Chapter 39

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*Louis' POV*

Me ne stavo disteso sul letto, un braccio ripiegato sugli occhi così da proteggerli dalle luci artificiali cittadine che con prepotenza insistevano nell'infiltrarsi all'interno della stanza attraverso le sottili fessure delle persiane.

Quando sentii la porta aprirsi e percepii attraverso le palpebre chiuse il lampadario infisso al soffitto accendersi cercai di sollevarmi, così da poter accogliere le due donne se non in condizioni ottimali, quantomeno seduto, ma i miei muscoli sembravano essere del tutto impassibili di fronte agli impulsi nervosi lanciati dal mio corpo.

"Louis, siamo tornate!" ha esclamato Lux lasciando andare la presa dalla mano della madre per poi tuffarmisi contro. Quando si era messa a cavalcioni sul mio corpo, saltellandomi sopra, il ricordo di Daisy seguito da un'acuta, dolce nostalgia mi aveva pervaso, spronandomi così ad abbassare il braccio lungo il fianco, aprendo gli occhi.

"Lo sento" ho detto poi, facendo riferimento a quelli che dovevano essere venti chili di bambina saltellanti sul mio povero stomaco. "Allora, come è andata?" le ho poi chiesto accarezzandole con una mano i capelli.

Gli occhi di Lux si sono illuminati, mentre le sue mani andavano a congiungersi velocemente all'altezza del petto. "Oh, è stato tutto bellissimo. La mamma mi ha portato in un negozio di bricolage; e abbiamo comprato anche un regalo per te". La figlia ha lanciato uno sguardo fiero e complice alla madre, la quale si è affrettata a posare le poche buste di cartone che portava appese al braccio al suolo, frugandovi poi velocemente per infine estrarne una confezione di colori la cui scatola mi faceva intendere che il contenuto vertesse completamente ai toni del blu.

"Un pensierino da parte mia e di Lux" ha detto Lou porgendomi quelli che, ad una più approfondita occhiata, scoprii essere colori per il corpo, e non consueti colori acrilici dalla composizione chimica elevatamente tossica.

"Grazie" ho sussurrato ridacchiando e afferrando ciò che mi veniva porto in dono, depositando un bacio sulle guance della bambina ed uno più prolungato sulla fronte di Lou. "Non so ancora come usarli, ma inventerò qualcosa" ho ammesso infine, scatenando una risata cristallina da parte di Lux.

"Allora, come è andata la tua ricerca?" mi ha chiesto Lou sedendosi sul letto di fianco a me, mentre il mio corpo stanco cercava disperatamente la forza di mettersi a sedere, riuscendoci con qualche difficoltà causata dalla presenza del corpicino di Lux costantemente aggrappato al mio.

Ho sospirato, passandomi una mano sugli occhi che minacciavano pericolosamente di chiudersi. La mia era davvero stata una giornata sfiancante, ed ora come ora le lancette dell'orologio si stavano pericolosamente avvicinando alla mezzanotte.

"Decisamente meglio di quanto pensassi" ho poi esordito, vedendo così venir rimpiazzato lo sguardo angosciato di Lou da uno decisamente più gioioso. "Sono riuscito a trovarla; è una bella ragazza, dall'aspetto pulito, semplice. L'unica cosa sulla quale sono indeciso sono i capelli. Vedi, sono biondi come quelli di Lux, ma le sopracciglia sono di un colore completamente differente"

Mi ero interrotto quando avevo visto Lou annuire, una mano portata sotto al mento, pensierosa. "Tinti, molto probabilmente" mi ha poi informato, mettendo così a tacere ogni mio dubbio.

"Allora adesso sei felice, Loueh?" mi ha chiesto Lux, gli occhi semichiusi che si sforzavano in ogni modo di restare aperti, così da poter parlare ancora e ancora durante la notte.

"In che senso, bimba?" le ho chiesto, la fronte corrugata, mentre il suo nasino andava a sfregare il mio collo, le manine aperte pressate sul mio petto. Ritmicamente, con una mano, avevo preso ad accarezzarle la schiena, cullandola.

"Sull'aereo hai detto che dovevi cercare una persona che amavi" ha così puntualizzato Lux, dimostrando di avere un acume e una memoria decisamente più sviluppate delle mie.

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