Capitolo 33

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(Giusto per ricordarvi che gran figo è Michael)

Oggi abbiamo salutato Spugna per l'ultima volta.
Penso di non essere mai stata peggio in vita mia.

"Emily" dice papà entrando in camera mia.

"Mh" dico.

"Posso far entrare Michael? Vorrebbe vederti" dice.

"Va bene" sussurro.

Si avvicina a me e mi stringe in un abbraccio.

"È un dolore che non andrà mai via amore, ma devi imparare a non pensarci troppo" mi dice.

Io annuisco e lui si stacca dall'abbraccio uscendo dalla mia camera.

Poco dopo entra Michael e si chiude la porta alle spalle.

"Hey piccola" dice e io cerco di sorridergli, ma credo che più che un sorriso ne sia venuta fuori una smorfia "Vieni qui" si siede accanto a me sul letto aprendo le braccio.

Io lo abbraccio stretta, è rimasto con me da quando ho avuto la notizia, nonostante stesse male.

"Devi farti forza" mi dice lasciandomi un bacio sui capelli.

"Lo so, ma non sono abituata a non vederlo per casa" dico asciugandomi una lacrima.

"Sai che facciamo? Usciamo un po' dai" dice.

"No Mike, non ne ho voglia" dico.

"Non ne hai voglia, ma ne hai bisogno, quindi preparati" dice.

"Va bene" dico piano "Cosa hai in mente?"

"Lo vedrai, tu vestiti pesante" dice uscendo da camera mia, mentre io annuisco.

Mi metto un paio di jeans, un maglione, le Vans, una giacca ed un berretto.
Non mi trucco minimamente, non ne ho voglia.
Prendo la borsa ed esco.

"Sono pronta" dico e Michael mi sorride dolcemente.

"Andiamo allora, ho già avvisato i tuoi" dice e io annuisco.

Usciamo di casa e saliamo nella sua auto.

"Vuoi un po' di musica?" mi chiede e io faccio spallucce "Okay" dice, ma non mette nulla.

Io sospiro.

MICHAEL'S POV

Sto cercando di essere il più delicato possibile con lei, ho paura di dire qualcosa di sbagliato, quindi prima di parlare penso almeno 10 volte.

È distrutta, comprensibile, è cresciuta con Spugna al suo fianco.

"Dove andiamo?" chiede piano.

"È una sorpresa che credo ti piacerà" dico io e lei annuisce.

Mi fa male vederla così spenta, sembra aver perso anche la voce, faccio fatica a sentirla.

Le afferro la mano e gliela bacio, per darle un po' di conforto.

All'inizio ho avuto paura che mi respingesse, che si chiudesse in se stessa, nella sua piccola cameretta, per fortuna, invece, si lascia consolare.

Appena mi fermo ad un semaforo mi giro verso di lei e le accarezzo una guancia, lei ci si appoggia chiudendo gli occhi.

"Sei stanca morta, dovresti dormire un po' quando torniamo" dico e lei annuisce leggermente.

"Mh-mh" dice lei.

Appena trovo posto, accosto.

"Ti prego Em, parlami" dico io girandomi verso di lei.

"Smettila di preoccuparti, sto bene Michael" dice lei.

Amati Sempre 3 - UltimoWhere stories live. Discover now