Bollicine

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In quella stanza non si sentì altro che lo schioccare dei loro baci.
Tanto erano soli, nessuno poteva vederli e, nonostante Mark non gli abbia realmente detto di essere innamorato di lui, Donghyuk si lasciò andare a quel momento.
Era consapevole di star facendo la cosa sbagliata fidandosi di lui, dopo tutto quello che gli ha fatto, dopo i suoi comportamenti scorretti, ma quella poca speranza che aveva Donghyuk, non è riuscito a mandarla via, per far entrare in scena solo l'indifferenza che aveva nei suoi confronti.
Così si ritrovò a nuovamente a fare il sottone. Si domandò se avesse qualche possibilità, almeno questa volta.

Si staccarono per riprendere fiato e Mark tenne le mani sulle sue guance.
Le loro fronti si toccavano, stessa cosa per i loro nasi e i loro fiati si mescolavano.

"Scusami." disse Mark guardando in basso.

Donghyuk non disse nulla, continuò ad avere gli occhi fissi su di lui pensando ancora una volta di esserci cascato di nuovo.

"Dovremmo stare attenti, se ci vede qualcuno possiamo dire addio al gruppo." rispose.

Mark annuì e si alzò dal divano per farsi un caffè.
Donghyuk sospirò portando indietro la testa, pensando a quella situazione.
Voleva chiedergli tante cose, ma non voleva sentire le risposte. Risposte che gli avrebbero fatto sicuramente male.
Contemporaneamente non voleva mostrarsi a lui come una persona facile, da una botta e via, perché non lo era. Faceva tutto quello perché era ancora innamorato, o almeno questo è quello che credeva.

Mark tornò al suo fianco, posando sul tavolino una tazza di caffè anche per Donghyuk.

"Ti va di unirti a me e gli altri a capodanno? Andiamo a casa di Chenle." disse Donghyuk evitando il suo sguardo, puntando gli occhi sulla tazza.

"Certo, perché no." rispose soltanto.

Ma ora accettava il fatto di essere gay o faceva tutto quello per farlo illudere ancora una volta?
Questo è ciò che pensò Donghyuk per il resto della giornata.


"Mi dispiace." disse Jisung tirando su col naso.

"Ti ho detto che devi stare tranquillo e che non è stata colpa tua." dissi massaggiandogli il piede.

La botta del giorno prima è stata talmente forte e dolorosa che ora si ritrova con un piede, ancora più grande di quello che è, color violetto.

"Ma avevo preparato tutto perfettamente." continuò Jisung.

"Sarà per la prossima volta, ora voglio solo che riposi.
E poi dai, possiamo rilassarci anche qui a casa, non per forza in un motel."

"Ma lì c'era l'idromassaggio con tutte le bollicine e il karaoke!" disse con occhi lucidi e sognanti.

"C'è sempre San Valentino."

"GIUSTO!
Però avevo intenzione di fare tutto questo ieri" ripeté per l'ennesima volta sospirando.

"Ti preparo un bel bagno caldo." dissi per smettere di sentirlo lamentarsi e mi alzai, dirigendomi verso il bagno.

Intanto la madre di Jisung ci portò un paio di fette di torta e del succo di frutta.

Lasciai scorrere l'acqua calda per far riempire la vasca e tornai da Jisung.

"Grazie tesoro, menomale che ci sei tu." mi disse la madre prima di uscire dalla stanza.

"Mia madre ti adora." commentò Jisung sorridendo.

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