46 ~ SOFIA

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È ormai il terzo giorno che ci troviamo qui e comincio a sentirmi decisamente meglio, anche grazie a quegli strani infusi che mi prepara Zac con le erbe che trova nel bosco. Non immaginavo che fosse anche speziale, da chi ha imparato? E quando? Stiamo quasi sempre insieme sin da quando eravamo piccoli, come ho fatto a non accorgermi che lui stava studiando, si informava e diventava ogni anno più intelligente? Forse lo faceva di giorno quando noi libri preferivamo starcene tra le nostre pagine perché gli adulti ci raccontavano molte storie che ci scoraggiavano a mischiarci con gli umani. Lui non ha mai avuto paura di nulla, è coraggioso e forse lo è anche più di Hunter, che mai ha trasgredito la regola non scritta del coprifuoco all'orario di apertura della biblioteca. Adesso Zac è anni luce avanti a me e ha avuto ragione perché gli uomini non sono pericolosi come volevano farci credere, sono più increduli che minacciosi davanti alla nostra esistenza, avrei potuto uscire e vedere il mondo qua fuori molto prima. Sospiro al pensiero di quante cose mi sono persa e che probabilmente in questo momento mi farebbero comodo.

Mi sento abbastanza in forze da poter cominciare l'addestramento finalmente, sono stanca di stare seduta comoda a riposare e guardare gli altri faticare, mi fa sentire in colpa di non essere lì con loro a subire i rimproveri di Zac. Sono in bagno e sto tentando di farmi una coda per tenere a bada i miei ricci ribelli, quando all'improvviso le cose intorno a me si fanno più sfocate e prendono a vorticare sempre più velocemente. Mi aggrappo al lavandino per non cadere mentre un'immagine forte e chiara, accompagnata da delle voci, mi esplode in testa come una nitida visione.

Il respiro di Hunter mi solletica il collo mentre ce ne stiamo accucciati dietro lo scaffale per non farci vedere, né sentire. È straordinario come le voci di Katrin e Prince giungano perfettamente alle nostre orecchie. Mio fratello è davvero abilissimo a trovare i nascondigli migliori per scoprire i segreti migliori, quelli più interessanti e, be', segreti.

In realtà io non sarei dovuta andare con lui e mai l'ho fatto prima, ma, quando non mi ha voluto dire dove stava andando, mi sono incuriosita talmente tanto che non sono riuscita a trattenermi dal seguirlo. Aveva la faccia così seria da farmi preoccupare: cosa stava combinando? Non è stato molto contento quando si è accorto di me, anzi era infuriato e mi ha detto che non era il momento di fare la bambina. Mi ha rimproverato dicendo che era una cosa veramente importante, una questione di vita o di morte, e che sarebbe stato meglio se me ne fossi tornata indietro a gironzolare per la biblioteca, o in qualsiasi altro posto mi pareva, insieme a Zac. Tutto purché mi levassi dai piedi, altrimenti ci avrei fatti scoprire.

Non si è mai comportato così prima di allora, di solito ha un'aria divertita, curioso di scoprire qualche nuovo succulento segreto, e mi dice sempre che sta andando a fare il ninja e di fare la brava e aspettare il suo ritorno. Questa volta però non mi ha sorriso e mi ha ordinato di starmene buona lì, come se avessi ancora quattro anni e non ventidue. Ciò non ha fatto altro che accrescere la mia curiosità e, perciò, per lui è stato impossibile liberarsi di me. Allora mi ha detto di stare zitta e immobile, di non far nulla che potesse rivelare la nostra presenza. Ecco perché ci troviamo nascosti insieme dietro quello scaffale.

«Nostro padre vuole che ce ne occupiamo noi» dice Prince, pensando di non essere udito da nessuno.

«Come sempre! Chissà perché tocca a noi tutte le volte! Mai che si voglia sporcare le mani. Ma non scomodiamolo, per carità!» ribatte acida Katrin. Non avrei mai immaginato che odiasse suo padre. Mi sono sempre sembrati una glaciale famiglia affiatata quelli della Corte.

«Non essere così insensibile, sai benissimo che ha un sacco di cose di cui occuparsi e non può certo avere tempo per tutto.»

«Certo, come no. Se fosse stato meno pericoloso se ne sarebbe occupato di persona, giusto per poter dire di essere stato lui a salvarci tutti una volta conclusa la faccenda.»

Fuori da queste pagineWhere stories live. Discover now