Capitolo 25 (Alessio)

372 54 8
                                    

                   "Ci sono silenzi che vanno
                    ascoltati"

Purtroppo la serata non si concluse come avevo sperato, ma Andrea aveva bisogno del mio sostegno, certo non ero abbastanza da consigliarlo ma potevo ascoltare e questo era importante.
Prima di raggiungerlo nella sua stanza feci una doccia sperando che mi aiutasse a rinsavire un po', indossai una tuta e uscii dalla mia stanza.

"Andrea apri, non farmi perdere la
pazienza"
"Che vuoi Alessio, non hai di meglio
da fare"

Per fortuna aprì quella dannata porta e mi permise di entrare

"Mi spieghi come tu, ti sia fatto
sopraffare dall' alcool?"
"Smettila Alessio, da ubriaco sei poco
  credibile"
"Sono più lucido di quanto tu possa
pensare quindi mi ascolterai.
Cosa ti succede? Sei assente,
scontroso"
"Sto bene, ricorda che so badare a me
  stesso"
"So che sei capace,ma non si può
sempre pensare di farcela da soli, me
lo hai insegnato tu questo"

Per un tempo indefinito restammo in silenzio e anche se avevo molto da dire preferii non farlo, spesso in silenzio si dicono molte più cose..

"Alessio dimmi cosa sono diventato?"
"Sei uno dei migliori chirurghi e uno
stimato primario, hai dedicato anima
e corpo a tutto questo dimenticandoti
di vivere"
"Come immaginavo"
"Andrea ognuno è libero di vivere
come vuole ma tu non vivi, ti spiego
sei qui con il corpo ma non con la
mente, che senso ha?"
"Nessuno, ma davvero volevo staccare
e passare del tempo con voi"
"Allora fallo, cos'è che ti blocca?
Siamo medici è vero ma anche essere
umani che hanno il bisogno di
divertirsi"

Dopo il nostro discorso lo abbligai a bere un caffè e fare una doccia, dopo si distese sul letto ed io decisi di tornare in camera mia tanto sapevo che nessuno avrebbe detto altro

"Capo io torno in camera, pensaci
bene la vita è una sola e non va
sprecata, inoltre smettila di trattare
male Lara solo perché sei attratto da
lei"
"Ma che ti salta in mente, noi siamo
come fratelli non potrei mai"
"Diciamo che non te lo permetterei,
adesso riposa"

Tornato in camera mia crollai in un sonno profondo..
Il continuo vibrare del mio telefono mi costrinse ad aprire gli occhi e rispondere

"Pronto?"
"Hai la minima idea di che ore sono?"
"Buon giorno anche a te Lara"
"Muovi il culo scendi è chiama pure
Andrea, però mi compiace
apprendere che anche tu sei un
mortale"

La mia donna era un tornado, era riuscita a dire mille cose senza darmi neanche la possibilità di replicare.
Chiusa la conversazione se così poteva definirsi, con la testa che pesava una tonnellata feci l'ennesima doccia e dopo aver indossato gli una tuta e gli occhiali da sole uscii dalla mia stanza e trovai Andrea che mi aspettava.

"Hanno chiamato anche te?"
"Si, solo 20 chiamate perse all'incirca"

Nessuno dei due parlò della sera precedente, del resto tra di noi era sempre stato così, speravo solo che avesse capito e che ci avrebbe provato.

Agli occhi di tutti era sereno e più disinvolto, ma conoscevo quanto fosse bravo a gestire i suoi stati d'animo e non far trapelare nulla.
Io e lui eravamo molto simili in questo il passato ci aveva segnati e cambiati, nessuno dei due era nato forte, ma il tempo e le situazioni avevano fatto sì che lo diventassimo, curando da soli le nostre ferite e riuscendo ad andare avanti malgrado il dolore che ci tormentava dentro.
Abbiamo imparato a soffocare quelle voci che ripetevano di mollare..

Così siamo diventati forti insieme, Andrea meritava di essere felice, aveva bisogno di amare ed essere amato.

Every breath you take ( Sequel Di "Le Sfaccettature dell'amore" ) Where stories live. Discover now