22. Festa di compleanno

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Louis chiude con cura il cancello arrugginito del giardino. Non presta attenzione alla strada, impegnato com'è a riporre la chiave nella tasca interna della giacca a vento, e si accorge troppo tardi che qualcuno gli sta finendo addosso. L'urto gli fa perdere l'equilibrio e lo fa finire con la schiena nel cespuglio di piracanta, contro il muro che segna il confine di casa sua. Lo sguardo di Louis ricade per pochi secondi sul viso dell'uomo, ma quello si incammina a passo svelto nella direzione opposta, premendosi il cappello sulla testa.

Il vecchio lo richiama: «Sir, Sir*!»

L'uomo, però, non si ferma. Scompare oltre l'angolo del palazzo, con il lungo trench nero che svolazza attorno alle gambe. Louis si ferisce le mani con le spine della piracanta per rimettersi in piedi, ma non se ne cura. Arranca lungo la salita, rincorrendo lo sconosciuto, e quando gira l'angolo dell'edificio ad attenderlo c'è solo una strada vuota. Appoggia la testa contro il muro, con il fiato corto e il cuore che scalpita nel petto. L'ha visto solo di sfuggita, che sia stata la suggestione a fargli immaginare la lunga cicatrice sull'occhio dello sconosciuto? È questo l'uomo del mistero di cui i ragazzi gli hanno raccontato?

Pesca una sigaretta dal pacchetto che tiene in tasca e la accende. Sentire il sapore del tabacco sulla lingua riesce a calmare il tremito delle gambe abbastanza da farlo tornare sui suoi passi. La mente, però, è ferma agli istanti precedenti, si scontra con ipotesi e sospetti che diventano sempre più tangibili, reali. È certo che quell'incontro non sia stato un caso: l'uomo si è scontrato con lui con il preciso intento di farsi notare, di incutergli timore. Ma lui non cadrà nel tranello, non trasmetterà la sua paura anche ai due ragazzi. Oggi meno che mai. L'incontro è vissuto e morto nel vicolo, per quel che lo riguarda; resterà una questione tra lui e il tizio sfregiato. Soffia tra i denti un lungo sospiro e decide che dimenticare ciò che è appena successo sia la cosa migliore.

Con il tempo, confinare pensieri proibiti in angoli lontani della mente è diventata un'abitudine. È facile lasciarsi distrarre dal cicaleccio della strada principale nella quale è appena sbucato, che a quest'ora del pomeriggio pullula di gente. Un tram si è appena fermato lungo la banchina, ingombra di turisti che aspettano il loro turno per salire. Louis attraversa la strada di fretta per unirsi alla calca, inala l'ultima boccata dalla sigaretta e getta il mozzicone tra i ciottoli. Una donna gli lancia un'occhiataccia di rimprovero, e lui per tutta risposta allarga le braccia e inveisce: «Beh? Che vuoi?» Quella scuote la testa e si allontana, e lui sale sul convoglio, lasciandosi andare a un'imprecazione quando le porte si chiudono contro le sue scapole.

Alfama negli ultimi anni è irriconoscibile. Non ha nulla a che vedere con il quartiere dei suoi ricordi di bambino, quando veniva in vacanza dalla Francia per passare l'estate con nonni e cugini. Gli abitanti del posto hanno deturpato e snaturato il quartiere più antico della città, lasciandolo come un guscio vuoto, una effigie di ciò che è stato un tempo. Cibo per turisti maleducati che piuttosto tolgono, non danno. Il tram apre le porte su una nuova fermata, e la folla lo spintona senza alcun riguardo.

«Louis!» Il vecchio alza gli occhi e tre sedili più in là è seduta Ileana, l'amica di Âmbar che gli ricorda tanto sua moglie. «Venga qui, c'è un posto libero!»

Louis sgomita su uno stuolo di ragazzini e si accomoda nel sedile lasciato libero dalla biondina. «Anche tu in ritardo?» le chiede.

Lei gli mostra la busta di carta che ha tra le mani e spiega: «Sono passata a prendere un piccolo regalo». Louis realizza di non aver pensato affatto a un regalo, e lei sembra capirlo al volo perché aggiunge: «Le dirò che è anche da parte sua, ok?»

Louis infila una mano nella tasca dei pantaloni, tira fuori dal portafoglio una banconota da cinquanta euro e la caccia tra le mani della ragazza. «Lei, lei! Deciditi a darmi del tu, una buona volta.»

L'ancoraWhere stories live. Discover now