Titoli di coda & Extra

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Lettori e lettrici presenti, futuri [e passati] de "L'ancora",

mi sento un po' strana a ritagliarmi questo "spazio autrice" nella mia storia; non l'ho mai fatto, ma credo sia giusto farlo adesso.

Per sei lunghi anni L'ancora ha aspettato di venire alla luce così com'è, e io non credo di riuscire a descrivervi l'emozione di scrivere la parola "fine" nel capitolo precedente.
La storia di Âmbar, Felipe e Louis ha aspettato le mie dita e un foglio bianco dell'editor di testo per venire alla luce, e – bella o brutta che sia – è stata lei a venire da me, e non il contrario. L'ancora è arrivata in mio soccorso inaspettata, mai cercata, in modo spontaneo e incredibile per tirarmi a galla. Forse per questo è piena di dolore, sofferenza, rinascita e gioia.
O forse è tutto nella mia mente, e a me sta più che bene così.

Dei personaggi di fantasia di questo racconto io ho sempre saputo ogni cosa, tanto che se mi faceste una qualsiasi domanda su di loro io saprei rispondervi con una precisione che stupisce anche me stessa, ve lo giuro. L'unica cosa che ci ho messo di mio sono state le ricerche in ambito giuridico [portoghese e francese, una faticaccia], di psicologia [potrei aver passato alcuni pomeriggi a leggere testi noiosi che non avevo voglia di comprare seduta in una delle più grandi Ibs di Roma], di pesca su pescherecci con reti da traino, sui luoghi di Lisbona [grazie Google Street View, omino arancione sei mio salvatore], sui cibi [Tripadvisor, grazie anche a te]; un grazie va anche alle due ragazze che ho contattato su Instagram [una expat italiana in Portogallo e una portoghese di origine] con cui ho avuto due conversazioni molto interessanti che mi hanno aiutata a capire la cultura e l'approccio all'accoglienza di questo popolo, molto diverso dal nostro.
Dunque le questioni pratiche del racconto hanno tutte un fondamento reale, e ore di lettura e ricerca alle spalle.
Ad esempio è stato complesso riuscire a capire come issare su una barca un corpo inerme, è stato complicato ricercare prognosi e diagnosi di un tentato suicidio, è stato estremamente difficile riuscire a risalire alla legislazione portoghese in merito alle denunce sulle violenze domestiche. E metto le mani avanti dicendo che avrei potuto fare meglio, che sarei potuta essere ancora più precisa e accurata, ma spero che questo fondamento di verità e un pizzico di suspension of disbelief possano aver appagato un minimo i lettori più esigenti.
Tra l'altro – lo confesso come se si trattasse di un omicidio – per una serie di sfortunatissimi eventi non sono mai stata a Lisbona in vita mia. Spero di averle reso giustizia.

E avrei tantissime altre cosa da dire, curiosità da condividere, segreti da svelare... La verità è che ho già detto abbastanza, quindi la chiudo qui.

A chiunque sia arrivato a leggere anche una sola riga delle mie parole: a te che hai commentato, a te che hai dato consigli, a te che hai fatto notare gli errori, a te che hai abbandonato, a te che non hai apprezzato e mi hai detto perché, a te che hai letto in silenzio; tu sai a che categoria appartieni, e io eviterò di fare nomi semplicemente perché non mi va di scontentare e dimenticare nessuno, neanche quelli che [spero] verranno. [Perché verrete, vero?!]

E a te che sei rimasto a bordo della Louisa fin proprio alla fine [semi-citando la Rowling] va il mio immenso grazie.

Trix



P𝕖𝕣𝕤𝕠𝕟𝕒𝕘𝕘𝕚

DISCLAIMER: Visto che non l'ho ancora fatto approfitto di questo spazio per specificare che tutti ma proprio tutti i personaggi di questa storia sono frutto della mia invenzione, non si riferiscono a cose o persone che esistono (o sono esistiti) nella realtà. In effetti, dei piccoli particolari fanno riferimento ad avvenimenti che sono accaduti realmente nella mia vita ma non sarò io a rivelarvi di quali si tratta.

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