Capitolo 46

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"Ciao mamma" dico entrando in libreria.

"Che cosa ci fai qui? Mi sembrava di essere stata chiara, casa - scuola, scuola - casa" dice lei.

"Beh ecco... credevo avessi bisogno di una mano e... ti ho portato il pranzo" dico io.

"Ho già mangiato, se avessi avuto bisogno te l'avrei detto" dice.

"Fai un po' come ti pare" dico mettendo il sacchetto sul tavolo per poi uscire.

Io posso capire che sia fottutamente arrabbiata, ma sono pur sempre sua figlia, che cazzo.

Vado verso la prima fermata dell'autobus che trovo e mi siedo per aspettare l'autobus che per fortuna non tarda ad arrivare.

Quando salgo, mi siedo e mi metto le cuffie.

'Come sta andando?' mi chiede Mike per messaggio.

'Me ne sto andando a casa, quindi non bene' scrivo io.

'Cavolo, se l'avessi saputo ti avrei aspettata' scrive.

'Fa nulla, sto già tornando a casa, vieni da me?' chiedo.

'Non so se tua madre sia d'accordo' scrive.

'Non mi interessa, ha detto che non posso uscire, ma non che non può venire nessuno' dico.

'Va bene allora, ci vediamo dopo🖤'

-

"Ciao piccola carcerata" dice Mike sorridendo.

Io faccio il labbruccio.

"Non è divertente" dico io.

"Oh si che lo è" dice baciandomi le labbra "Che stavi facendo prima che arrivassi?"

"Ho fatto i compiti e ho studiato" faccio spallucce.

"Sei proprio una brava bimba" mi dice.

"Lo so, grazie" dico e lui sorride.

"Che silenzio qua dentro" dice.

"Si, sono sola" dico andando verso camera mia.

Quando arriviamo in camera mi butto sul letto.

"Tu che facevi di bello?" chiedo.

"Niente, ho portato fuori Diesel e ho studiato" dice facendo spallucce mentre si stende accanto a me.

"Bravo bimbo" dico sorridendo "Ora che facciamo?"

"Quello che vuoi tu" fa spallucce.

"Dammi un bacio allora" dico io mentre poso un braccio sul suo petto e mi avvicino.

"Con molto piacere" dice lui sorridendo.

Unisco le nostre labbra in un bacio lento mentre pian piano mi avvicino sempre di più al suo corpo.

"Emily" dice schioccandomi un altro bacio "Così mi metti in difficoltà"

"E perché?" chiedo piano.

"Perché sei praticamente sopra di me" dice.

Io alzo gli occhi al cielo.

"Emily! Sei a casa?" chiede papà entrando in casa.

"Si! Siamo in camera!" dico e lui non tarda ad entrare.

"Ciao ragazzi, che facevate?" chiede curioso.

"Nulla, vita da carcerata" dico io facendo spallucce.

"Beh le carcerate non possono avere il proprio ragazzo con se, ti è andata anche fin troppo bene, te lo sei meritata" dice.

Io sbuffo.

"È stata una vera stronza con me oggi papà" dico.

"Modera i termini, è tua madre" dice.

"Certo e mia madre non dovrebbe dirmi di andare a casa e cacciarmi dalla libreria dopo che mi sono offerta di aiutarla e le ho pure portato il pranzo, tu che dici?" dice.

"Era stata chiara Emily, devi filare dritta a casa" dice papà difendendola.

"Ovviamente la difendi" dico.

"La difendo perché ha ragione Emily" dice lui.

"Si va bene, come volete voi allora" dico irritata "Chiudi la porta quando esci, grazie"

"Smettila di fare la bambina" dice papà.

"Papà non ho davvero nessuna voglia di litigare anche con te, quindi, per favore, non parlarmi più per oggi" dico ancora più irritata.

"Senti ragazzina, finché sei sotto al mio tetto sei tu quella a fare quello che ti dico io e non il contrario" dice lui incollerito.

"Sai cosa? Andatevene tutti a quel paese" dico alzandomi per uscire da quella camera ma papà mi ferma per un polso.

Quando mi giro verso di lui mi ritrovo uno schiaffo in piena faccia.

Inevitabilmente inizio a piangere, non perché mi abbia fatto male, ma per il gesto in se.

Strattono la sua mano e mi libero dalla sua presa correndo verso la porta di casa uscendo.

Non aspetto nemmeno l'ascensore e mi faccio le scale di corsa.

Vado al parchetto e mi siedo sul muretto.

Non mi sembra vero, non si era mai azzardato ad alzarmi le mani, mai.

Adesso avrei davvero tanto bisogno di una sigaretta.

"Emily!" vedo Michael corrermi incontro "Hey"

"Hai una sigaretta?" chiedo subito.

"Emily non dovresti" dice lui.

"Ce l'hai o no una fottuta sigaretta? Se no le vado a comprare" dico.

"Emily smettila! Non è colpa mia se è successo quello che è successo" dice.

"Ma per caso hai dei problemi di comprendonio? Ti ho chiesto se hai una sigaretta e basta!" dico.

"Vaffanculo Emily, d'accordo? Vaffanculo" dice girandomi le spalle per poter andare via.

"Fottetevi, tutti voi, andate a farvi fottere" dico più incazzata che mai.

"Tu per prima, stronza!" dice e se ne va.

-

Sto andando dal tabaccaio che di solito non mi chiede i documenti quando compro le sigarette.

Esattamente come le altre volte non mi chiede il documento e appena esco me ne accendo una.

Prendo un bel tiro e butto tutto fuori, sentendomi già più rilassata.

Mi incammino verso casa preparandomi psicologicamente alle conseguenze delle mie azioni.

-

"Dove cazzo sei stata?" chiede papà.

"A comprarmi le sigarette, ora che farai? Mi darai un altro schiaffo?" chiedo e lo lascio spiazzato con la bocca aperta.

Non dice niente e me ne vado direttamente in camera mia, chiudendo a chiave, non mi interessa manco di mangiare, mi si è chiuso lo stomaco.

-

HIIIIII
22 SETTEMBRE
IO SONO INNAMORATA PERSA DI QUESTA CANZONE, VOI CHE NE PENSATE?

Fatemi sapere cosa pensate del capitolo.

Vi voglio bene🖤

Amati Sempre 3 - UltimoWhere stories live. Discover now