21 ~ ED

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Sono nella mia camera quando vedo arrivare Zorro. La cosa mi sorprende perché lui parla malvolentieri con me. Di sicuro vuole dirmi qualcosa di negativo.

«Che vuoi?»

«Come siamo di malumore. Per tua informazione, io e Sofia dobbiamo uscire per risolvere una certa questione.»

«Come ti ho detto ieri, non puoi più escludermi da questa faccenda.»

«Ma noi ci andiamo adesso e tu dovrai pur andare a lavorare.»

Maledetto lavoro! Con tutto quello che è successo mi sono dimenticato completamente che oggi ho il turno pomeridiano in libreria. E sono già in ritardo.

«Chiamo per dire che sono malato e che per oggi non verrò.»

Ma sì, al diavolo il lavoro!

«Senti, Quattrocchi, forse non hai capito come andrà a finire: una volta portata a termine la missione affidatale da suo fratello e spodestato quei pappafichi dei reali in biblioteca, tu non la rivedrai mai più. Tornerà a vivere dove è giusto che viva, anziché continuare a dormire su un divano di cui neanche ha bisogno.»

Ma di che cosa sta parlando quel cervello in brodo?

«Non so a cosa tu stia alludendo. So solo che tu non puoi escludermi, chiaro?»

«Non hai ancora capito che lei non può far parte del tuo mondo? Quindi smettila di fantasticare.»

«Ma che stai blaterando?»

«Si capisce perfettamente che cosa pensi, che cosa provi. Ti consiglio di lasciar perdere.»

«Non penso proprio a niente» sbotto.

«Stranamente non è vero. Lei non potrà mai amarti.»

«Ma che caz-... perché no, in ogni caso?»

Uno strano e sinistro luccichio gli brilla negli occhi.

Deglutisco. Capisco, è già innamorata di un altro. Mi sento tradito senza averne il diritto. Mica stiamo insieme. Non mi piace neppure, ecco!

«Se ti permetto di partecipare a questa missione...»

«E a tutte quelle che seguiranno fino alla risoluzione del caso.»

«...e a tutte quelle che seguiranno, tu, una volta che tutto si sarà concluso, sparirai per sempre dalle nostre vite?»

«Sì» dico scoraggiato senza più la forza di ribattere.

«Affare fatto!»

Un sorriso inquietante e malevolo gli illumina il volto e in questo momento comprendo che è proprio quello che sperava accadesse. Mi ha raggirato e ricattato al fine di ottenere quello che voleva, anche se non sono ancora sicuro del motivo per cui l'abbia fatto.

«Preparati, Salamella, andiamo da un esperto di chiavi che risolverà il nostro problema.» Detto questo torna di nuovo in sala da Sofia.

Quanto lo odio! Vuole sempre decidere lui cosa posso o non posso fare. Devo cominciare già da adesso ad allontanarmi man mano da Sofia, altrimenti sarà molto più doloroso dopo. Purtroppo dentro di me so che è già troppo tardi perché mi sono inspiegabilmente affezionato nel momento stesso in cui ha varcato la porta della libreria, quando mi ha ricordato Anna per non so quale motivo. Il suo atteggiamento fiero poco aveva a che vedere con Sofia, in realtà. A pensarci bene, non sono poi così simili come mi era sembrato.

Comunque se tanto Sofia non potrà amarmi, che problema c'è se saremo solo amici? Non lo capisco. E poi chi si crede di essere per decidere cosa sia meglio per lei? Fatto sta che io sono un idiota e ormai ho promesso una cosa insensata, accidenti a me. Rassegnato al mio destino mi preparo per uscire e, a questo punto, telefono in libreria.

Tuu...Tuu...Tuu...

«Pronto? Qui Anita della libreria "Il poeta" di Como.»

«Ciao Anita, sono io, Ed. Chiamavo per dirti che oggi non mi sento tanto bene e che non vengo a lavoro.»

«Me ne sono accorta, man.»

«Non è che potresti sostituirmi?»

«Non ti preoccupare, te lo devo per tutte le volte che sei stato tu a sostituire me senza farlo sapere al capo.»

«Grazie Anita, sei la migliore.»

«Di niente, man. E cerca di guarire.»

Chiudo la telefonata. Mi dispiace aver ingannato Anita, ma non ho altra scelta.

Sospiro e mi dirigo in sala dove Zorro e Sofia mi stanno già aspettando. Questa ragazza mi sorprende: mai avrei immaginato che si sarebbe rimessa in piedi così presto. Certo, non ha proprio l'aspetto di una che sta benissimo, però quanto meno si regge sulle sue gambe senza lamentarsi. È davvero una persona speciale e presto io la perderò per sempre.

Fuori da queste pagineWhere stories live. Discover now