una soluzione.



Harry's POV

Altri minuti, ore, interminabili ore.

Passavano lente, sopra di me, contro tutti noi. Passavo più tempo a fissare il gps che a fare altro e ce n'era altro da fare.

Non mi attirava più nulla, da qualche giorno, né una ragazza, né il cibo, nulla riusciva a catturare la mia attenzione per più di qualche secondo.

Nulla al di fuori di quell'aggeggio che guardavo fiducioso, nella speranza che potesse darmi segni di vita.

Ma il pensiero che potesse essere difettoso mi martellava giorno e notte, avrei voluto essere lì fuori, accamparmi accanto quella casa a sorvegliare personalmente chi entrava e usciva da lì.

Ma nulla di tutto ciò era possibile.

Le avevo pensate tutte, ogni probabile soluzione, ma non volevo arrendermi, non potevo.

"La smetti di torturarti?" Una voce mi distrasse, alzai lo sguardo notando Louis che mi indicava il piatto appoggiato sulla mia scrivania, diverse ore prima.

"Cosa vuoi?"

"Sapere che ti passa per la testa", commentò e la porta di aprì facendo entrare Drake e Sean.

"Che ci fate voi qui?" Sbottai fissandoli uno ad uno.

"Tuo padre ci ha chiesto..-"

"Sto bene", risposi tornando a fissare quell'aggeggio tra le mie mani.

"Vuole sapere perché hai utilizzato il cellulare fantasma", incrociò le braccia al petto, io risi.

"Se vuole saperlo così tanto perché non viene a chiedermelo lui stesso?"

"Smettila di fare lo stupido, Harry", era la voce di Sean, la persona di cui mi fidavo di più lì dentro ed essere rimproverato proprio da lui mi faceva uno strano effetto, una specie di punto debole.

Una debolezza.

"Non ho fatto niente, stavo solo cercando un modo per...-"

"Lo so!" Mi interruppe inginocchiandosi davanti a me. "So che cerchi un modo per trovarlo, ma questo non è il modo giusto. Dobbiamo attenerci ai piani, alle regole..-"

"Sì e dove ci ha portato tutto questo? Siamo punto e a capo, il gps non funziona e quella casa è sempre vuota", sbottai, Sean non rispose.

"Dobbiamo fare un nuovo piano ed io ne ho uno", mi alzai in piedi raggiungendo mio padre in salotto, seguito da tutti gli altri.



Zayn's POV

"E così vai a farti un bagno", udii una voce alle mie spalle, risi alle sue parole, Chad era lì che mi prendeva in giro. "So che non sono chi ti aspettavi", poggiò l'asciugamano sul lettino sedendosi.

Sorrisi, aspettandomi davvero che da quella porta fosse apparsa Ellis.

Mi poggiai al bordo della piscina guardandolo, aveva un sorrisetto malizioso in volto che non accennava a diminuire.

"Dici che non sono stato abbastanza chiaro?"

"Forse avresti dovuto dire 'Ellis vieni in piscina con me?" Rise contagiandomi.

"Non potrei mai essere così diretto", tornai serio fissando un punto impreciso del pavimento bagnato.

"Perché no? Alle ragazze piace."

"Non lo so, è appena uscita da una relazione importante e poi il modo in cui...non so non voglio avvicinarmi troppo a lei, quando lo faccio sembra che....-"

"Che ti respinga? E' normale. Non sono mai stato tradito, ma deve essere orribile."

"Lo capisco", abbassai lo sguardo ai vecchi ricordi. "Capisco che sia passato davvero poco tempo e che adesso non possa aver più fiducia negli uomini, per questo motivo...-"

"Io ti conosco da poco, Zayn, ma non sono stupido", quelle parole mi confusero. "Quando una persona prova interesse verso un'altra si capisce e si vede, mi meraviglio come lei non se ne sia ancora accorta."

"Forse lo sa, ma non vuole accettarlo, per ora", alzai le spalle. "E lo rispetto", annuii.

Udii delle voci in lontananza riconoscendo subito quella di Ellis, non appena la intravidi i miei occhi si spalancarono di poco e quelle strane sensazioni cominciarono a farsi strada nella mia pancia.

Chad si voltò a guardarle, poi guardò di nuovo me. 

"Ti brillano gli occhi", mi sussurrò alzandosi. "Sono arrivate, finalmente", commentò andando verso di loro.

Scossi la testa chiudendo gli occhi, tentando di calmare quei pensieri nella mia testa, quando li riaprii mi accorsi di Jade che mi guardava maliziosa.

"Come vuoi!" Udii un tonfo in acqua e quando mi voltai Ellis salì a galla ridendo.

"Ci sarà una volta in cui entrerai in piscina come una persona civile?" Chiesi ricevendo degli schizzi d'acqua in faccia.

"Vorrei saperlo anch'io!" Sbottò mentre la mia migliore amica entrò in piscina osservandoci.

"Ah..è tutto così rilassante", disse quest'ultima poggiando la testa sul bordo, proprio accanto a me.

"E non hai ancora visto la spa", risposi tenendo gli occhi chiusi.

"La spa? Ci sei stato senza di me?"

"Ci siamo stati ieri", indicai Ellis, la quale sorrise. "Mentre voi eravate al casinò."

"E com'è?"

"Fantastica!" Risposi cambiando lato piscina ed avvicinandomi a lei.

"Ti ricordo che hai un esame signorina", intervenne Chad. "Cerca di non perdere la concentrazione!"

"Lo so", rispose Jade. "Mi sto solo godendo questi giorni, prima di tornare sui libri", sbuffò e Chad le sussurrò qualcosa all'orecchio. "Ok arrivo, ragazzi noi andiamo un attimo nella hall", ci avvisò, ma il mio sguardo era fisso sulla ragazza proprio davanti a me, morendo dalla voglia di sfiorarla.

"Dovremmo andarci di nuovo alla spa", disse ad un tratto, riuscii a scorgere un filo di imbarazzo nella sua voce, una volta rimasti soli.

"Quando vuoi", sorrisi e la guardai, quella volta davvero insistentemente, combattendo con quella voglia di avvicinarmi un po' di più.

Ma tutto ciò che feci fu restare in silenzio.

Un silenzio che faceva davvero tanto rumore, ripensai alle parole di Chad, alle mie, avrei tenuto le distanze ancora per un po', almeno fin quando non avrei capito che da parte sua potesse esserci qualcosa.

Poi fu un attimo, in cui mi tirai indietro, con la speranza di non rovinare un bel momento.

"Vengo anch'io", commentai voltandomi e seguendo Jade a bordo piscina, ma la sentii sospirare e quel gesto mi fece riflettere davvero parecchio.

"Provaci!" Una voce decisa si fece largo nella mia testa, il suo sospiro era stato come un via libera.

Mi fermai sul primo gradino e mi voltai a guardarla, ed il suo sguardo era ricambiato eccome, chiusi un attimo gli occhi sentendo il cuore battermi forte nel petto, poi corsi verso di lei.

"Al diavolo!" 



Harry's POV

"Lo vuoi vivo o morto?" Ripensai alle mie parole decise, una volta giunti davanti quell'abitazione.

Avevo un piano deciso, delle sensazioni positive, il che era raro..persino che mio padre mi desse il comando in una missione organizzata in cinque minuti da me.

Forse aveva notato la mia determinazione, il mio coraggio e soprattutto la mia rabbia, tanti caratteri che mancavano a gran parte della squadra.

Dopotutto si fidava ancora di me, chi meglio di me riusciva a capire cosa avesse perso.

Una ferita ancora aperta, dopo tutto quel tempo.

"Harry!" Qualcuno mi richiamò interrompendo i miei pensieri. "Cosa ti dice il gps?"

"Nulla", risposi osservando quella casa davanti a noi. "La macchina è ancora lì, dobbiamo far qualcosa", uscii dal cespuglio incamminandomi lentamente, ma di nuovo una voce mi fermò.

"Dove diavolo stai andando?" Era la voce di quel coglione di Tomàs, tornai indietro sentendo la rabbia bollirmi nelle vene e mi ci piazzai proprio davanti.

"Chi ti ha detto di venire con noi?"

"Harry smettila! Fa parte della squadra, ci muoviamo sempre insieme!" Mi rimproverò Drake.

"Bene, allora visto che il piano è mio, stai zitto e seguimi."

Giunsi proprio lì davanti facendo un giro completo della struttura, la luce in salotto era accesa e affacciandomi alla finestra intravidi quella stessa donna di tempo addietro.

Era sola e al telefono.

"C'è qualcuno oltre lei?"

"Shh, sta parlando con qualcuno", alzai aprendo di poco la finestra riuscendo ad appoggiare sul davanzale un piccolo microfono. 

"No, qui no....no non puoi!" Udimmo, li guardai uno ad uno con aria soddisfatta, sapevo che c'era qualcosa sotto, avevo sempre avuto ragione. 

"Non guardarmi così", sussurrò Tomàs, stavo per sferrargli un destro in volto ma Sean mi fermò.

"Ok....non sto dicendo questo. Cerco di proteggerti, capisci?! Ok....ma non qui, casa nostra è sorvegliata....beh ci hanno trovati", sorrisi. "E' pericoloso....ok, da Grace", attaccò ed io spensi gli auricolari lasciando lì il microfono.

"Dobbiamo muoverci!" 

"Chi diavolo è Grace?"

"Stiamo per scoprirlo", commentai notando la porta aprirsi, quella donna uscì di corsa cominciando a camminare velocemente.

Dopo diversi minuti a seguirla giungemmo davanti ad un'altra abitazione, il cuore cominciò a battermi forte nel petto, sentivo di star riuscendo in qualcosa di grande, sentivo di avercela quasi fatta.

Dopo qualche minuto di troppo ad osservare quella casa, una macchina dai vetri scuri si fermò proprio davanti ad essa, presi in mano la mia pistola continuando a tenere lo sguardo fisso in quella direzione, quando quell'auto sfrecciò via, una figura incappucciata salì le scale entrando in casa.

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