Chili di troppo

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Presi un coltello ed iniziai a tagliare la parte superiore della zucca e, una volta svuotata, iniziai ad intagliare gli occhi.

"Ehi attenta con quel coltello" disse Jisung guardandomi abbastanza preoccupato.

"Tranquillo, non sono imbranata come te" non appena finii di dire quella frase, mi scappò il coltello dalle mani e mi affettai un dito.
Tolsi di scatto la mano ferita dalla zucca e con l'altra cercai di fermare il sangue che usciva.

Jisung, preoccupato, andò a prendere qualcosa per fasciarmi il dito e disinfettarlo.
"Sì, infatti sei pure più imbranata di me" aggiunse mettendo qualche goccia di disinfettante sul taglio, cercando di non far cadere nessuna goccia sul pavimento, con un fazzoletto al di sotto del mio dito.

Non risposi, non né avevo il diritto in quel momento.
Mi lasciai fasciare il dito e Jisung chiese a Jeno di continuare ad intagliare la zucca.

"Ma posso farlo io!"

"Così rischiamo di andare direttamente all'ospedale.
Per oggi hai finito di usare cose taglienti." mi zittì Jisung.

"Uff, non uso più le forbici dalla punta arrotondata."

"Dovresti."

"Ehi!"

Jeno ci interruppe per portarci la zucca.
"Grazie Jeno" presi la zucca tra le mani e lui mi rispose sorridendo.

"Tutto bello e coccoloso. Ora andiamo?" chiese Chenle spazientito.

"Andiamo!" rispose Jisung.

La serata si concluse con ognuno ai suoi dormitori e noi tre che facciamo a gara a chi ha ricevuto più dolci.

"Oh Mirin ha ricevuto più dolci di tutti" notò Jisung dopo aver contato le caramelle di ognuno.

"Io né ho ricevuti pochissimi" si intristì Chenle vedendo il suo sacchetto quasi vuoto.

"È perché facevi troppa paura" gli disse Jisung.

Presi parte dei miei dolci e li misi nel sacchetto di Chenle. Il suo sguardo era un misto tra felicità pura e confusione. Non urlò dalla gioia per evitare di trarre conclusioni e poi rimanere deluso.

"Te li regalo."

"SERIA?!"

Annuii e mi abbracciò.
Intanto Jisung ci guardò male.
Subito dopo Chenle si alzò dal letto su cui eravamo seduti, e andò a riporre tutti i dolci in un contenitore.

"Che c'è? Volevi anche tu le caramelle?" chiesi a Jisung che annuì imbronciato.
"Ma tu hai me" dissi allargando le braccia, ma lui si buttò all'indietro stendendosi sul letto, con ancora lo sguardo triste.

Mi stesi affianco a lui e gli diedi un bacino sul naso. A quel gesto il broncio sparì e mi strinse.

Il mattino seguente mi alzai lentamente senza svegliarlo e gli lasciai un pacchetto di orsetti gommosi sul comodino, con un post-it a forma di cuore attaccato sopra.

Mi diressi allo studio di shooting per iniziare la mia giornata di lavoro.
Anche quel giorno, come modello c'era Seojoon, per fare la seconda serie di foto.
Ma non ci fu solo lui. Era presente anche Sharon e la sua fastidiosissima aria da poco di buono.

Feci per portare i vestiti nel camerino di Sharon, ma c'era qualcun'altro con lei all'interno di quella stanza. Così mi accostai alla porta per origliare.

"Ma ti rendi conto di cosa hai fatto?" sentii una voce maschile.

"Ti ricordo che quelle foto le hai scattate tutte tu" questa voce era inconfondibile dato il tono da ochetta.

Fashion style || park jisungWhere stories live. Discover now