18° CAPITOLO

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                         " Never, never give up"

Nella testa solo confusione, ed il tormento per aver lasciato in un letto d'ospedale l'uomo che amavo.
Avevo agito come sempre d'impulso, dettata dal momento e ovviamente errata, ma ormai errare era ciò che mi riusciva meglio.

Davanti all 'ennesimo problema ero scappata di nuovo.
Arrivata a casa il passo successivo anche se difficile fu quello di raccontare ciò che era successo, anche se la mia faccia parlava per me.

Ascoltavano, dispiaciuti per il dolore che portava Alessio, ma quando menzionai il nome di Daniel, mio padre cambiò completamente atteggiamento.

"Lara, basta prenderò il primo volo e
andrò a parlare con Daniel.
Tu hai un padre!"
"Ascoltami, l'ho denunciato, dovevo
fermarlo in qualche modo ma 
continuo ad avere paura di lui e di
cosa potrebbe fare"
"Non gli permetterò di fare altro, ci
siamo noi con te."
"È tutto così assurdo mi sembra di
impazzire"
"No, adesso devi essere forte, pensare
ad Alessio, capisco le tue paure, ma
devi affrontarle e superarle"

Finita quella lunga conversazione scoppiai in un pianto liberatorio,
avevo commesso tanti errori e purtroppo continuavo a commetterne, lo avevo allontanato, pensando di salvarlo ed invece avevo
ottenuto l'esatto contrario, in pratica era come se  lo avessi spinto giù da un burrone.
Mi vergognavo, delle mie stupide fobie, senza pensare al dolore che affliggeva il suo cuore.

Le ore, le giornate erano diventate troppo lunghe e dal momento che con Alessio era impossibile parlare, mi aggrappati al suo migliore amico che era diventato al momento l'unica mia fonte certa.
La colpa di tutto era di Daniel, ed il mio odio per lui cresceva in modo smisurato, speravo comunque che prima o poi pagasse per  le sue colpe.

Durante le giornate spesso mi isolavo,
in un angolo della spiaggia lontano da tutto e tutti e osservavo il mare, esso riusciva sempre a fare chiarezza dentro di me..
Il mio esempio le onde, che nonostante il loro continuo infrangersi sugli scogli continuavano a provarci, un po' come la vita .

Per mia scelta non avevo risposto a nessuna delle chiamate di Christian, con il quale non avevo nessuna voglia
ne di confrontarmi ne tanto meno litigare, al momento preferivo parlare solo con Andrea.

"Dottore buona sera, come sta Alessio
ci sono novità? "
"Ciao, Alessio migliora ogni giorno, gli
esami sono buoni, l'emorragia si  
nettamente riassorbita, per le costole
ci vuole qualche giorno in più"
"Sono contenta, e questo conferma le
mie teorie"
"Quali sarebbero le tue teorie?"
"Che la mia presenza avrebbe solo
peggiorato"
"Quante stronzate, il fatto che lo abbia
pensato Christian non significa che
sia il vero.
I sentimenti con la salute sono due 
cose diverse, lui vuole te, ha bisogno 
di te."
"Anche io ho bisogno di lui, ma
abbiamo il mondo contro, lo capisci?"
"No, la vita è un continuo di alti e
bassi, è un po' come andare sulla
giostra"
"Andrea deve esserci un modo per
fermare la giostra, per ricominciare,
e avere un nuovo inizio, deve
esserci un modo per dire addio ai
fantasmi del passato, devo riuscirci e
andare avanti, buttarmi tutto alle
spalle e iniziare."
"Cosa aspetti a farlo? Bhe potresti
iniziare con il dare una possibilità a
Christian."
"Perché? Io vorrei tanto che qualcuno 
facesse lo stesso per me"
"Hai ragione, scusami"
"Io non c'è lo con Christian, ma ha
esagerato, gli voglio bene, ma al 
momento non rientra nelle mie
priorità, l'unica mia priorità è 
Alessio, è così difficile capirlo"
"No, ma la gelosia rende cechi"
"Potresti non giustificarlo? Adesso
ti saluto, grazie"
"Ciao Lara.."

La sera prima del mio ritorno a Bologna, ebbi un diverbio molto acceso con la mia famiglia, capivo le loro preoccupazioni, ma dovevo affrontare le mie paure e loro dovevano capire questo.

Mi sentivo in trappola da tutto e questo era colpa di Daniel.
Il giorno non tardó ad arrivare, con il
borsone in mano

"Mamma, buon giorno sono pronta,
dove sono tutti?"
"Lara, non ti nascondo di essere
preoccupata, ma sei adulta ormai"

Senza dire nulla, la abbracciami è scesi giù, dove ad attendermi c'era
mio padre, una volta arrivati in aeroporto

"Papà, andrà tutto bene, fidati di me,
io non sono sola"
"Non sarà facile, ma ci proverò"

Su quell'aereo, mi sentivo pronta anche se la paura di incontrare Daniel
era tanta.
Appena atterrata chiamai Andrea

"Dottore buon giorno"
"Ciao, tutto bene?"
"Si, volevo solo informarti che sono
appena atterrata, chiamo un taxi e vi
raggiungo"
"Arrivo, sono nei paraggi"

Qualche minuto dopo, eccolo arrivare

"Ciao, mi sfugge qualcosa?"

"Sempre attenta a tutto tu, sapevo del
tuo arrivo, tutto qui"
"Adesso è tutto chiaro, no perché
iniziavo a credere che tu fossi un
supereroe"
"Si, mi hai scoperto! Adesso andiamo"
"Andiamo in moto?"
"Si, se non è un problema per te"
"Nessun problema"

Salita su e indossato il casco, partí.
Imbarazzata, decisi di non tenermi e saldai le mie gambe il più forte possibile alle sue, arrivati, scesi giù dalla moto e dopo aver restituito il casco

"Lara, mi chiedevo, ma se il tragitto
fosse stato più lungo?"
"Cosa?"
"Credo che non ti si addica la parte
della finta tonta"
"Certo, che voi dottori siete strani"
"Su questo potrei darti anche ragione,
ma avresti potuto tenerti, non  
mordo mica"
"Si, lo so ma non riesco più a fidarmi
di nessuno o quasi"
"Capisco, comunque tu va avanti, la
strada la conosci, io mi cambio e vi
raggiungo"

Quasi di corsa raggiunsi il piano, dove
trovai la madre e il figlio, per attirare la loro attenzione finsi un colpo di tosse, e la signora contenta venne incontro e mi abbracciò forte.

"Ciao Lara, prima o poi dovrai
rivolgermi la parola"
"Christian, ciao credo che tu tenda
sempre ad esagerare, e tutto ok"
"Vorrei solo spiegarti"
"Basta, ho detto che va bene così"

Andrea ad interrompere il tutto

"Buon giorno, è passata una settimana
e Alessio ha fatto passi da gigante, da
questo la mia decisione di svegliarlo"
"Andrea, non credi di correre un po'
troppo?"

Disse Christian, facendo scattare la mia follia, ma la madre mi precedette

"Christian, tu non sai quello che dici
credi che non sappia ciò che fa?"
"Christian non intrometterti, io sono il
medico, so quello che faccio, stanne
fuori"
"Non discuto la tua bravura, mi
preoccupa solo la presenza di
Lara ho paura che non sia un bene
per lui"
"Grazie, e dimmi Christian e da
quando sei arrivato a questa
conclusione?"
"Non fraintendere, non fare come
sempre"
" Eh no, così è troppo comodo.. Lanci
la pietra è nascondi la mano, davve
ro maturo. Comunque se è ciò che
vuoi va bene."

Stanca del suo comportamento mi allontanati, ma nonostante la distanza
potevo sentire lo scontro acceso tra i due, e osservare la stanchezza di quella povera donna e di quanto avesse bisogno del marito.

Every breath you take ( Sequel Di "Le Sfaccettature dell'amore" ) Where stories live. Discover now