Capitolo 83

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Dylan

Dopo quasi un'altro giorno di macchina, finalmente, siamo arrivati a casa di Richard.
<<Se vuoi andare a letto vai pure>> dice lui indicandomi le scale a chiocciola.
<<Ho sonno ma voglio chiamare Chloe>> spiego.
<<Amico... Sono le due di notte, saranno andate entrambe a letto ormai>> confessa.
<<Merda>> sbuffo e vado a sedermi sulla poltrona al centro del salotto.
<<Non l'hai chiamata prima?>> domanda lui.
<<No, avevo il telefono scarico>> confesso.
<<Vai di sopra a caricarlo e vedi di riposare, ti sveglio tra qualche ora>> spiega.
<<D'accordo>> dico e poi mi alzo.
Proprio in quel momento suona il telefono di Richard e subito mi blocco.
<<È lei?>> domando e lui annuisce.
<<Metti il viva voce>> lo avverto e lui lo fa.
<<Amore dimmi>> risponde lui.
<<Ei... Scusa se ti chiamo solo ora e mi dispiace magari di averti svegliato, ma Chloe stasera non voleva andare a letto perché era preoccupata per Dylan. È stata tre ore con il telefono in mano, lo guardava in continuazione per ricevere una sua chiamata ma a quanto pare se ne è dimenticato. Ti ho chiamato per sentirti e per sapere se state tutti e due bene>> ammette e il mio cuore si spezza.
Stava aspettando me ed io come un coglione non mi sono procurato di un caricabatterie per caricare il telefono. Ho preferito aspettare di arrivare a casa di Richard per caricarlo, ma ho fatto male anche questa volta.
Sbaglio sempre io e ormai devo cercare di convivere con questa consapevolezza.
Non riuscirò mai a fare la cosa giusta perché qualsiasi cosa io faccia c'è sempre una parte negativa, che pur essendo piccola si può pur sempre trasformare in qualcosa di enorme.
<<Mi dispiace per Chloe, ma Dylan si è scordato di mettere il telefono in carica quando era a casa, la notte prima di partire, e in pratica se ne è accorto solo prima che non aveva con se il caricabatterie. Entrambi stiamo bene quindi puoi, domani mattina quando si sveglia, tranquillizzare Chloe>> ammette lui.
<<Va bene... Senti ti devo dire anche un'altra cosa>> dice con un tono poco piacevole.
<<Dimmi>> la incalza lui.
<<Stamani quando ci siamo alzate, stavamo parlando tranquillamente poi mi ha chiesto se avevo parlato con te la sera prima e io gli ho detto di sì, ma...>> la blocca.
<<Ma cosa?>> domanda lui.
<<Stavo per dirgli tutto>> ammette lei.
<<Cosa? Ma sei impazzita? Tu non devi dirgli nulla>> sbotta Richard.
<<Ho sbagliato, ma non preoccuparti perché non è successo niente. Per fortuna proprio in quel momento è venuta la mamma di Chloe e ci ha interrotte, è rimasta a mangiare da noi e ha portato un regalo a Chloe per il nipotino. È stata tutto il giorno con Chloe, non l'ha lasciato nemmeno un minuto e per evitare di farmi scappare detto quello che ci siamo detti, ho consigliato alla madre di andarla a prenotare i biglietti della partenza. Per fortuna entrambe si sono convinte e sono state fuori tutto il giorno>> spiega.
<<Ma come ti è saltato in mente, lo sai in che guaio puoi metterci?>> domanda Richard incazzato nero.    
<<Lo so ma lo sai che sono una pessima bugiarda. Non riesco a mentire alle persone, sopratutto se sono persone a cui tengo o con cui ho stretto un rapporto davvero bello>>.
<<Lo so ma cosa c'eravamo detti al telefono? Aspettiamo Dylan. Tranquilla che in qualche modo lo verrà a sapere Chloe, non glielo terremo nascosto per sempre>> la rassicuro.
<<Lo so ma come pensi che reagirà? Siamo suoi amici e così la stiamo trattando come una stupida>> dice scaldandosi lei.
<<Rachel se sapevo che eri così scema da portegli raccontare tutto, allora me ne rimanevo zitto>> dice acido Richard ed io sgrano gli occhi.
<<Sei proprio un pezzo di merda>> ribatte Rachel e poi riattacca.
<<Non riattaccar...>> prova ad avvertirla Richard ma niente.
<<Cazzo>> replica e lancia il telefono per terra.
<<Mi dispiace, è tutta colpa mia. Sono stato io a tirarti in questa situazione non voglio che ci rimetta tu o la relazione con la tua ragazza>> ammetto quasi dispiaciuto.
Lo sono, mi dispiace per lui ed è vero quando dico che non voglio mettere pure lui in mezzo a tutta questa storia, ma non riesco a mostrarlo. Come già sapete sono sempre stato un menefreghista del cazzo, in molti mi hanno sempre detto che non ho un cuore e forse hanno ragione perché nemmeno con il mio migliore amico riesco ad essere sincero.
<<Non è colpa mia, lei ha sbagliato a rischiare di dire a Chloe questo segreto e io ho sbagliato a prendermela in quel modo con lei. Non preoccuparti io e lei siamo fatti così, ci incazziamo ma poi alla fine il giorno dopo facciamo sempre pace perciò non preoccuparti>> ammette.
<<Come faccio a non preoccuparmi?>> domando sbuffando.
<<Ei>> viene verso di me e mi mette entrambe le mani sulle spalle.
<<Non è niente, fidati di me una buona volta>> mi rassicura e a quel punto annuisco.
<<Quando partite?>> domando subito dopo.
<<Il ventotto è ufficiale, ieri pomeriggio mi ha detto Rachel che Catherine e Chloe sono andate a prenotare i biglietti per la partenza>> confessa.
<<Si avevo sentito>> ammetto e abbasso per qualche secondo la testa, poi la tiro su di nuovo portando lo sguardo sul mio migliore amico.
<<Bene, allora io vado a letto>>.
<<Vai, io sistemo un attimo le cose qui e poi vado anch'io a letto>> afferma lui.
<<D'accordo>>.
Mi avvio verso le scale ma prima ancora di salirle, mi rigiro verso Richard e lo guardo.
<<Richard>> lo chiamo e lui si gira. 
<<Dimmi>>.
<<Grazie ancora, sei un vero amico>> gli ricordo e lui mi sorride.
Freddo e stronzo come sempre non ricambio, e successivamente salgo al piano di sopra per poi infilarmi sotto le coperte. Sono distrutto, mi manca Chloe e come minimo dovrò aspettare ancora tre giorni per vederla. Tra qualche ora, quando mi alzerò, andrò finalmente a conoscere le persone che staranno con lei in mia assenza e inoltre firmerò quel cazzo di contratto. Poi successivamente, se tutto andrà bene, potremmo risalire su quella macchina e partire per tornare a casa dalle nostre donne.

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