- 9. Scarpe, Bodyguard e Casse Di Alcol-

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Mi era stata servita su un piatto d'argento un'occasione che non avrei sprecato.

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TAEHYUNG POV.

Questa volta mi vestii più elegante perché conoscevo la meta, era il pub, quindi non avrei comunque dovuto esagerare.
Presi una camicia nera dal mio armadio e un paio di pantaloni dello stesso colore.
Stavo per andare in bagno quando mi ricordai di prendere le mutande, o sarei dovuto uscire dal bagno dopo, sgocciolando per tutta casa. Slip o boxer? Appena aprii il cassetto mi accorsi che c'era una sola risposta: i boxer erano tutti da lavare, perciò presi degli slip neri.

Nella doccia, mentre m'insaponavo i capelli, pensavo al mio piano. Detto così suonava come una battuta di un cattivo in un film della Disney, al contrario era molto più semplice, perché io avrei potuto lavorare nel silenzio e il mio amico avrebbe potuto divertirsi.

Uscii dalla doccia e mi guardai nello specchio.
Ho sempre saputo di essere bello, molti mi dicevano che ero arrogante e vanitoso, per me era un semplice dato di fatto, ho un corpo allenato, un particolare taglio degli occhi e un espressività unica (a dire il vero inutilizzata), come ciliegina glassata su una torta di 5 piani c'erano i miei capelli mossi di colore castano chiaro. Nel mio paese di origine era un miracolo genetico non nascere bruni e con i capelli lisci, a me era capitato.

Mi misi gli slip, accertandomi che fossero adatti per stare sotto il tessuto dei pantaloni, stetti attento che la camicia non fosse rovinata, per poi chiudere con una cautela quasi ossessiva ogni singolo bottone.
Mi pettinai i capelli. Con il gel li tirai all'indietro, facendo in modo che i miei occhi potessero guardare in ogni direzione senza ostacoli. Una spruzzata di profumo sul pomo di Adamo per finire l'opera d'arte.

Ero indeciso sulle scarpe, se mettere le elegantissime ma semplici Derby, o, le particolari ma sgargianti Broguas. Non scelsi nessuna delle due e optai per delle Oxford marrone scuro, semplici e particolari allo stesso tempo.

Salii in macchina, diretto verso il pub, ci sarei potuto andare piedi perché era vicino però mi conoscevo, sapevo che all'una, pur di non camminare avrei preso un taxi e ai miei soldi ci tenevo. Non sono mai stato uno spilorcio, semplicemente odio gli sprechi, perciò, tra una macchinetta fotografica professionale e una non, scelgo la prima, ma tra andata a piedi e ritorno in taxi e la mia auto, scelgo la seconda, anche perché di esercizio fisico ne faccio abbastanza, non ho bisogno di un extra.

Il viaggio passò in un attimo, forse la mia mente era troppo piena di pensieri e ragionamenti da accorgermi della durata, o forse era effettivamente molto breve da impedire pensieri.

Il locare era uguale: l'enorme scritta al neon esterna era sempre di un colore rosso fuoco, di recente pulita dalla pioggia di un paio di giorni prima, la luce splendeva ancora di più e illuminava quel posto, facendolo risaltare tra tutti gli altri bar posti sui lati della strada.

Il ballerino mi aveva detto di venire alle otto. Appena arrivato però notai che il cartellino esterno indicava l'apertura alle nove. "Non mi avrà mica scritto l'orario sbagliato e ora devo aspettare un'ora fuori?".
Decisi di chiamarlo, non avrei atteso per tutto quel tempo: potevo benissimo tornare a casa, mettermi a fumare sul balcone aspettando l'ispirazione.

"Ehi! Allora non sei ancora arrivato?" Disse lui prima che potessi parlare. Sentii che aveva il fiatone, pensai si stesse esercitando per la performance.
Risposi dicendo che ero davanti all'ingresso, non gli dissi del mio dubbio sull'orario, che la sua risposta aveva fugato, dandomi la certezza di essere arrivato al momento giusto.
"Ok! Mando qualcuno ad aprirti", disse, riagganciando prima che potessi dire qualcosa.

Sentii lo scatto di una serratura e davanti ai miei occhi comparse un Body Guard. Era proprio la manifestazione dello stereotipo che si associava al suo lavoro: vestito di nero, la solita maglietta a maniche corte, che porta anche a dicembre e con la neve, pelato e grande come un armadio. L'ultima caratteristica è necessaria per un lavoro del genere, anche se unita alle prime due diviene quasi banale.

"Kim Taehyung?" Aveva una voce profonda.
"Al suo cospetto" Mi inchinai sollevando una gonna immaginaria per prenderlo un po' in giro.
"Ha un documento?" in quel momento pensai se avesse più espressioni o se fosse una statua di marmo.
"Non si fida?" Risposi con tono Beffardo. Volevo vederlo arrabbiato e non inespressivo.
"È la procedura. Non posso farla entrare senza". Era talmente serio...
Io però mi ero stancato, morivo dalla voglia di vedere il mio amato modello.
"Ho la patente, le va bene lo stesso?". Lui annuii e io tirai fuori il documento dal mio portafoglio.
Rimase almeno cinque minuti a vedere se il mio viso fosse uguale a quello nella foto.
"Ok può entrare, le auguro una buona serata". Mi fece spazio e allungò una mano da bravo maggiordomo per invitarmi ad entrare
"sì, sì, buona serata anche a lei", dissi di fretta.

Mi diressi verso il camerino del Diavolo, però lo trovai vuoto.

Erano dieci minuti che giravo per il locale senza trovare il Ballerino. Ma che fine aveva fatto? Avevo chiesto di lui anche agli altri ballerini, erano molti meno rispetto alla volta scorsa, invece dei venti del sabato precedente, al trucco ce n'erano solo due. Il primo mi aveva risposto che era un giorno di nuovi costumi, perciò molte delle persone erano in giro ad aggiustarli e distribuirli, essendo appena arrivati. Il secondo aggiunse che se la persona che stavo cercando era il capo, allora lo avrei trovato insieme ai due scenografi a scaricare le ultime cassette di alcolici. Li ringraziai per le informazioni e mi misi a cercare il mio diavolo preferito.
A metà strada vidi delle casse di legno con le gambe venirmi in contro. Pensai fosse uno dei ragazzi che mi avevano menzionato prima: "Ehi, sei uno degli scenografi? Mi servirebbe sapere dov'è il tuo capo".
"Prova a vedere dietro questi scatoloni che ho in mano". Non capii il senso delle sue parole.
Si ruotò verso uno dei muri, stando attento a non far cadere niente, e girò il volto verso di me permettendomi di vederlo.
"Caro Taehyung mi deludi, ancora non riconosci la mia voce?".

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Spazio autrice:
sono tipo fierissima di aver scritto il doppio rispetto al solito, però mi dispiace siano passate una cosa come una o due settimane dall'ultimo aggiornamento.
con le vacanze aggiornerò più spesso!
preferite questo capitolo più lungo o quelli più corti? please fatemelo sapere

By _serendipity-x_

𝑽𝒌𝒐𝒐𝒌 -𝑳𝒐𝒍𝒍𝒊𝒑𝒐𝒑 𝑺𝒉𝒐𝒑Where stories live. Discover now