Prologo

5.9K 94 9
                                    

Chloe

Il dolore che provo in questo momento è allucinante. Ormai è passata quasi una settimana da quando ho scoperto tutta la verità, febbraio è appena iniziato e le giornate sono noiose qua a San Diego. Per tutta la settimana non ho partecipato alle lezioni, ma in compenso mi sono tenuta alla pari, facendomi mandare gli appunti da Samuel.
Stanotte non sono riuscita a chiudere occhio, pensavo a Dylan in continuazione. Ho passato tutta la notte a piangere, fasciandomi la testa di domande e chiedendomi che cosa avessi fatto di male per meritare una vita così complicata. Ho passato anni di inferno nella mia adolescenza, non mi sono mai vissuta la vita come avrei dovuto, e adesso che pensavo di averla finalmente in mano proprio come desideravo ormai da anni, ci deve sempre essere qualcosa che rovina i miei piani.
Speravo che ammazzarmi di studio potesse risolvere qualcosa, pensavo che stare ore e ore sui libri mi aiutasse a dimenticare per qualche ora tutta questa storia, ma invece la situazione non ha fatto altro che peggiorare.
Non vedo Dylan da martedì scorso, domani è una settimana e vale la stessa cose per mio padre. La mancanza di Dylan si sente e anche tanto. Non ha mai provato, nemmeno una volta, a scrivermi o a chiamarmi. Ha preferito lasciami andare, ha preferito perdermi e mi fa male sapere che non ha lottato per noi due.
Ancora non mi capacito di quello che ha fatto, e adesso capisco perché aveva così tanta paura di perdermi. Sapeva che me ne sarei andata, una volta dopo aver scoperto la verità.
Parlando invece di mio padre posso dire che almeno lui si è sforzato. Non vedendomi già da qualche giorno a lezione, si è preoccupato e ha chiamato mia madre chiedendole gentilmente se ero qui. Lei lo ha tranquillizzato dicendo che stavo bene e che ero qui al sicuro.
Tutti i giorni chiama e parla con mia madre per sapere come sto, ma la risposta che gli da è sempre la stessa. Sono distrutta, ecco come sto.
Non mangio quasi nulla, studio, mi lavo e dormo. Indosso solo felpe e non mi trucco ormai più. In questi giorni Noah è venuto spesso a casa mia, ma ho sempre rifiutato ogni sua visita e non sono mai scesa al piano di sotto per vederlo. In questo momento voglio stare sola, anzi devo stare sola. Non posso avere nessun altro al mio fianco, perché tanto tutti intorno a me sono solo dei bugiardi e manipolatori.
Questa volta Dylan ha esagerato, ha buttato all'aria tutto quello che avevamo costruito in sei mesi di relazione e mi fa schifo se ripenso al modo in cui mi ha manipolato. Ho potuto accettare che mi abbia tenuto nascosta la questione del suo trasferimento a Parigi, ma questi no. Questo è troppo. Non solo si immischia in cose che non gli riguardano, ha persino avuto il coraggio di nascondermi tutto, nonostante gli abbia detto un sacco di volte quanto necessitavo l'incontro di mio padre.
Entrambi si sono messi d'accordo e mi hanno teso una trappola, mi hanno presa per scema, credendo che non venissi mai a scoprirlo, quando invece sono loro i primi scemi perché tutti sappiamo che le bugie hanno gambe corte.
Non posso credere che Smith sia mio padre.
Fino a qualche giorno fa lo detestavo, lo trovavo odioso e per di più non mi stava nemmeno simpatico visto che si immischiava in questioni private che non gli riguardavano.
Però adesso non so cosa mi prende, non sto capendo più niente in questo periodo. Vorrei incontrarlo e chiedergli scusa per tutte le cattiverie che gli ho detto la scorsa settimana, ma il risentimento mi blocca a fare questa mossa. Non riesco a chiedergli scusa per quello che ho fatto, perché non è niente in confronto a quello che mi ha fatto lui per tutti questi anni.
La sua assenza è stata una ferita incolmabile, ma negli ultimi sei mesi avevo trovato la medicina a tutto. E quella medicina era Dylan, ma adesso ho perso anche quella e non mi rimane altro che accettare tutta questa situazione.

Nothing more 3 || un nuovo inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora