Capitolo 18

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Entro in camera mia, nonostante il tempo passato fuori casa, questa stanza è sempre il mio posto preferito, qui mi sento al sicuro da ogni male. Mi appoggio alla porta e mi lascio scivolare per terra, stendo le gambe e mi rilasso. Penso alle parole che mi sono scambiata con Ty. Mi sembra di vivere un sogno, uno di quelli belli che fai di notte, che ti distaccano talmente tanto dalla realtà che la tua mente ha difficoltà a farti capire che è tutto frutto della tua immaginazione, ma quando lo capisci, cerchi di restare li, persa nel tuo mondo interiore e cerchi di non muoverti, di non far distrarre il tuo corpo da nessun rumore esterno che ti possa catapultare via. E quando accade, perché succede, i sogni belli finisco sempre, cerchi di richiudere gli occhi per ricominciare da capo, o riprendere da dove hai lasciato ma ormai non puoi, è terminato. La mia felicità viene interrotta proprio da questo pensiero, voglio godermi ogni attimo ma ho sempre il timore che possa finire tutto da un momento all'altro.
Mi sollevo su e mi cambio, infilo una tuta da casa, lego i capelli, e scendo giù, c'è un vocio allegro, infilo il naso in salotto e sono tutti intorno ad un tavolino, chiacchierano fra loro, Ty ha un album in mano, spero non abbia visto le mie foto durante i miei anni peggiori, formati da brufoli, apparecchio e una quantità di trucco esagerato.
<<Emma sei scesa finalmente>> mi richiama mio padre.
<<Si, mi sono cambiata>> gli sorrido
<<Bene stavamo facendo vedere a Ty le foto di quando eri piccola>>
<<No, vi prego>> so che lui le stava guardando, ma ormai era troppo tardi, mi siedo fra le sue gambe, ignorando l'imbarazzo generale. Ty con molta naturalezza sposta l'album sulle mie gambe, con un braccio mi stringe a se e con l'altro continua a sfogliare.
<<Eri molto bella da piccola>> mi sussurra all'orecchio
<<Bugiardo>> gli tiro uno schiaffetto sul braccio
<<Nono, avevi uno stile davvero particolare>>
<<Solo perché abbondavo un po' con il trucco>>
<<Emma un po'?>> il suo sorriso mi sembra che illumini la stanza, ha dei denti davvero perfetti.
<<Erano altri tempi, altre mode>> alzo gli occhi al cielo cercano di minimizzare l'innegabile
<<Ty e usciva ogni sera con i tacchi, anche per andare al supermercato>> mio padre non è d'aiuto.
<<Emma e ora bisogna pregarti per vederti con un tacco?>> che ragazzo incontentabile, anche se è vero, riesco ad essere carina solo nei weekend, il resto della settimana sono in mood pezzente.
<<Ormai ho terminato i miei anni migliori>> gli dico mettendomi una mano sul petto.
<<Quanti anni hai? 60?>> mi prende ancora in giro.
<<Non fuori, ma sicuramente dentro e li ho anche superati i 60>> tutti scoppiano a ridere, sanno che è assolutamente vero, se prima ero orgogliosa quando mi compravo un trucco nuovo, ora mi lo sono quando vedo la cucina in ordine e che profuma di detersivo.
<<Ragazzi e domani che fate?>> mi chiede Lily
<<Penso che andremo al centro commerciale, non sono ancora riuscita a prendere pensierini a nessuno per natale>>
<<Non spendere troppi soldi in sciocchezze>> mi riprende papà
<<Papà...>>
<<Ty un anno comprò uno sbuccia uva>> disse Logan, si erano coalizzati contro di me, altrimenti non si spiegava
<<Cercherò di fare del mio meglio per non farle comprare qualche altro sbuccia frutti o cose simili>> mi stringe più forte Ty, baciandomi la guancia.
<<Guardate che è stato un oggetto molto utile...>> replico
<<Em si è rotto dopo tre giorni..>> tiro un cuscino verso Logan per fargli chiudere il becco e lui me lo rilancia a sua volta.
<<Dai bambini basta litigare andiamo a tavola>> Lily fa finta di prenderci per mano e portarci a tavola come se fossimo davvero due bambini.
Io mi siedo vicino a Camilla, le tocco sempre la pancia e l'abbraccio di continuo, credo che lei sia al limite della sopportazione nonostante ciò mi lascia fare, sa che poi ci rivedremo direttamente in estate. Parliamo del bambino, della casa che stanno cercando, delle possibili date per il matrimonio. Gli uomini ovviamente di sport, nonostante cercavamo di mantenere la concentrazione, spesso io e Ty ci scambiavamo degli sguardi, lui sembrava sereno, quasi più di quanto lo è stato a casa sua. Finita la cena abbiamo visto un film, Fight Club, io sapevo che lui non avrebbe resistito nel recitare la frase più celebre di questo film, infatti avevo messo il telecomando del televisore accanto a me, quando è arrivato il momento ho mutato il film e ho sentito la sua calda voce dire:" Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club. Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club. Terza regola del Fight Club: se qualcuno grida basta, si accascia, è spompato, fine del combattimento". Io sorrido e tutti lo fissano, lui è palesemente in imbarazzo per la prima volta in tutta la serata, non resistono a fargli complimenti, e lui mi lancia uno sguardo assassino, così rialzo il volume del film e andiamo avanti.
<<Bene ragazzi si è fatto tardi>> esclama mio padre sbadigliando
<<Che vecchietto>> replico accarezzandogli la spalla
<<Signorina, guarda che se volessi potrei fare l'alba>>
<<Si, certo>> commentò Lily al mio posto
<<Ragazzi ovviamente voi non avete la stessa liberà di Logan e Camilla, stanotte stanze separate>> io arrossisco, vorrei sprofondare.
<<Signore glielo prometto>> si danno la mano e mio padre è il primo a correre su nella sua stanza.
Dopo qualche altra chiacchiera anche noi altri ci dirigiamo nelle nostre stanze, ma quando tutti sono andati via, io scivolo via dal mio letto ed entro nella camera del mio fidanzato.
<<Si può?>> mi butto su di lui, quasi soffocandolo
<<Emma che ci fai qui? Tuo padre è stato chiaro>> mi rimprovera serio
<<Non voglio dormire qui, solo fare due chiacchiere>>
<<Cinque minuti>>
<<Si capo>> si toglie gli occhiali, poggia il libro che stava leggendo sul comodino, e mi abbraccia.
<<Ty>>
<<Dimmi>>
<<Perché non sei voluto andare dalla tua famiglia?>>
<<Loro festeggiano in grande e non mi andava di avere tutti gli occhi su di me>>
<<Per Abbie?>>
<<Si, io ormai sono abituato a loro, ma per gli altri sono ancora il povero sfigato tradito dalla ragazza con sua sorella>>
<<Ti piace stare qui?>>
<<Si molto, la tua famiglia è fantastica>>
<<Mi fa piacere>> sbadiglio
<<Ah Em>>
<<Mh?>>
<<Come andremo al centro commerciale?tu non hai un auto>>
<<Prenderemo quella di papà>>
<<Guidi tu?>>
<<Ty non ci tieni proprio alla tua vita>>
<<Tengo più alla tua>> non rispondo, faccio finta di dormire per non tornare in camera mia. Sento le sue dita che seguono i lineamenti del mio viso. Credo di essermi davvero addormentata.
<<Em, ti amo>> si sto sognando. Sto volando evidentemente, il mio corpo si muove, sento un profumo di vaniglia lo stesso che c'è in camera mia, le coperte sono calde, si sto sognando.
Mi sveglio e sono nel mio letto. Ty ha mantenuto la promessa che aveva fatto a papà, quando mi sono addormentata mi ha riportato nella mia camera, un vero cavaliere. Vado in bagno e oggi ho deciso di farmi bella, finalmente ho un viso riposato e mi sento nel pieno delle mie forze. Mi trucco leggermente, alzo i lati dei capelli, e faccio delle onde. Ritorno in camera e metto un vestitino verde con uno stivaletto nero basso, cammineremo parecchio meglio stare comodi. Scendo giù e vedo Lily con Ty, fare colazione.
<<Mangiate senza di me>> do un bacio ad entrambi
<<Qui ci sono dei cornetti caldi anche per te>>
<<Grazie>>
<<Come sei bella>> mi sento davvero bella quando me lo dice lui.
<<<Anche tu>> è vero, sembra un principe anche spettinato e in pigiama.
<<Vado a prepararmi cosi usciamo>> mi bacia sulla fronte e sale in camera sua.
<<Emma sembra davvero un bravo ragazzo>> Lily sembra entusiasta
<<Lo è>> sorriso scioccamente
<<E sembra molto innamorato>> mi da una gomitata maliziosa
<<Credo di esserlo anche io>>
<<Oh, il tuo primo amore>>
<<Mi fa strano sentirlo>> mi copro il viso con le mani, lei si limita a ricambiare il sorriso.
<<Mamma dove sono gli altri?>>
<<Logan e Camilla sono usciti molto presto, dovevano vedere un'altra casa, papà è a lavoro>>
<<Oh>>
<<Perché?>>
<<Mi serviva la macchina>>
<<Dovresti prendertene una Emma>>
<<Lo so, ma ho paura di guidare>>
<<Comunque potete prendere la mia, a me oggi non serve>>
<<Davvero?!>>
<<Si, certo cara>>
<<Sei la migliore>> stritolo la mia mammina. In quell'esatto istante scende Ty.
<<Andiamo??>>
<<Ty>>
<<Mi dica Lily>>
<<Dammi del tù ti prego, ti consegno la mia bambina prenditene cura>>
<<Come sempre>> risponde lui, e io sorrido
<<No non parlo di Emma questa volta>> entrambi ci guardiamo, lei apre un cassettino prende delle chiavi e ci porta fuori, parlava della sua macchina, stava cadendo a pezzi. Non dovevamo preoccuparci di ammaccare noi quella macchina, ma di non uscirne feriti noi da essa. Ad ogni modo entriamo e partiamo, musica sempre a tutto volume e durante il percorso verso il centro commerciale, faccio visitare la città a Ty. Gli faccio vedere la mia vecchia scuola, il parco dove giocavo sempre da piccola e la chiesa. Arrivati a destinazione giriamo tutti i negozi, e inizio le mie compere. Per papà prendo una nuova valigetta per il lavoro, per Lily prendo una collanina con degli orecchini coordinati, per i neo genitori un cestino porta pannolini, per loro regali utili, ne avranno bisogno. Prendo qualche pensierino anche per i miei compagni di college, per Blake un cd nuovo, e per Ty? Non ho mai pensato cosa potesse piacergli per natale. Ne approfitto per dare un occhiata in giro nel momento in cui lui si allontana per andare in bagno. Mi guardo intorno, vedo negozi di abbigliamento ma non mi sembra il caso, lui ha un armadio pieno di robe anche abbastanza costose, non è un ragazzo che usa gioielli, allora cosa potrei prendergli? Un libro!! . Decido di regalargli un edizione in miniatura di orgoglio e pregiudizio, vado da un fotografo e faccio stampare la nostra foto più bella. Siamo seduti nel giardino del campus, in una giornata di sole, io sono fra le sue braccia, ci guardiamo e sorridiamo, in quella foto si legge l'amore. La foto la posizione nella pagina dove sottolineo una delle mie frasi preferite ' mi avete stregato anima e corpo e vi amo, vi amo, vi amo. E d'ora in poi non voglio più separarmi da voi'. Prima che si accorga della mia assenza torno dove ci siamo lasciati, ma lui era già li e chissà da quanto.
<<Emma dov'eri? Ti ho cercata>>
<<Scusa mi ero incantata in un negozio laggiù>> punto ad un negozio a caso.
<<Negozio di poltrone massaggianti?>>
<<Si cioè sai, è utile, vedere oggetti per il futuro>> mi guarda sbigottito, ma non replica, mi mette un braccio sulle spalle e mi tira via.
<<Em devi prendere altro?>>
<<No, e tu quelle buste che hai in mano?>>
<<Mentre tornavo ho preso qualcosa per la tua famiglia>>
<<Non dovevi!!>>
<<Mi state ospitando è il minimo. Comunque hai fame?>>
<<Si, Ty tantissimo>>
<<Bene, ho visto un posticino carino andiamo>>

Lea EluiWhere stories live. Discover now