Pubblicità (prima parte) - Le pubblicità delle macchine sembrano trailer

236 23 107
                                    


Il Maestro di arti marziali della Scuola del Kamasut*a si ergeva contro il Maestro della Scuola dell'Agenzia delle Entrat*.
Attorno a loro c'erano solo le macerie dell'oramai ex campus, ora ridotto a un mero ricordo.

Nel suo cheongsam a scacchi verde scuro e nero e pantaloni bianchi, strappati e ricoperti di sangue che un tempo sicuramente avevano visto giorni migliori, il Maestro della Scuola del Kamasut*a si mise in posizione: non avrebbe permesso che la Scuola dell'Agenzi* vincesse quella battaglia millenaria.

-Sei un pazzo... - mormorò quest'ultimo sbiancando, riconoscendo la posa assunta dall'altro.

-Fa silenzio, bambino! - gli rispose, mentre un rivolo di sangue gli uscì di bocca sporcando la barba bianca.

-Senti, perché non proviamo ad arrivare ad un accordo? - replicò l'altro Maestro, più propenso a parlare.

-L'accordo è saltato mille anni fa, quando il tuo antenato ha messo il ketchup sulla pasta! - urlò il Maestro della Scuola del Kamasut*a - Pazzi come voi andrebbero solo condannati a morte!

-È PER QUESTO CHE STA CONTINUANDO QUESTA STORIA?!?

-Mh...? - fece dubbioso l'altro.

-E non guardarmi così... si, insomma, pensavo che fosse perché il mio antenato avesse rinchiuso il tuo nell'armadio con un nido di calabroni, o per quella volta che l'ha riempito di miele e liberato le formiche nella sua camera, oppure quell'altra volta in cui durante una gita l'ha gettato in una vasca piena si squali, o per quella...

-Basta! Ok, ho capito! MA CHE RAZZA DI MAESTRO AVEVATE...?!

-Aho, sta calmo!

-Aho lo dici a qualcun altro!

I due scattarono all'unisono, uno contro l'altro. Coi loro pugni si colpirono a vicenda in volto.

Ne scaturì una terribile onda d'urto che spazzò via gli ultimi edifici rimasti ancora in piedi.


Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Stacco su corpo sinuoso femminile immerso nel buio accarezzato da delle gocce d'acqua che seguono le sue morbide curve. Si contorce, si stende.

Cambio d'inquadratura sull'onda d'urto che si propaga per tutto il campus e oltre.

Visione di un missile che impatta e sprigiona un fungo atomico.

Voce fuori campo che chiede "hai mai voluto andare oltre?".

-Non vincerai! Non è ancora giunto il mio momento! - il maestro dell'Agenzi* si reggeva a mala pena in piedi.

Rivoli di sangue sgorgavano da minuscole ferite situate in punti facilmente inquadrabili dalla telecamera.

Voce che chiede "hai mai voluto sognare?".

USG - United States of GalaxyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora