Millie aveva le mani premute sulla bocca e Jack teneva in mano un piatto che tremava insieme alle sue mani. Si maledisse mentalmente per essere stato così stupido e debole, per non essere riuscito ad accorgersi del cambiamento del suo ragazzo e per non averlo aiutato. Perché per quanto gli facesse paura avrebbe dovuto fare qualcosa.

<Vogliamo solo aiutarti, ok? Ti prego... Vieni fuori!> il suo tono era tornato risoluto.

Tutti trattennero il fiato e quando la porta di legno si aprì con uno scatto spalancarono gli occhi.

Finn posò il suo sguardo per terra mentre Sophia alzò il suo facendolo collidere con quello del ragazzo.

I due si scrutarono affondo, nei meandri più interni e bui che potessero esistere.

Poi la ragazza si alzò mettendosi di fronte a lui nella sua medesima posizione <Perché devi essere così dannatamente rompi palle?> sorrise lui.

La rossa assottigliò gli occhi incrociando le braccia <Sappi che non ti ho perdonato!>

Finn annuì e restarono in silenzio, quando poi Sophia lo attirò a sé in un abbraccio <Azzardati a fare altre cose come questa da solo e ti spezzo ogni piccolo osso del corpo riducendolo in brandelli, chiaro?> gli sussurrò nell'orecchio.

Il corvino deglutì posando gli occhi su Jack <Va bene... Non voglio più ferire le persone che amo!>








Jaeden Pov's

Si era fatta sera. Io e Wyatt stavamo tornando a casa di quest'ultimo, avevamo accompagnato Sadie e Noah e poi eravamo rimasti da soli in macchina, senza dire una parola.

Quel silenzio mi stava uccidendo, e Wyatt continuava a guardare fisso la strada non accennando al volermi aiutare.

Sbuffò passandosi una mano sul viso e appoggiandosi col gomito al finestrino.

Io trovai il coraggio di parlare continuando però a guardare le mie mani <Eh... Mi puoi lasciare a casa mia?> domandai insicuro, cercando di non far tremare la voce.

Wyatt si girò immediatamente <Cosa? Perché?> chiese improvvisamente intimorito.

Aprii la bocca per dire qualcosa ma non mi uscii niente. Il ragazzo accanto a me sospirò e accostò l'auto su una piccola rientranza della strada.

Avevo sperato che non lo facesse. Mi era più facile parlare se fatto indirettamente mentre non mi guardava. Adesso mi trovavo in netto svantaggio.

Mise il braccio sinistro sul volante girando completamente il busto verso di me <Perché?>

Non risposi. Semplicemente cercavo di reprimere le lacrime che minacciavano di uscire.

<È per quello che ha detto Finn, vero?> domandò ancora portandomi a girare il viso verso il mio finestrino per non guardarlo.

Restammo in silenzio per un tempo che mi parve infinito. Lui mi guardava, attendeva una risposta, e non avrebbe detto nulla finché non gliel'avessi data. Conoscevo il mio ragazzo e, purtroppo per me, era fatto così.

Dopo un po', continuando a guardare fuori, presi parola <Non è tanto... Il darmi della puttana che mi ha ferito... Più che altro, pensare che ci siamo distaccati dal gruppo, pensare che ti ho fatto distaccare dal gruppo.>

E nel mentre parlavo aveva iniziato a scuotere la testa <No, no, no, Jae. Non è così, assolutamente...>

<Allora tu sapevi di Robert?- lo interruppi girandomi finalmente a guardarlo -Sapevi che aveva problemi con la droga e che si era trovato un fidanzato, non è così?>

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