Capitolo 25

2.4K 131 13
                                    

"Resti a cena Michael?" chiede mamma "E non mi dire che non vuoi disturbare, non mi costa niente aggiungere un piatto"

Lui sorride "Va bene allora"

Lei sorride contenta e torna in cucina.

Noi siamo in soggiorno con papà e vedo Michael leggermente a disagio.

"Papà noi andiamo in camera" dico io e lui mi guarda, io alzo gli occhi al cielo "Lascio la porta aperta"

Lui annuisce contento e io prendo Michael per mano.

Appena arriviamo in camera chiudo la porta ma non completamente.

Ci mettiamo sul mio letto con la schiena appoggiata alla testiera.

Lui mi mette un braccio attorno alle spalle e mi stringe al petto.

"Hai voglia di venire a pranzo con me e i miei amici uno di questi giorni? Per farteli conoscere" dice lui.

Li conosco, ma di vista, a parte la sera in discoteca quando mi ha detto i loro nomi, che ovviamente non ricordo, non ho più avuto modo di parlare con loro.

"Certo, mi farebbe molto piacere" sorrido leggermente.

Lui annuisce e mi lascia un bacio sulla testa.

Vedo Spugna entrare in camera e corre verso di me.

"Ciao amore" dico abbracciandolo.

"Da quanto lo avete?" chiede accarezzandolo.

"Papà ce l'ha da prima che conoscesse mia madre, io l'ho conosciuto a 5 anni" dico sorridendo "Ero così felice, chiedevo sempre a mamma di prendermi un cane, ma non l'ha mai fatto, così quando si è riconciliata con papà ho sia avuto un cane e anche mio padre"

"Chiesi a mio padre di regalarmi Diesel dopo la morte di mamma" dice e gli prendo la mano "Così mi accompagnò a sceglierlo, e io scelsi Diesel, era molto piccolo, però grazie a lui molto spesso non mi sono sentito completamente da solo, come in realtà ero"

"Beh ora non sei più solo" dico sorridendogli leggermente e lui mi bacia.

"Sai ci tengo davvero tanto a te, e per me è strano" dice.

"Anche io tengo tanto a te, forse troppo" dico io e lui sorride e mi abbraccia.

Spugna arriva e si mette in mezzo per separarci e io rido.

"Cosa c'è Spugna? Papà ti ha addestrato per tenerci lontani?" dico e Mike ride.

"È davvero un bel cane, mi sono sempre piaciuti i labrador" dice lui accarezzandolo.

"Dio ero così contenta quando l'ho incontrato, era un cane così pieno di vita, non stava fermo un attimo" dico rattristendomi un po' "Invece ora è molto stanco, ho paura che..." e gli occhi mi si riempiono di lacrime, non so se sopporterei la perdita di Spugna.

"Hey no, non essere così negativa" dice abbracciandomi.

"Beh lo sono, insomma, ha 15 anni, e per un cane è già davvero tanto" dico triste "Sai? Gliene ho combinate di tutti i colori, davvero, lo costringevo a fare qualsiasi cosa, e mi ha sempre accontentata" sorrido accarezzandolo "Il mio Spugna... ho fatto davvero un sacco di casini con lui al mio fianco" ridacchio "Mia madre una volta aveva un vaso sul mobiletto davanti all'ingresso, stavo cercando le chiavi di papà perché avevano un portachiavi davvero bello e mi ero fissata che lo volevo disegnare, cosi mentre le cercavo, per sbaglio, ho spinto il vaso che è caduto a terra e si è, giustamente, frantumato, quando è arrivata la mamma ho dato la colpa a Spugna" dico sorridendo "Si è preso una sgridata allucinante per colpa mia"

Michael ride.

"Povero Spugna, ti è capitato una padrona proprio stronza" dice e io rido.

"Vero, ma gli voglio un bene dell'anima, e lui questo lo sa" dico e Spugna comincia a leccarmi la faccia.

Sentiamo bussare leggermente alla porta e vedo papà entrare.

"Hey, dopo gioca la Roma, quindi sappiate che saremo tutti in soggiorno, che vogliate vederla o no" dice e io rido.

"Va bene papà" dico e lui sorride uscendo "Credo di non aver mai incontrato una persona che ama così tanto la sua squadra del cuore quanto lui" sorrido.

"Oh, non ti sei accorta di camera mia?" chiede Michael.

In pratica camera sua è pieno di sciarpe, berretti, palloni ecc... tutte col logo della Roma.

"Tu non hai visto lo studio di mio padre" dico io prendendolo per mano.

Ci dirigiamo verso lo studio e accendo la luce.

"Oh mio Dio" dice Michael e io rido "Ha tutte le magliette firmate, oddio c'è anche quella di Totti" dice con gli occhi a cuoricino.

"Già" dico appoggiandomi allo stipite della porta "L'ho anche incontrato una volta sai?"

Lui sgrana gli occhi "Tu hai parlato col fottuto Francesco Totti?"

"Mhmh" annuisco "È davvero una brava persona ed è anche molto simpatico" dico.

Rimaniamo li ancora un po' finche mamma non ci chiama per andare a cenare.

"Papà" dico e lui mi guarda "Credo che Michael si sia innamorato del tuo studio" dico e scoppiamo a ridere.

"Bello eh?" sorride guardandolo e lui annuisce freneticamente provocando una risata generale.

-

SCUSATEMI.
Mi dispiace davvero, ma non ho molte idee, come si può notare da questo capitolo abbastanza inutile.
Prometto che cercherò di inventarmi qualcosa in modo da riuscire ad aggiornare più spesso.
All the love come sempre🖤

Amati Sempre 3 - UltimoOn viuen les histories. Descobreix ara