Capitolo 19

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Il posto che aveva visto Ty era tutto tranne che carino, o meglio per me, era troppo lussuoso, e io mi sentivo abbastanza a disagio, avrei preferito qualcosa di più intimo. Ma lui ha la schiena dritta, pieno di se, chiede un tavolo per due. Ci sediamo e il menù è scritto in francesce.
<<Oddio>>
<<Che c'è Em?>>
<<Non ci capisco niente di quello che c'è scritto qui sopra>>
<<Ti fidi di me?>>
<<Mhh, non lo so>>
<<Dai giuro che non ordino niente di strano>> Lo guardo ancora poco convinta, ma lui mi sorride e quando lo fa non posso cedere ad ogni suo desiderio. Ci stiamo ancora fissando, innamorati più che mai, quando si avvicina la cameriera per chiederci se fossimo pronti per ordinare. Lui solleva lo sguardo prima di me, ma dopo poco ritorna a guardare il menù, io smetto di guardarlo per non sembrare una maniaca sessuale, alzo gli occhi verso la signorina che stava attendendo, vedo una strafiga che sta facendo pensieri abominevoli sul mio fidanzato. Lo so, si vede, fra un po' sto per prestarle il mio tovagliolo per asciugarle le bave. I miei pensieri vengono interrotti dalla voce di Ty che si rivolge verso la gatta morta, guardandola minimamente e questo mi fa gongolare un po' e ordina: Ostriche, Omelette, Le Escargot, il Boeuf Bourguignon e come dolce Moelleux ou chocolat. Chiude il menù con sicurezza, sorride alla cameriera che nel frattempo credo abbia avuto un orgasmo ad ogni parola pronunciata perfettamente in francese e gli pone il menu. Lei prende il menù, è ancora ferma al tavolo si lecca le labbra, vuole lanciargli dei chiari segnali, ma lui distoglie lo sguardo e mi prende le mani, me le stringe per richiamare la mia attenzione io ero troppo occupata a dare fuoco alla donna qui di fronte a me.
Aspetto che la donna si allontani da noi per ricominciare a parlare, ma lui mi anticipa.
<<Emma perché quella faccia?>>
<<Oh niente, come fai a conoscere così bene il francese? E dalla sicurezza con cui hai ordinato conosci bene anche la cucina francese>> sorrido ancora come un ebete.
<<Be da piccolo ci andavo spesso con la mia famiglia>>
<<Non mi farai mangiare le lumache vero?>>
<<Em sono buonissime le lumache, ovviamente non spero che siano deliziose come quelle cucinate in Francia>>
<<Sai che non lo farà mai?>>
<<Le assaggerai per me, non puoi giudicare una lumaca dal suo guscio>>
<<E' la battuta più squallida che abbia mai sentito!!>>
<<Ma stai ridendo>>
<<E' la tua faccia da stupido che mi fa ridere>>
<<Comunque spero di portarti un giorno con me a Parigi>> inizio a sognare ad occhi aperti, immagino noi due sulla Torre Eiffel, mentre si inginocchia e mi chiede di sposarlo. Mi sto sciogliendo, che sciocchina che sono. Mi tiro uno schiaffetto da sola per riprendermi.
<<Emma ma che fai??>>
<<Niente sentivo un insetto sulla faccia, guarda quanti insetti, i francesi non saranno pulitissimi>> inizio ad agitare le mani per aria, cercando di uccidere moscerini invisibili, e lui mi guarda divertito.
<<Sei proprio una ragazza strana>> io faccio un mezzo sorriso timido, è vero che lo sono.
Arriva il primo piatto: Ostriche, grosse e viscide. Cerco di raccogliere il frutto con forchetta e coltello, ma finisco solo per distruggerlo, Ty mi fa vedere che devo usare il coltello per staccare il frutto dal guscio, avvicinare la bocca e con un movimento di lingua raccogliere il frutto, io faccio dei versi strani, come se stessi succhiando il brodo dal cucchiaio e mentre lo faccio divento totalmente rossa. Lui ad ogni mia espressione imbarazzata non riesce a trattenere delle ampie risate, e la gente intorno a noi ci guardava un po' sott'occhi.
Le omelette non erano altro che delle frittate ma ripiene di un formaggio, buonissime, effettivamente non avevo mai mangiato nulla di simile. Era arrivato il momento per le escargot fu il momento più epico della mia vita. Insieme ad esse arrivò un piattino con una pinza e una specie di forchetta a due denti.

<<Emm guarda me>> Ty prese con tutta l'eleganza del mondo la lumaca con la pinza, infilo la forchetta estrasse il frutto dal guscio ed ecco fatto. Commentò dicendo che non erano malvagie si avvicinavano molto come sapore al paese di origine. Il mio accompagnatore o in questo caso spettatore, posò le posate incrociò le mani sotto al mento e aspettava con ansia la catastrofe. Io come proprio come lui presi con il massimo dell'eleganza i due arnesi, ma prima di iniziare l'opera mi diede un consiglio. <<Emma io con quel tovagliolo farei una bavaglietta, potresti sporcarti con il sugo>> io mi guardai prima intorno e vidi ancora gli occhi della gatta morta su di lui, figuriamoci se ora mi andavo ad umiliare creando un bavaglino da mettere alla gola. <<Ti ringrazio per il consiglio, ma non mi sporcherò>> sentenziai.<<Ok cara, non insisto>> aveva quel sorrisino di sfida sulla faccia, in quel momento avrei voluto staccargli i denti con la pinza che avevo in mano. Ad ogni modo cercai di concentrarmi unicamente ed esclusivamente sulla mia lumaca. Presi la più grossa, la bloccai con la pinza ma quando tirai il frutto, il guscio scivolò dalla presa della pinza, e volò, non so dove, vicino a chi o nel piatto di chi. La mia faccia, e quello che indossavo era ricco di schizzi di sugo bollente. Cercai di ricompormi, di rinfilare gli occhi nelle orbite dallo spavento, posai le posate con molta delicatezza sul tavolo, mi asciugai il viso con il tovagliolo, e allontanai il piatto da me. Ty era diventato color violaccio dal ridere, altri cinque minuti e avrei dovuto urlare ' chiamate un dottore' per ridargli ossigeno. Io mi scomposi solo per tirargli un calcio sotto al tavolo. Ma lui continuava a far sgorgare lacrime dai suoi occhi dal divertimento, ma quando vide la mia espressione molto simile a quella di Joker si calmò.
<<Scusami, scusami Em ma giuro che la scena è stata troppo divertente>> io misi il broncio e lui fra una risata e l' altra, riprese a sbucciare le lumache, e per farsi perdonare iniziò ad imboccarmi. Io inizialmente aprivo e chiudevo la bocca indispettita, ma il sapore era talmente buono che ripresi subito il buon umore. Il Boeuf bourguignon era quello che noi chiamiamo spezzatino di carne con patate e funghi, ed era qualcosa di delizioso, feci la scarpetta con il pane e mi leccai anche le dita alla fine. Il dolce dal nome che sembrava uno scioglilingua non era altro che un tortino al cioccolato, ed era la ciliegina sulla torta di quello splendido pranzo. Proprio come farebbe uno scaricatore di porto, mi appoggiai allo schienale della sedia e mi accarezzavo la pancia, ero davvero piena e felice. Si avvicina ancora a noi la donna bavosa, chiedendoci se volevamo altro, io non ho le forze di ricompormi e resto nella mia posizione. Ty fa un mezzo sorriso e si allontana. Torna poco dopo.
<<Em andiamo?>>
<<Non dobbiamo chiedere il conto?>>
<<Già fatto>>
<<Quanto devo darti?>>
<<In che senso?>>
<<Ty dobbiamo dividere il conto>>
<<Non esiste>>
<<La parità dei sessi?>>
<<Non posso offrire un pranzo alla mia ragazza senza che si apra una disputa politica?>>
<<Solo per questa volta>>
<<Vabene>> Mi infilo il cappotto, e al nostro tavolo si avvicina ancora la cameriera strafiga, inizia a togliere i piatti dal tavolo, e mentre lo fa si allunga su esso, cercando di mostrare più curve possibili e io non resisto, me la serve su un piatto d'argento. Le busso alla spalla e le dico <<Signorina faccia attenzione>> lei subito mi guarda perplessa <<Mi perdoni a cosa?>> io faccio un ghigno <<E' sporca al lato della bocca>> lei si copre subito e cerca di pulirsi. Io sghignazzo, ma Ty cambia espressione. Mi tiene la mano fino all'uscita del ristorante, poi mi lascia andare. Camminiamo in silenzio fino alla macchina, quando entriamo lui accende la radio, è un modo per spezzare quel silenzio che si era creato. Ma io non ce la faccio, abbasso l volume. <<Che ti è preso?>> gli chiedo in tono arrabbiato, questi suoi sbalzi d'umore mi fanno girare la testa.
<<Ah Emma davvero me lo chiedi?>>
<<Si Ty >> gli dico gesticolando senza senso
<<C'era bisogno di fare quella scenata?>>
<<Che scenata?>>
<<A quella ragazza!>>
<<Be scusami se mi ha dato fastidio che ti abbia quasi messo il suo culo in faccia>>
<<Stai farneticando>>
<<Ty sei serio o davvero non vedi?>>
<<Emma stava lavorando, deve essere gentile con tutti, anche con te che hai fatto la stronza>>
A quella parola non resisto, mi giro con tutto il corpo verso il finestrino, senza rivolgergli più la parola. Io avrò anche esagerato ma avevamo un 50 e 50 di colpa. Sia lei che faceva un po' la viscida e io che forse non dovevo reagire visto che dopo oggi non l'avremmo mai più rivista. Odio essere rimproverata, ci sono una marea di modi per far notare dei comportamenti sbagliati a qualcuno e credo che quello di arrabbiarsi così sia il meno opportuno, soprattutto all'inizio di una relazione. E' riuscito a rovinare una bellissima giornata.
Tornati a casa, cerchiamo entrambi di stamparci i sorrisi più falsi che potevamo, rispondiamo alle domande che ci vengono poste e nonostante sia quasi ora di cena io me la filo su in camera mia con la scusa di voler riposare un po', e lui mi segue a ruota ma dicendo che voleva fare una doccia dopo aver trascorso un intera giornata fuori. Per fortuna i mie ci lasciano andare senza farci troppe domande ed entrambi siamo sollevati. Saliamo le scale in un silenzio assordante e quando io sto per entrare in camera mia lui mi chiama ma io faccio finta di nulla e gli sbatto la porta in faccia. Molto probabilmente mi sto comportando come una bambina, ma non m'importa nulla.
Mi infilo la tuta, e mi stendo sul letto, nel silenzio riesco a sentire tutti i suoi passi, quando esce dalla sua stanza per andare in bagno, che è accanto alla mia camera, sento che esita un attimo prima di entrare, forse voleva bussare alla mia camera, ma poi evidentemente ci ripensa. Sento aprire l' acqua e scorrere, immagino il suo bellissimo corpo, sotto l'acqua e quanto sarà bello tutto nudo. Mi avvicino alla parete per sentire i suoi passi, abbiamo litigato da qualche ora e già mi manca tantissimo, forse dovrei chiedergli scusa. Decido così di prendere la palla al balzo, tiro fuori il pigiama e aspetto di sentire la chiave della porta del bagno girarsi, sarà il segnale che lui sta uscendo e io mi farò trovare fuori. Non voglio andargli direttamente 'sotto' quindi userò la scusa del bagno per incontrarlo. Aspetto, aspetto ed ecco. La chiave gira, e io apro la porta di camera mia, lui esce dal bagno, io dalla mia camera e siamo faccia a faccia. Ci guardiamo.
<<Dove vai?>> mi chiede
<<Faccio una doccia>>
<<Io l'ho appena fatta>>
<<Oh>> cerco di fare una faccia delusa, anche se in realtà ho seguito ogni suo movimento.
<<Hai bisogno di una mano?>>
<<In che senso?>> chiedo in tono malizioso
<<Non so a regolare l'acqua ad esempio>> gli alzo l'indice per metterlo in attesa, vado in camera mia e prendo la chiave della mia stanza, esco mi guardo intorno e sento delle voci vivaci venire da giù. Chiudo la mia camera a chiave, metto la mia mano sul suo petto e lo spingo di nuovo in bagno, chiudendo anche quella porta. Mi metto sulle punte, lascio cadere per terra tutto quello che avevo in mano e affondo entrambe le mie mani nei suoi capelli bagnati, e lo bacio, lo bacio per recuperare quelle ore che non gli sono stata vicino, respiro il suo profumo per riempire i mie polmoni di aria d'amore, sentivo già le mie gambe tremare. Lui mi prende dalle cosce e mi siede sul lavandino e a sua volta mi bacia con passione. All'improvviso si stacca da me. <<Perché hai chiuso la tua camera a chiave?>> mi chiede, <<Se qualcuno entrasse in camera tua e non ti trovasse,e non trovassero neanche me, il bagno è chiuso, si farebbero un due più due. Se la mia camera è chiusa e non si possono accertare che io stia nel mio letto, e tu sei qui in bagno a farti la doccia ci daranno il beneficio del dubbio e possiamo stare insieme.>> lui mi guarda sbalordito. <<Ingegnoso>>. Poi riprende a baciarmi, mi toglie tutti gli indumenti in un solo attimo, ci infiliamo sotto la doccia e apriamo il getto d'acqua per occultare ogni possibile gemito. Giochiamo con i nostri sessi, io lo voglio lui e lui vuole me, ma ancora una volta ci troviamo sotto una doccia, e la nostra prima volta deve essere speciale. Anche solo con i preliminare io riesco ad avere una quantità di orgasmi esagerati. Ma ad un certo punto nella mia testa scatta qualcosa, io mi metto di spalle a lui e lui continua a toccarmi e baciarmi, il suo sesso si incastra perfettamente dietro di me e io inizio a muovermi per centrare una possibile apertura, infondo quello credo che rientri sempre nei possibili preliminari.
<<Emma che stai facendo?>>
<<Ti fa schifo farlo così?>>
<<No, ma se non hai ancora sopportato il dolore della tua prima volta, come potresti sopportare un dolore anale?>>
<<Mi faresti tanto male?>>
<<Potrei, finchè il tuo corpo non si abitua al mio>>
<<Possiamo provare, no?>>
Lui non mi sorride, fa un gemito eccitato e io lo faccio a mia volta, mi stringe i seni fra le mani e poi mi piega a 90 gradi. Sento che allarga le mie natiche per farsi spazio dentro di me. Inizialmente fa male, brucia un po' e la sensazione è inspiegabile. Vuoi sempre di più, il dolore passa e inizi a muoverti, vai in simbiosi con i suoi di movimenti, e ti senti insaziabile. Io gemo, godo e lui mi mette delicatamente una mano sulla bocca, e io voglio sentire anche lui godere, prendo le sue dita e le lecco, e dopo qualche altro movimento sento un liquido bollente scoppiare dentro di me, lo vedo scivolare fra le mie gambe, e lui esce dal mio corpo appoggiandosi con affanno al muro. Io mi volto a guardarlo o meglio a mangiarlo con gli occhi, lui mi guarda mi tira a se e continua a baciarmi, le nostre lingue si intrecciano, e la sua erezione e sempre più dura, io mi muovo su di essa.
<<Emma se fai cosi io non resisto>>
<<A fare cosa?>> gli bisbiglio sulle labbra per poi tirarlo sulle mie labbra, scivoliamo sul pavimento della doccia e io sono su di lui che mi muovo come se non fossi più io, sento dei dolori dati dalla forte voglia di lui, continuo a bagnarmi ad ogni suo tocco. E non resisto, mi metto su di lui e piano inizio a scendere, e lo sento dentro di me.
<<Em fermati>>
<<Ti prego>>
<<Em deve essere speciale>>
<<Ty è già speciale, ovunque lo faremo sarà maledettamente speciale>> ci guardiamo e gli faccio un leggero cenno con il capo, di stare tranquillo, ed ecco che lui è dentro di me. Avevo paura del dolore,ma non c'è dolore, c'è solo una sensazione di amore folle, di bisogno di possedere l'altro come nessuno abbia fatto o farà mai. Tyler continua a baciarmi ogni parte del corpo.
<<Emma ti amo>> e mi tira ancora più giù per sprofondare dentro di me con tutto se stesso
<<Ti amo>>.
Non so da quanto tempo ormai andiamo avanti, sento le gambe doloranti, come ogni altra parte del corpo che ha ricevuto troppi baci e morsi. Fino al momento che lui mi chiama <<Emma fra un po' di dobbiamo staccare>> ..io mugolo.. <<Emma manca poco>>.. io mi sollevo da lui, lo faccio alzare in piedi, e inizio a baciarlo proprio li.La sua testa cade all'indietro, mentre il suo liquido entra incontenibile nella mia bocca, ma questa volta sono così vogliosa da ingoiarlo fino all ultima goccia.

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⏰ Last updated: Dec 18, 2020 ⏰

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Lea EluiWhere stories live. Discover now