6. Le ricchezze del Lux (prima parte)

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Quella notte Kasumi era nel suo letto, abbandonata in un profondo sonno ristoratore dopo un intenso pomeriggio - a suo dire faticoso - passato a pensare.

Si sentiva solo il lento e monotono frusciare dei motori che la accompagnava nel suo dormire.
La Nave infatti girava da settimane per il Sistema del "pianeta senza nome", sospinta pigramente dal vento solare.

Il suo respiro regolare era l'unico altro rumore che aleggiava per la stanza.

-Cazzo! - all'improvviso spalancò gli occhi e si mise seduta sul letto, in silenzio, ad ascoltare con attenzione i suoni che la circondavano.

Come in un sogno, avvertiva ovattati dei vagiti provenire da dietro la porta della sua cabina.

Trascorso qualche istante in cui cercò di realizzare cosa fosse quel rumore, si alzò dal letto, fiondandosi in corridoio.
Ed eccolo là: adagiato su un cumulo di copertine stava il piccolo. Come Kasumi fu nel suo campo visivo, il viso sembrò illuminarsi di felicità e i vagiti si fecero più forti.

La donna lo prese delicatamente in braccio e lo posò sul suo letto, dandogli una veloce carezza prima di uscire nuovamente dalla stanza.

-Ada, sveglia subito Jii e digli di raggiungermi nella sala controllo. Butta giù dal letto anche Miki. Digli di controllare l'armeria e di avvertimi subito se manca qualcosa! Ho come un bruttissimo presentimento... ah, e pensa tu al piccolo.

Quindi, tutta trafelata, si diresse alla cabina di comando e, premuti velocemente alcuni tasti sulla poltrona del capitano posta al centro della sala, si presentarono sullo schermo di fronte alcune riprese delle telecamere.

-Ada, fammi vedere l'esterno della cabina di residenza della donna e il deposito dei moduli.

Centinaia di scene si riversarono dinanzi a lei, piccoli quadratini in tempo reale che mostravano angolature della Nave. Poi, con estrema rapidità e in successione, molti di questi cominciarono ad oscurarsi e sparire.
I rimanenti si fecero più grandi e le immagini ivi impresse iniziarono a tornare indietro velocemente.

-Eccola là... - mormorò non appena la vide - Adesso, metti in play e mostrami tutti gli avvenimenti in ordine cronologico.

Un rettangolo vicino all'altro, i vari scenari vennero riprodotti sullo schermo: nel primo era mostrata la porta della cabina della donna, nel secondo quella di Kasumi e nel terzo l'hangar navette.
In sequenza si vedeva la donna uscire col figlio dalla sua stanza, abbandonarlo vicino a quella dell'Ammiraglio e infine andarsene con una navetta.

-Ada, aiutami un attimo capire... in tutto questo non hai fatto nulla? - chiese la donna con un accenno di nervosismo nella voce, mettendosi una mano in fronte e così scompigliando ulteriormente la frangetta.

-I miei sensori non si sono attivati. Tutto ciò è come se non fosse mai accaduto nel mio sistema.

Prima che la piratessa potesse dire altro, una spia si illuminò su uno dei braccioli della poltrona. Premuto un pulsante, l'immagine di un ragazzo assonnato dalle evidenti occhiaie si venne a creare sullo schermo, oscurando le tre registrazioni sotto, le quali intanto continuavano a replicare a rotazione gli avvenimenti precedentemente mostrati.

-Ammiraglio Kasumi, qua è Miki dall'armeria! - esclamò l'altro mettendosi a fatica sull'attenti - Come da lei sospettato, manca una pistola ad energia oscura dal magazzino. Mi dia ordini su cosa fare.

-Ada, com'è che questa registrazione non è nei tuoi file?

-Non ho abbastanza informazioni per darle una risposta.

-Mmm - mugugnò la donna.

Si mise una mano sotto al mento e chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi meglio su ciò che stava accadendo. Non era normale che Ada si facesse fregare... forse una volta era possibile, mettiamo anche due, ma ben quattro volte di seguito assolutamente no!
La Sole Nero era come una fortezza semovente, niente di ciò che succedeva al suo interno o all'esterno poteva sfuggire al suo equipaggio o al suo computer, né tanto meno al Capitano, eppure quella notte qualcosa era successo... sì, ma cosa?

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