27 ~ ED

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Quando mi alzo la mattina presto per andare a lavoro, sgattaiolo fuori dalla mia stanza sperando di non incontrare nessuno. Per fortuna stanno ancora dormendo tutti e due. O almeno credo, perché non vedo Zorro da nessuna parte e penso che si sia nascosto in qualche angolino per riposare in pace o per non far vedere che anche lui ha bisogno di dormire. Magari potrebbe sminuire o rovinare la sua immagine da superuomo indistruttibile.

Lascio una copia delle chiavi di casa, che un tempo erano di Anna e hanno ancora attaccato il ciondolo a stellina che aveva messo lei, sul tavolino di fianco al divano, su cui Sofia sta dormendo, insieme ad un biglietto. Mi tornano in mente le parole di Zorro dell'altro giorno: non capisco cosa avesse voluto dire quando aveva affermato che a Sofia in realtà non serve il divano per riposare. Proprio non riesco a comprendere.

Prima di uscire di casa mi soffermo un attimo a guardarla dormire. Sembra così rilassata e serena mentre non è cosciente e vaga persa dietro a dolci fantasie. Chissà cosa sta sognando. Chissà se sta sognando me. Lex non riesce proprio a vedere quello che vedo io, se solo fosse qui ora probabilmente mi capirebbe. O forse no, dato che mai si è fidanzato né ha fatto apprezzamenti su una ragazza. In effetti è piuttosto strano che sia immune alla bellezza femminile: possibile che sia gay? Eppure io ho sempre pensato che guardasse Michi con certi occhi da triglia innamorata, sebbene non si fosse mai confidato con me al riguardo.

Come può chiedermi di mandare via Sofia, di chiederle di sparire per sempre dalla mia vita. Sarebbe come violentarmi da solo: quello che io voglio è l'esatto contrario, che rimanga con me ancora a lungo, a lunghissimo. Sebbene non abbia usato toni accesi e convinti come quelli di Lex, anche Michi è d'accordo con lui. Senza fare allusioni offensive sulla mia follia mi ha fatto intendere che sarebbe meglio per me lasciarli perdere, magari portarli da uno psicologo che possa aiutarli. Però in lei ho visto anche una piccola crepa nella sua convinzione, come se non fosse sicura al cento per cento che siano solo dei pazzi bisognosi di aiuto, ma che potrebbe esserci un fondo di verità, sebbene incredibile. Forse col tempo riuscirò a tirarla dalla mia parte completamente.

Alla fine ieri Lex se ne è andato furioso perché sono stato irremovibile nella mia decisione. Per lui è inconcepibile che io creda a certe assurde fantasie e tutto ciò che esce dalla normalità lo manda in confusione totale. Ha paura per me, che mi infili in una situazione pericolosa da cui non sarei in grado di uscire. Tuttavia ho saputo tenergli testa e adesso sono sicuro che li vedrò spessissimo, dato che hanno intenzione di tenermi d'occhio come e capitato nel periodo subito successivo alla morte di Anna. Sospiro rassegnato. A volte è davvero esagerato.

Do un bacio sui capelli a Sofia bisbigliandole un "ci vediamo presto" tra i riccioli biondi. Poi mi dirigo fiaccamente al lavoro, travolto da mille pensieri sulla fiducia e l'amicizia e sul loro significato.

Quando arrivo in libreria saluto Anita al bancone, che si dimostra felice di constatare che sto meglio rispetto al giorno prima e sono già tornato, e mi do subito da fare sistemando negli scaffali tutti i nuovi arrivi che non sono ancora stati messi a posto dopo la consegna dello scorso pomeriggio, nel tentativo di distrarmi e di smetterla di arrovellarmi sulla complicata situazione con i miei amici.

Mentre tiro fuori i libri dagli scatoloni me ne sfugge uno dalle mani e si apre su una pagina con una breve poesia affiancata da una splendida ma lugubre illustrazione. La leggo incuriosito per scoprire che parla di quest'uomo pazzo che incontra una giovane donna tale e quale alla sua fidanzata morta di cancro e ne rimane ossessionato. Crede che sia la sua amata reincarnata, la rinchiude in una stanza in una torre isolata e ogni giorno va a trovarla e le legge poesie d'amore, dimenticandosi di portarle da mangiare. La poveretta tenta di fuggire, ma è praticamente impossibile e l'uomo per impedirglielo la incatena al letto. Il disegno e cupo, dai colori tenebrosi e rappresenta la povera donna disperata tenuta ferma da anelli d'acciaio stretti ai polsi e alle caviglie. Rimango inorridito a guardarla, senza riuscire a distogliere lo sguardo. È forse quello che sta capitando a me? Sono ossessionato dal fantasma di mia sorella?

Forse ha ragione Lex, forse sono davvero malato. Piango lacrime amare sentendomi impotente e solo contro la potenza devastatrice della mia tragedia. Sono sempre stato un ragazzo solare, positivo, generoso, ma anche molto sensibile e ogni forte sentimento mi sconvolge. Non sono più quella persona spensierata di un tempo, ma cosa sono diventato? Cerco di ricompormi prima che Anita si accorga che qualcosa non va e metto via quel libro nello scaffale. Non sono pazzo, non posso essere pazzo.

Aiuterò Sofia a esaudire l'ultimo desiderio di suo fratello e anche io mi sentirò sollevato, come se avessi riscattato la mia colpa per non essere stato in grado di salvare la mia amata sorella. Percorreremo insieme questa strada verso la redenzione, verso il perdono di noi stessi. Non c'è altra via. Non lo faccio per lei, in fin dei conti è un atto di puro egoismo, lo faccio solo per far star meglio me stesso. Il fatto che lei sia così debole, indifesa e dagli occhi dolcissimi rende solo tutto più facile: mi piace davvero e voglio darle una mano. Potremmo diventare buoni amici, perché no. In fondo tra di noi ci capiamo, abbiamo provato la stessa terribile sensazione di perdita.

Mi ritorna in mente la promessa che mi ha tirato fuori Zorro raggirandomi e scuoto la testa sconsolato. Come ho potuto essere così idiota e stringere un patto del genere? In fondo la vita è di Sofia, che diritto ha lui di decidere al suo posto? Potrei anche non mantenere la parola data, tanto lui cosa potrà farmi altrimenti? Ripenso alle sue braccia gonfie di muscoli tonici, alle sua mani grandi strette a pugno e non mi sento poi così tranquillo.

Mentre ripongo i libri sui ripiani mi cade l'occhio su "Across the universe", che ho già provveduto a rimettere a posto su uno scaffale del negozio, dato che tanto adesso ho una nuova e specialissima copia da cui leggerlo. Spero tanto di riuscire a concluderlo prima che tutto sia finito. L'idea di essere cancellato per sempre dalla sua vita mi tormenta, mi sento terribilmente triste al pensiero di non rivederla mai più e lo stomaco mi si annoda in una morsa stretta. Perché deve essere tutto così complicato? Per quanto tenti con tutte le mie forze di smettere di pensare a lei, continuo a chiedermi dove sia adesso, che cosa stia facendo.

Sono davvero messo male.

Fuori da queste pagineWhere stories live. Discover now