Capitolo 6

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Non so dove andremo quindi ho preso un po' di tutto: cerottini, disinfettante, un cambio di abiti, acqua e qualche pacco di cracker e patatine. Io sono pronta da circa un ora, ho messo un pantaloncino di tuta fino al ginocchio, un top nero corto e per previdenza una felpa con sopra la stampa in dimensioni cubitali di Minnie, può sembrare infantile ma è la mia preferita ed è l'unica che mi sono ricordata di portare.
Mi viene quasi un coccolone quando Asuna apre la porta urlando come suo solito dopo aver fatto festa <<Buongiorno amica mia, che bel mattino è questo>> ride quasi come se fosse posseduta da Beelzebub, è appesa tipo sacco di patate al collo di Emily che ha un espressione palesemente infastidita.
<<Dalla tua faccia sembra che mi sia persa davvero una grande festa>> dico con un tono sarcastico.
<< E' stato uno sballo, siamo andati nella confraternita dei ragazzi di Football, ragazza non puoi capire erano tutti muscolosi, alti, sexy. Ma quella che si è divertita di più qui è la nostra Emily, guardale il labbro è ancora gonfio>> Asuna si butta sul suo letto ormai in coma.
<<Io vado>> un minuto in più e in questa stanza entrerà Gil Grissom di CSI per prelevare il corpo di questa stronza.
<<Oh esco anche io Blake è fuori che mi aspetta>> ha lanciato la bomba, lo sapevo non aspettava altro, ma sarò superiore ad entrambi. Lui la sta davvero aspettando fuori e non c'è neanche Lewis evidentemente vogliono andare a finire quello che hanno iniziato stanotte. <<Ciao Emma>> non salutarlo significherebbe darla ancora più vinta ad Emily e con un filo di voce che esce più stridulo di quello che speravo gli rispondo <<Buongiorno>>. Inizio a camminare e loro mi vengono dietro, una di queste stanze dovrà essere di quella lì, ma nulla sento i loro passi ancora vicini, fra un po' uscirò dai dormitori e se Blake vede Logan potranno succedere semplicemente due cose: una è che si picchino, due che Blake chiuda con me per il resto della nostra vita.
Ci sto per lasciare le penne fra: tre, due, uno. Logan è fuori di fronte l'ingresso, non passa inosservato sia per l'auto una Mercedes Benz del 1972, e ovviamente per la sua bellezza. In jeans aderenti e camicia bianca, gli occhi di tutte le ragazze sono su di lui, le vedo bisbigliarsi qualcosa e man mano mi avvicino guardano me e la mia sciattaggine, forse dovevo optare per un vestito.
<<Emma davvero?>> è la voce di Blake, credo di avergli fatto davvero male. Mi fermo e non so se girarmi per guardarlo, se lo facessi significherebbe scegliere uno dei due: mio fratello o il mio migliore amico? Continuo a scendere le scale, do un colpetto sul petto di Logan per fargli togliere quel sorrisino soddisfatto, mi apre lo sportello e partiamo.
Ha la radio accesa, io ho lo sguardo perso verso il finestrino, sento la mano di Logan prendere la mia << Ti va di parlarne?>>, mi viene da ridere, <<Credo che tu sia la persona meno indicata per darmi consigli su Blake>>. << Per te posso fare uno sforzo e sopportare anche lui>>, mi ha appena detto una cosa carinissima, ma oggi non voglio pensare a Blake. << Forse più tardi>> gli sorrido e capisce di non dover insistere che gliene avrei parlato quando sarei stata pronta.
<< Logan mi dici dove andiamo?>>
<<No, è una sorpresa>>
<<Io odio le sorprese>>
<<Sei proprio una bugiarda, tu le ami, odi solo aspettare>>
<<Si ok, forse>>
<<Se ti può aiutare siamo molto vicini>>
Nel frattempo in radio passa una canzone che conosciamo molto bene perché è una delle preferite di Lily 'Eccoti' di Max Pezzali, iniziamo a cantarla: "sei il primo mio pensiero che al mattino mi sveglia, l'ultimo desiderio che la notte mi culla, sei la ragione più profonda di ogni mio gesto, la storia più incredibile che conosco". Logan tamburella con le dita sul volante a ritmo e io continuo a cantare stonando come non mai. Vedo un insegna familiare " Una casa per sempre" è il canile dove Logan fa volontariato, lui è medico veterinario e nonostante lavori in una facoltosa clinica, viene qui per prendersi cura dei cuccioli feriti salvati dalla strada. <<Ti va di darci una mano?>> mi si illuminano gli occhi non esiste altro posto dove vorrei essere. Entriamo e ci viene subito incontro Camilla la proprietaria del rifugio, è molto carina porta sempre uno chignon spettinato, oggi indossa una salopette in jeans che le dona molto. Lei con me è molto dolce, Logan le fa sempre un sacco di complimenti poiché anche lei è laureata in veterinaria e appartiene ad una famiglia benestante, nonostante avesse la possibilità di aprire un studio tutto suo e guadagnare somme di denaro molto più alte ha deciso di aprire questo piccolo rifugio che accoglie cani abbandonati. Non è il solito rifugio sporco e mal curato anzi, è una struttura molto ampia, con dei box singoli, puliti e profumati. All'interno di essi ci sono delle ciotole personalizzate per ogni cucciolo e delle traversine per i più piccoli che hanno bisogno di qualche urgenza durante la notte. Questa struttura ha anche un enorme giardino, Camilla insieme all'aiuto di qualche altra anima pia, riesce a gestire tutti i giovani amici a quattro zampe e a dare la possibilità ad ognuno di loro di passare più tempo possibile all'aperto, invece che nelle gabbie. Organizza raccolte fondi, e insieme porta sempre uno dei cuccioli nella speranza che si sia qualche adozione del cuore.
<<Emma che bello vederti!>>
<<Camilla anche per me, ti trovo benissimo>>
<<Grazie anche tu, anche se mi sembri diversa sarà l'aria del college>>
<<Forse>> la parola college mi fa venire il mal di testa.
<<Su andiamo ho qualcuno da presentarti>>
<<Chi?>>
<<E' un nuovo arrivato lo abbiamo chiamato Olly, è stato investito circa due settimane fa e con molta fisioterapia sta riprendendo ad utilizzare le zampe posteriori>>
<<Ciao Olly>> inizialmente è diffidente ma dopo qualche carezza inizia subito a leccarmi il viso.

Lea EluiWhere stories live. Discover now