Capitolo 89

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Chloe

<<Chloe muoviti o faremo tardi>> mi richiama Dylan dal piano di sotto.
È già passata una settimana dal suo ritorno a casa ed oggi abbiamo un'altra geografia.
Tra i due Dylan è quello più agitato, non che io non lo sia, ma lui non vede l'ora di scoprire il sesso del bambino perché vuole rinfacciarmi il fatto che aveva ragione tutte quelle volte in cui ha detto che avremmo avuto una bambina.
<<Siamo con più di mezz'ora di anticipo, possiamo prendercela anche con comodo>> spiego scendendo di fretta le scale.
<<Sì ma rischiamo di trovare un po' di traffico per strada e per evitare di arrivare tardi direi di partire già ora>> insiste lui ed io acconsento.
Appena entriamo in macchina entrambi ci inseriamo la cintura di sicurezza e poi partiamo.
Per tutto il viaggio pensa a quanto sia stato bello rivivere certi momenti di questa settimana con Dylan.
Stiamo cercando di vivere il nostro tempo insieme, proprio perché sappiamo che tra poco più di una settimana dovremmo separarci.
Non sono pronta a tutto questo, non sono pronta a rinunciare a lui, ma non ho molta scelta. Le opzioni erano due: o andavamo insieme a Parigi oppure lui rimaneva qui in America con me, ma ahimè entrambi non abbiamo ceduto. Io volevo e voglio inseguire ciò che mi piace e lui vuole fare lo stesso, ma c'è una piccola differenza. Ho rinunciato a tanto per lui e ho rischiato di perdere la mia famiglia per questo, ma lui ha sempre fatto quello che gli pareva. Forse da una parte sarà anche colpa mia perché non l'ho mai privato di alcune cose proprio come lui ha fatto con me, ma non sono il tipo di persona che priva agli altri di una cosa di cui hanno bisogno.
<<Ecco siamo arrivati>> dice Dylan parcheggiando l'auto e interrompendo i miei pensieri.
<<Di già?>> chiedo.
<<Si>> risponde.
<<Andiamo dai>> aggiunge.
Faccio un bel respiro ed esco dall'auto.
Giro intorno a quest'ultima e insieme a Dylan mi avvio dentro la clinica.
<<Ti senti bene?>> sussurra al mio orecchio.
<<Si>> rispondo entrando dentro e lui mi afferra una mano.
<<Signorina Johnson è un piacere rivederla>> dice dolcemente la segretaria non appena entriamo dentro.
<<Salve>> le sorrido e Dylan a quel punto si posiziona dietro di me.
<<Il signor Foster vi sta aspettando, volendo potete entrare di già>> spiega lei.
<<Si grazie>> subentra Dylan.
<<Perfetto, seguitemi allora>> aggiunge lei alzandosi dalla sedia e facendoci strana.
<<Sei sicura che va tutto bene?>> ripete Dylan abbassa voce per non farsi sentire dalla segreteria.
<<Si non preoccuparti>> ripeto e in silenzio la seguiamo.
Sto bene, ed è vero, ma sono un po' in pensiero.
<<Aspettate un attimo qui>> ci avverte la ragazza e poi entra dentro l'ambulatorio.
Dopo qualche secondo riesce e ci tiene aperta la porta per entrare.
<<Prego>> ci incita ed io entro per prima seguita poi da Dylan.
La ragazza richiude la porta per privacy e il dottore ci accoglie con un sorriso.
<<Ecco qui i nostri futuri genitori, come state???>> domanda lui porgendoci una mano.
<<Bene grazie>> rispondiamo all'unisono.
<<Lei signorina Johnson può direttamente andarsi a sedere sul lettino mentre lei signor Walker potrebbe sedersi qui>> indica la sedia davanti alla sua scrivania.
<<Ehm a dire la verità volevo tenere la mano alla mia ragazza durante l'ecografia>> ammette impacciato.
<<D'accordo allora prenda pure quella sedia laggiù e si affianchi a sua moglie>> afferma il dottore.
A quelle parole mi pietrifico e guardo Dylan, lui ricambia il mio sguardo ma sembra tranquillo. Non sembra che gli abbia dato noia ciò che ha detto il dottore e devo ammettere che sono contenta così.
<<Signorina Johnson si sdrai>> mi ordina il medico non appena si affianca a me.
Mi sdraio lentamente sul lettino e faccio un bel respiro.
<<Questa volta faremo un'ecografia normale, non transvaginale, perciò si tiri su la maglietta e si sbottoni il bottone dei pantaloni>> spiega lui ed io lo faccio. Proprio in quel momento Dylan mi afferra la mano e me la bacia.
Adoro quando è così premuroso e dolce.
Prima ancora di iniziare, il dottore mi cosparge un gel sopra la pancia e poi con il macchinario inizia l'ecografia. Muove la mano in su e in giù e con movimenti circolari fin quando non si blocca.
<<Eccolo qui>> indica con un dito sul monitor.
Mi giro e vedo un piccolo fagiolo.
<<È ancora molto piccolo>> affermo incantata.
<<Sì signora, solitamente i bambini alla decima settimana sono di due massimo tre centimetri>> spiega lui.
<<Molto probabilmente già lo sapevate ma comunque ci tengo a precisare che il parto è singolo, quindi il nascituro sarà solo uno>> conferma lui.
<<Il battito cardiaco è tra le norme quindi non c'è da preoccuparsi>> aggiunge.
<<Mi dispiace solamente comunicarvi che vostro figlio non sta collaborando per il momento e che non riesco a vedere con certezza se è un maschio oppure una femmina>> ammette.
<<Come già vi avevo detto l'ultima volta che ci siamo visti, solitamente il sesso del nascituro si scopre dalla quindicesima alla sedicesima settimana, con certezza parlo, adesso avremmo dovuto vedere qualche inizio ma purtroppo vostro figlio non sta collaborando>> spiega lui dispiaciuto.
Guardo Dylan e sembra abbastanza deluso.
Gli accarezzo la mano e gli faccio l'occhiolino come per fargli capire che non fa niente.
<<Capisco che non può vederlo ma più o meno secondo lei che cos'è?>> chiede Dylan.
<<Be' signor Walker... È difficile dirlo con certezza, soprattutto non vorrei sbagliare e illudervi di una cosa non certa. Però a parer mio ci sta che sia un maschio>> afferma lui ed io sorrido.
<<Quindi niente scarpe col tacco o vestitini con le paillettes in giro per casa?>> chiede Dylan dispiaciuto.
Il dottore si mette a ridere e poi dice: <<Be' a dire la verità mai dire mai, come le ho già detto prima è impossibile decifrare con certezza il sesso del bambino ora come ora però per esperienza mi sembra di più un maschio che una femmina. Comunque signor Walker non ci faccia tanto penso alle mie parole. È vero ok, sono un dottore e ho molta più esperienza di voi ma anche i dottori in questo caso si possono sbagliare visto che è difficile decifrarlo solo alla decima settimana, lo è ancora di più se il bambino ovviamente non collabora>>.
Dylan annuisce e poi mi guarda.
<<Io direi di fare così: potremmo vederci di nuovo a metà luglio dove saremo all'incirca nella tredicesima o quattordicesima settimana e poi direttamente a metà agosto dove saremo alla diciassettesima settimana di gravidanza. Ad agosto sicuramente saprete il sesso di vostro figlio con certezza>> aggiunge Mr. Foster.
<<È possibile avere entrambi gli appuntamenti già oggi? Siccome dovrò partire tra una settimana per Parigi, vorrei sapere quando dovrò tornare per conoscere il sesso di mia figlia>> dice di colpo Dylan.
Mi giro di scatto verso di lui e lo guardo colpita. Non mi aveva detto che sarebbe venuto ad un'altra ecografia, pensavo che sarei stata io a dirglielo per telefono.
<<Ma certo non si preoccupi, gli darò entrambi gli appuntamenti. Però mi scusi una domanda... Sua moglie la lascerà da sola?>> chiede il dottore.
Riecco con quella parola...
<<No dottore, anche lei tra una settimana partirà per New York e con lei andrà pure la madre. Una volta atterrata a New York avrà una casa molto ampia che l'aspetta e pure due ragazze che si prenderanno cura di lei, in pratica saranno a suo servizio ventiquattr'ore su ventiquattro>> spiega Dylan.
<<Bene questo è l'importante, mi raccomando Chloe cerca di viaggiare il meno possibile e di non affaticarti. Non sapevo di questo tuo trasferimento e mi dispiace sapere che allora non potremmo vederci>> ammette il signor Foster girandosi verso di me.
<<Mi dica un po'... Ha già trovato lavoro là?>> chiede sempre lui.
<<Si>> rispondo.
<<E ha già parlato con il suo capo che dovrà entrare in maternità almeno un mese prima, vero?>> si accerta lui.
<<Sì, in pratica lavorerò fino ad ottobre e poi mi prenderò cinque mesi di maternità>> dichiaro.
<<Bene allora io avrei una piccola idea. A New York conosco un mio caro amico, anche lui ha una clinica lì ed è molto bravo. Per farle fare meno viaggi possibili da New York a Los Angeles potrebbe fare entrambe le ecografie da questo mio amico e poi verso novembre tornare qua, per assicurarci che la gravidanza vada tutto bene, sempre ovviamente se vorrà che sia io ad assisterla durante il parto>> spiega lui.
<<Certo che lo voglio, ma quindi lei mi sta proponendo di tornare qui a Los Angeles prima del parto?>> chiedo.
<<Esatto, potrebbe stare qui per tutti e cinque mesi e poi finalmente potrà ripartire per New York ad aprile insieme al bambino>> afferma.
<<D'accordo>> mi alzo dal lettino e il dottore mi da un pezzo di carta per pulirmi la pancia dal gel.
<<Le manderò un e-mail con gli appuntamenti che avrà con questo mio amico laggiù a New York, ovviamente qualunque cosa si scoprirà durante la gravidanza io la verrò a scoprire perché sono sempre in contatto con questo signore e di conseguenza, nonostante la lontananza, terrò sott'occhio la sua gravidanza>> esplicita con tono deciso.
<<Va bene signor Foster, la ringrazio ancora>> gli porgo una mano e lui la stringe.
<<Non c'è di che e mi raccomando signorina, voglio il massimo riposo da parte sua. Cerchi di lavorare, ma si ricordi di stare anche tranquilla e quando non se la senta di andare al lavoro non si sforzi, perché vuol dire che il corpo ha la necessità di riposarsi>> ripete lui.
<<Lo farò>> lo rassicurò e successivamente lo saluto un'ultima volta.
<<Dottore mi scusi posso chiederle un'ultima cosa?>> chiede Dylan.
Fa che non sia quello che penso...
<<Ma certo mi dica>> lo incalza lui.
<<Io e la mia ragazza possiamo avere rapporti sessuali durante la gravidanza?>>.
Oh merda, che figura...
Sulla faccia del dottore si forma un ghigno divertito e poi dice: <<Visto la crescita perfetta del feto e le condizioni di Chloe io direi proprio di sì, farà bene ad entrambi e pure al bambino>>.
<<Va bene, grazie>> dice educatamente Dylan.
<<Di nulla, a presto ragazzi>> ci saluta con un cenno della mano.
Dylan fa lo stesso e poi esce insieme a me fuori dall'ufficio.

Nothing more 3 || un nuovo inizio Where stories live. Discover now