27 Capitolo

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               " Il tempo non guarisce e non
                 cancella il dolore ma
                 semplicemente ci si abitua"

Sapevo che il tempo mi avrebbe fornito le risposte, ma non pensavo che molte di esse le avrei avute a casa mia, le parole di Jessica avevano sconvolto tutti e nonostante Alessio avesse gli occhi pieni di rabbia con un autocontrollo quasi innaturale disse

"Sei scontata e di pochi contenuti"
"Non direi i contenuti erano pochi ma
ben espliciti"
"Il fatto che tu sia la sorella di
quell'essere la dice lunga"
"Mio fratello ha sbagliato, ma tu chi
sei per giudicarlo? La sua guardia del
corpo?"
"Devi deciderti, o sono la sua guardia
del corpo o solo chi si scopa"
"In entrambi casi ottima scelta, anche
se visto i suoi precedenti sarebbe più
opportuno una guardia del corpo"
"Di cosa parli? Quali precedenti"
"Uno stupro lo considero un
precedente"

Quelle parole riuscirono a gelare tutti tranne me che dalla rabbia il sangue mi ribolliva dentro, ma Andrea riuscì ad anticipare la mia ira dicendo

"Signorina Jessica è brutto me è ovvio
che apparte l'organo femminile
ormai usurato lei non abbia altro, ma
stia tranquilla non credo la sua sia
cattiveria ma solo infelicità, adesso
illuminaci"

"Una sera Daniel è venuto al locale, ha
bevuto e dopo mi ha scopata anche se
non pensavo si avvicinasse a me dal
momento che sembrava parecchio
preso da Lara, ma mi ero sbagliata ed
io non me lo sono fatta ripetere due
volte"
"Non avevamo dubbi, ma arriva al
dunque questo è poco importante"
"Il suo amico lo ha raggiunto ma
ormai lui era troppo ubriaco ed ha
iniziato a dire che non sarebbe
dovuta andare così, i patti non era
questi"

Avrei tanto voluto urlare, spaccare tutto ed invece ero lì ferma incapace di fare qualunque cosa, Alessio al mio fianco era completamente fuori controllo e con le vene che pulsavano nel collo invitò Jessica a continuare.

"Ripeteva che non avrebbe mai voluto
che finisse così, e che si sarebbe
portato con sé per sempre il senso di
colpa, doveva spavenrarla e non
stuprarla"

Finito il suo monologo, scoppiai in una risata isterica e tra una pausa e l'altra dissi

"Avevete ascoltato? Lui prima
organizza il mio stupro, poi si sente
in colpa perché non sarebbe dovuta
andare così e nel frattempo si scopa
questa sgualdrina mentre era a casa
mia con la mia famiglia, scusate ma è
un film questo?"

Urlavo, ridevo, piangevo ero in preda al panico mentre lei continuava a giustificare i comportamenti del fratello, come poteva pensare di giustificarlo, o che io potessi perdonarlo, stanca le forze iniziarono a mancarmi e la vista annebbairsi, ma  Alessio fu veloce nell'evitarmi la caduta e stringermi fra le sue braccia.

Jessica prima di lasciarsi provò a scusarsi giustificando il comportamento di una vita sbagliato, nutrito dalla gelosia che provava nei miei confronti, aveva sempre odiato come tutti amassero la mia semplicità ed il mio essere vera rispetto al resto del mondo, l'unico modo che conosceva per attirare l'attenzione era quello di scoparseli tutti compreso Daniel.

Mi sembrava di impazzire, l'unica cosa certa era quella che Daniel era
l'unico responsabile di tutti i miei M
mali, che avrei restituito al mittente.

Mille pensieri orribili frullavano nella mia testa e una volta tornati in albergo mi chiusi in bagno e continuavo a guardare la mia immagine riflessa allo specchio e non mi piaceva, per realizzare i miei sogni avevo causato solo problemi a tutti e forse la mia presenza in questa vita non era poi così indispensabile e dalla rabbia colpii lo specchio riuscendo a romperlo, assente raccolsi uno spicchio dello stesso e lo appoggiai sui miei polsi consapevole del gesto che avevo appena commesso.

Le urla di Alessio mi riportatono alla realtà ma ormai era tardi la sciocchezza l'avevo fatta, Alessio con un calcio spalancò la porta del bagno e all'interno vide la sua donna con lo sguardo assente e le braccia ricoperte di sangue.
Da lì il caos, tutto al mio fianco ed io non sapevo neanche quando fossero arrivati, tutti troppo coinvolti per ragionare in modo lucido, tutti tranne Andrea che mise tutti a tacere o quasi

"Spostatevi tutti, anche tu Alessio siete
troppo coinvolti, ci penso io a lei"
"No posso farlo, non dirmi cosa devo
fare"
"Già fatto inoltre non uscirai da quella
porta"

Nella stanza calò il silenzio, le mie sorelle mi aiutarono a lavare via il sangue e per fortuna capire che i tagli erano solo in superficie, poi una delle mie sorelle disse

"Come hai potuto pensare che la tua
vita non sia importante per chi ti sta
intorno, noi siamo una famiglia e
senza di te non sarebbe più una
famiglia"

Non risposi ero riuscita a provocare loro troppo dolore e non se lo meritavano e per questo decisi si rimanere in silenzio.
Andrea disinfettò le mie ferite, poi mi distese sul letto e dopo iniziò ad inveire su di me

"Smettila di piangerti addosso, credi
che il vittimismo ti sia di aiuto? No
devi reagire, andare avanti e capire"

Mentre continuava a scuotermi o meglio scecherarmi neanche fossi un frullato ma questo mi portò alla realtà e scoppiare in un lungo pianto liberatorio.
Con il senno di poi mi resi conto di quanto fosse stato stupido ed egoista il gesto che avevo compiuto e quanto dolore avesse creato alle persone a me care, infatti mi bastò guardare Ross, quasi spaventato chiese il permesso di avvicinarsi

"Lara abbiamo superato sempre tutto
insieme cosa è successo?"
"Scusami, non lo so cosa mi sia
passato per la testa, ma so con
certezza che voi siete parte della mia
famiglia"
"Come hai potuto, lui non merita
questo, lui non merita nulla"
"Non lo fatto per lui, è stato solo un
gesto stupido non ero in me vi chiedo
scusa"

Il continuo bussare alla porta interruppe il nostro discorso, allarmata chiesi se qualcuno avesse chiamato i miei genitori e per forti a nessuno, ma non mi spiegavo chi poteva essere, poi Ross disse che si trattava di Jole e poi invitò tutti a seguirlo tranne le mie due guardie del corpo.
Alessio borbotta a di tutto e Andrea provava ad azzittirlo fino a quando Joele non chiese il permesso di entrare concessogli questo entrò.

"Ciao Lara, stai bene? "
"Ciao Joele"
"Lara potrai mai perdonarmi un
giorno? Non ero io, ero sotto effetto
di droghe"
"Pensi che questo possa giustificare il
tuo comportamento?"
"No, posso solo dire che solo dopo
averti persa ho capito di amarti,
quando sei tornata volevo esternarti i
miei sentimenti ma tu non me lo hai
permesso"
"Cosa avrei dovuto permetterti? Di
mettermi le mani addosso senza che
io lo volessi? Pensavi che con la
prepotenza avresti ottenuto ciò che
volevi, ma ti sei sbagliato"
"Ho sbagliato, ma io non sono quella
persona lo sai"
"Io non so chi sei, non so più nulla"

Continuava a giustificarsi e blaterare di tutto, stanca di quelle scuse gli chiesi di velocizzare e arrivare alla parte che a me interessava

"Ascoltami non so nulla di più di
quello che ti ha raccontato mia
sorella, a parte che ha litigato con il
suo amico anche lui venuto a
conoscenza del fatto in quel
momento altro non so"
"Ti sembra poco? Mi fai schifo come
hai potuto pensare di fare lo stesso
dopo quanto avevi saputo, non mi
spiego con chi ho passato tre anni
della mia vita?"
"No, non puoi pensarlo, ho sempre
creduto che noi due ci
appertenessimo, poi ho visto come
guardavi lui.. Tu non mi hai mai
guardato così e questo mi ha
distrutto"

In piedi di fronte a me mi guardava se  sperava di avere il mio perdono si sbagliava di grosso, Alessio stanco delle sue scuse, decise di dire la sua.

"Ascoltami, sono stanco dei tuoi piani
stei quindi se hai finito sei pregato di
andare via o non risponderò più delle
mie azioni"
"Credi di farmi paura? Ma lo sai che
conosco Lara meglio di tutti voi"
"Avrai pure ragione, ma io ho tutta la
vita per conoscerla, tu sei e rimarrai
il suo passato, io sono il suo presente
ed il suo futuro, adesso va via"

Avevo creduto che Daniel che Daniel fosse ormai un capitolo chiuso ed invece mi ero sbagliata.
La situazione non era delle migliori eppure Alessio riusciva a farmi sorridere con la sua folle gelosia per il mio passato, ma non dissi nulla, poco dopo i ragazzi i raggiunsero per provare a rimettere tutti i pezzi a suo posto una cosa avevo imparato a mie spese che nonostante avessi provato ad annegare i miei dolori, loro avevano trovato sempre il modo di tornare a galla.

Every breath you take ( Sequel Di "Le Sfaccettature dell'amore" ) Where stories live. Discover now