ALESSIO ( 2

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Il mio risveglio era stato uno dei migliori del resto era sempre così quando mi svegliavo con lei accanto. Non avrei mai creduto che potesse succedere, eppure ero pazzo di lei, mi sentivo come un adolescente alle prime armi, lei che aveva invaso il mio mondo con la sua sana follia, lei che metteva il cuore in tutto ciò che faceva, lei così diversa dalle altre donne lei era la mia dipendenza.

I suoi occhi, i suoi modi, la sua determinazione, il suo arrossire riusciva a mandare in tilt il mio cervello, infatti bastò un suo sguardo per capire quali fossero le sue intenzioni, fare l'amore con lei era tutto quello di cui avevo bisogno, ed un suo gesto mi colpì piacevolmente.

Io ero diventato insaziabile, volevo lei sempre e dal momento che non era sempre possibile, era costantemente nella mia testa.

Avevo già notato da tempo che ogni qual volta che dovevamo uscire alla luce del sole il suo umore cambiava , sapevo che non riusciva ad accettare la sua vitiligine e che per colpa di essa avesse poca autostima di sé stessa, ma si sbagliava perché era bella da morire..

Avevo pensato ad ogni minimo dettaglio per rendere questa giornata speciale e ci ero riuscito, vedere lo stupore e la felicità nei suoi occhi non aveva prezzo.
A rovinare ogni cosa come sempre Daniel, ma stavolta era accompagnato da uno che aveva una faccia che non mi piaceva, poco dopo tutto fu chiaro, l'istinto mi diceva di ucciderli, ma riuscii a controllarmi come aveva potuto fare una cosa simile? portare con se quello schifoso maniaco.

Ero completamente fuori di me, non ascoltavo nemmeno le voci intorno, quando le mani tremanti della mia piccola Lara stringevano il mio braccio supplicandomi di andare, fare finta di nulla e continuare a trascorrere la giornata in maniera serena non fu semplice, dovevo ucciderli o quanto meno avrei dovuto dargli una lezione, ma avrei solo fatto ancora più male a lei..

Potevo immaginare quanta difficoltà avesse avuto nel gestire il tutto, un po' come me, che per la prima volta controllare e gestire le mie emozioni fu quasi impossibile.

La giornata era giunta al termine e di comune accordo la riaccompagnai a casa, sapevo di non averla lasciata serena, ma non volevo sembrare troppo ossessivo, così tornai a casa ..

Finalmente mi sentivo libero di sfogarmi e fare una doccia, che doveva calmarmi quando il continuo suono del mio telefono

"Pronto?"
dall'altra parte una raffica 
di domande..

"La, che succede? stai bene?"
"Si, cioè, non lo so .. ."

Era confusa, così mentre lei continuava a dire cose insensate, indossai una tuta e uscii per raggiungerla

"Lara, apri la porta! "
"No, non voglio, pèrchè? "
"Ho detto apri!"

Sentivo i suoi passi incerti avvicinarsi alla porta e quando finalmente trovò il coraggio di farlo  trovò i miei occhi, felice con un salto era su di me ed insieme entrammo dentro.

Passare la notte non fu semplice, non avrei mai potuto lasciarla da sola, aveva bisogno di me ed io ero li, come prevedibile non chiusi occhio, troppi ricordi, troppo dolore avevo lasciato in quella casa.

Il giorno dopo aver preparato la sua roba la portai a casa mia dove  passammo un giorno bellissimo, lei era serena o forse riusciva a controllare molto bene ogni cosa, era brava si ma non quanto me.
Il giorno dopo tutto era pronto per il nostro week end e questo riuscì a non farmi pensare a tutto il resto.

Every breath you take ( Sequel Di "Le Sfaccettature dell'amore" ) Où les histoires vivent. Découvrez maintenant