Il Re Della Mafia Italiana

CAPITOLO 2

Merito davvero il premio oscar per la miglior recita del secolo!!!
I suoi occhi scrutatori, vagavano su tutto il mio corpo fino a sondarmi l'anima quando incrociò il suo sguardo con il mio.
Noto che in questi cinque anni che non l'ho visto è cambiato molto , sembra più severo e controllato, che fine ha fatto quel ragazzo spensierato e strafottente che conoscevo..??
Appare maturo e i suoi tratti del volto sono perfettamente casellati, se non lo avessi conosciuto, lo potrei scambiare facilmente per un dittatore o generale vista la sua postura rigida e intimidatoria.
E' solo questione di tempo prima che si accorga di chi sia davvero, lui non dimentica mai i volti, ha una memoria molto sviluppata ed è un ottimo ed attento osservatore.
Da lontano, vedo una donna molto affascinate ma volgare, il suo abito è troppo corto è succinto, per non dire che vada in giro nuda....
Ci sediamo al tavolo pronti per prenotare il piatto, osservo con molta attenzione i presenti al tavolo, certe abitudini non le perdi mai.
Non mi piacciono molto queste persone, sembrano disinteressate alla causa per la quale sono venute stasera, sono quì solo per i soldi e di certo non metto nella mia azienda dei tizi del genere.
La donna al fianco di Mattia, mi lascia totalmente sconcertata, la sua indecenza nel porsi con i presenti al tavolo è disarmante.
Dopo aver concluso questa straziante e inutile cena, si siede sulle sue gambe, mostrando mezzo sedere di fuori, socchiudo gli occhi per il disgusto, come può una donna avere un atteggiamento del genere in una serata importante come questa e per di più davanti a tante persone ?
Una strana emozione raggiunge il mio cuore, tipo una fitta, sicuramente è la gelosia che mi consuma dentro ?
Poi penso, Gelosia...!!!!
Ma anche no !!!
Perchè cavolo adesso dovrei essere gelosa !?
Certo, non nascondo che il suo fascino mi colpisce più di prima, ma non lo voglio !
AHHHH, che nervi, stringo i pugni per la frustrazione, non sarei dovuta venire a questa dannata cena, potevo restare nella mia villa, fare un bagno fumante e rilassante, vedere un bel film invece di stare ad immaginare mille modi per ucciderla !
Dopo mezz'ora che stanno limonando in modo indecente, si alzano e prendono le loro cose per andare via, è inutile dire che vorrei piantargli un palo nel cuore.

< Mi dispiace per prima, sicuramente mi sarò sbagliato. >

Il modo in cui lo ha detto, mi ha fatto intendere che non sarebbe finita quì, anzi è appena iniziata...
Quando finalmente escono dal locale, tiro un sospiro di sollievo, ho davvero avuto l'ansia per tutta la durata della cena.
Oggi per la legge, sono Martina Bello, ho ventisette anni e sono al capo della mia azienda.
Ma prima di aver fatto tutto quel casino con Mattia, mi chiamavo Ludovica Katrina Monvick.Bevendo un sorso di wiskey, mi immergo nel mio passato, quando ero non altro che una bambina.

Flashback

Come ogni sera, le urla dei miei genitori non cessano, alcune volte, come questa sera, diventano molto violenti fino a lanciarsi oggetti contro.
Avevo solo quattro anni, sono nata e cresciuta pensando che nella vita dei miei, fossi solo un errore, mia madre, molto spesso mi ripeteva che sono nata per sbaglio...
Sul mio corpo ormai cresciuto, si nascondono profonde cicatrici, ed ancora più evidenti sono le ultime cicatrici di bruciatura che porto su di esso.
Purtroppo abusavano di sostanze stupefacenti e alcol, ogni sera li vedevo farsi di droga fino a spingersi oltre, quasi al livello della disumanità.
In una fredda sera tempestosa, la loro solita lite andò molto oltre, udì mia madre gridare dall'altra parte della stanza, mentre mio padre le infieriva una serie di pugni.
Poi ad un tratto un botto sordo echeggiò per tutta la casa facendo calare il silenzio, corsi velocemente nel mio solito nascondiglio impaurita.
Le tempie mi battevano forte e il mio cuore sembrava volesse schizzare fuori dal petto.Vidi mia madre entrare nella mia stanza sbattendo violentemente la porta e mantenendosi ai muri. Barcollava molto e non si reggeva bene in piedi, cominciando a lanciare tutti gli oggetti in aria mentre chiamava più volte il mio nome.