Capitolo 36

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Dylan

Quando stacco la chiamata con Chloe, inizio subito a prepararmi.
Non è vero che devo accompagnare mia madre a fare un giro per Parigi, o meglio dire si ma non è proprio la solita uscita per visitare la città. Tra poco, qui in Francia, è l'ora di cenare e andremo a mangiare fuori insieme ad altre due persone. Mia madre mi ha confessato che è una sorpresa ed è per questo che non mi ha voluto dire di chi si trattasse.
L'unica cosa che mi ha riferito è stata quella di vestirmi bene e di comportarmi in modo gentile, non scorbutico come sempre.
Mi dispiace aver mentito a Chloe, però si tratta di una bugia piccola piccola e non appena arriverò domani sera gliene parlerò.
<<Dylan sei pronto?>> mia madre entra nella stanza degli ospiti, nella quale dormo attualmente io, e non appena mi vede: sorride.
<<Stai benissimo con le camice>> ammette, <<io le odio, ma devo pur sempre imparare a conviverci>> confesso sbuffando mentre mi sistemo il colletto della giaccia.
<<Non dovresti odiarle così tanto, ti stanno davvero bene>> aggiunge avvicinandosi a me, <<si ok, adesso puoi dirmi per favore chi avrò difronte stasera?>> chiedo cambiando argomento, <<com'è possibile che a venti anni tu non sia ancora in grado di ricevere una sorpresa senza stressare la gente?>> chiede ridacchiando, <<be' sai com'è, mi piacerebbe sapere chi avrò davanti e per di più sai che odio le sorprese>> le ricordo e lei sospira.
Non ci posso far niente se sono così, le odio e le ho sempre odiate.
<<Tra pochi minuti, questione di mezz'ora massimo, saprai chi è la persona in questione, anzi quali sono le persone in questione>> spiega e a quel punto alzo le mani come segno di arresa.
<<Bene... Cosa stiamo aspettando? Possiamo avviarci di già oppure dobbiamo aspettare qualcuno?>> chiedo qualche secondo dopo, <<verranno a prenderci qui, perciò io direi di scendere al piano di sotto>> afferma e a quel punto annuisco.
I minuti passano, la noia subentra nella situazione e la curiosità di sapere quali sono le persone in questione di cui parlava mia madre oggi, sale sempre di più.
Finalmente, dopo una lunga attesa, suonano alla porta e a quel punto Mia va ad aprire.
<<Ciao benvenuti, grazie di essere qui>> la donna che mi ha partorito si pone da un lato, mostrando le due figure.
La figura di Mathias, il padre di Tyler, entra in casa di mia madre e quando mi vede viene a salutarmi, dandomi una pacca sulla spalla.
<<Allora giovane, come stai?>> chiede, <<bene grazie>> rispondo.
Quando mi giro di nuovo verso la porta, poso lo sguardo su una figura femminile.
La ragazza è bionda, alta e con le forme che stanno al punto giusto. I suoi occhi sono di un grigio scuro mischiato al verde e per quanto siano belli, quelli di Chloe rimarranno sempre i miei preferiti.
<<Dylan>> enuncia mia madre venendo verso di me insieme alla ragazza sconosciuta, <<lei è Wendy, sarà la tua manager una volta che ti trasferirai qui>> spiega e a quel punto, giro di stacco la testa sulla ragazza difronte a me.
Avrà a malapena vent'anni, come è possibile che abbia tutta questa esperienza?
<<Piacere Wendy>> mi porge una mano e mi sorride timidamente.
Si vede proprio che è una alle prime armi. Porgere la mano ormai ai giorni d'oggi è una cosa molto banale, ma c'era da immaginarselo.
<<Dylan>> la stringo senza ricambiare il sorriso. Non voglio essere scortese questa volta, ma sono abbastanza nervoso per questa decisione che hanno preso mia madre e Mathias senza nemmeno consultarmi.
<<Bene ragazzi, adesso che abbiamo fatto le conoscenze io direi di andare a cena fuori>> dice mia madre intromettendosi, <<direi proprio di sì. Conosco un sacco di ristoranti qui vicino, ma ho intenzione di portarvi in un posto speciale. Non è tanto lontano, in pochi minuti di auto ci arriveremo>> confessa il padre del mio amico e a quel punto mia madre dice: <<Ottimo, allora non ci resta che andare.>>
Quando usciamo di casa, entriamo subito nella macchina del signore Richardson e successivamente partiamo.
Io e Wendy ci sediamo nei sedili posteriori mentre mia madre è affianco al signor Richardson, seduto al posto del guidatore.
Se solo avessi saputo che erano loro le persone che dovevo incontrare, avrei rifiutato l'offerta e sarei rimasto a casa a fare una video chiamata con Chloe. Non che non mi faccia piacere, ma è indifferente per me.
<<Hai venti anni giusto?>> chiede Wendy.
Proprio in quel momento distolgono sguardo dalla strada, per posarlo sulla sua figura.
<<Si, tu?>> chiedo, <<venticinque>> confessa e i miei occhi si sgranano.
Venticinque? Come è possibile? Gliene davo a malapena venti, non di certo venticinque.  
<<Te ne davo molti di meno>> confesso, <<lo so, questa è la reazione ormai di tutti. Però credo che sia un buon segno, no?>> chiede ridacchiando, <<suppongo di sì>> confesso e lei annuisce. I capelli biondi le ricadano sulle spalle e risplendono sotto i riflettori delle lunghe strade di Parigi.
<<È da molto che segui la moda?>> chiede interrompendo il silenzio che si è creato, <<da quando sono bambino>> rispondo tranquillo, <<quindi è proprio una passione per te>> afferma, <<non la definirei proprio così, ma più o meno siamo lì>> preciso e lei annuisce.
Per mia fortuna se ne resta zitta per tutta la fine del tragitto e finalmente riesco a godermi il panorama.
Una volta arrivati, scendiamo di macchina ed entriamo dentro il ristorante. La location è molto bella e l'ambiente è molto accogliente.
Un cameriere si avvicina a noi e subito dopo ci accompagna al nostro tavolo.
Mentre ordiniamo i nostri cibi, di tanto in tanto noto che Wendy mi fissa.
Solitamente ci sono abituato alle persone che mi fissano. C'è chi mi fissa per tutti i tatuaggi che ho, c'è chi mi fissa perché non ha un cazzo da fare e chi mi fissa con occhi innamorati come le ragazze del campus.
Però stranamente stasera mi da parecchio fastidio. Non capisco perché debba guardarmi in questo modo, soprattutto insistendo così tanto. Non che non mi piaccia stare al centro dell'attenzione, ma è fastidioso essere guardato da altri occhi che non siano quelli di Chloe.
<<Così hai intenzione di sfilare per la linea di Mathias>> afferma Wendy poco dopo, <<già>> ammetto, <<sei un bel ragazzo, sono sicura che ti integrerai bene anche con gli altri ed io ti aiuterò>> dice gentilmente, <<non ho bisogno di integrarmi proprio con nessuno, questo è un lavoro che mi piace e lo faccio perché voglio io. Di certo avere rapporti con altri ragazzi non mi cambierà la vita, e non ho bisogno dell'aiuto di nessuno>> rispondo schietto. Mia madre, seduta difronte a me, mi tira un calcio sotto il tavolo e a quel punto capisco di dover dire qualcosa di cortese.
<<Ti ringrazio del tuo aiuto, ma davvero non ho bisogno di nessuno al momento>> affermo accennando un piccolo e sforzato sorriso.
<<Stai per caso dicendo che non hai bisogno di Wendy?>> chiede Mathias, <<non la vedo una cosa necessaria ecco>> ammetto, <<perché?>> chiede lui, <<perché non ne vedo il motivo quando ho già una lista di sfilate a cui posso partecipare>> rispondo e lui sembra spiacevolmente sorpreso dalle mie parole.
<<Dylan ma un manager ti servirà di sicuro. Serve a tutti, cantanti, attori o modelli che siano. Tutte le riunioni che avrai, gli eventi e quant'altro dovranno essere amministrati da lei. Non puoi fare tutto da solo, è impossibile e ogni mio modello ne ha uno>> spiega, <<e va bene d'accordo, se deve essere per forza obbligatorio ben venga avere un manager>> confesso sbuffando, <<se parti così inizi già male Dylan>> ribatte la ragazza difronte a me.
Ma perché non se ne sta un po' zitta?
<<Peccato che l'abbia già fatto>> rispondo acido e per fortuna nessuno di loro ribatte insistendo su questo argomento.
Non voglio stare qui a discutere per cose inutili, quindi l'unica cosa che mi tocca fare è farmi andare bene questa ragazza e pensare alla mia che mi sta aspettando a braccia aperte a casa nostra. 

Nothing more 3 || un nuovo inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora