Flashback

432 24 14
                                    

Oggi è il mio compleanno.
Di solito le persone aspettano questo giorno con molta ansia, organizzando mega feste con un sacco di persone, sia amici che non.
Per me è un giorno come un altro. Non ho mai voluto festeggiare in grande, non l'ho mai trovato necessario.
In realtà, in passato, mi sarebbe piaciuto festeggiare con qualche amico, ma l'unico amico che avevo era Seojoon.
Eravamo molto legati, lui era una persona fantastica, c'era sempre per me, nei momenti difficili, faceva di tutto per sollevarmi il morale.
Lo conobbi al liceo, era il classico belloccio super intelligente della scuola, e io la classica asociale antipatica che a malapena sapeva fare 2+2, un po' come nei film o nei drama.

Flashback

"Ehi rappresentante d'istituto! C'è posto nel tuo gruppo di studi?" dissi entrando in classe e avvicinandomi al banco si Seojoon intento a studiare.

"Da quando hai intenzione di studiare?" tenne ancora la testa abbassata sul foglio.

"Ti ho fatto una domanda"

"In quel gruppo di studi, studiamo e non perdiamo tempo dietro alle scemenze come fai tu, se hai intenzione di studiare seriamente, sarò ben lieto di risponderti." alzò finalmente lo sguardo per guardarmi negli occhi.

"Te l'ho chiesto per un motivo, di certo non perdo tempo dietro a gente come voi. Voglio studiare seriamente."

"Come faccio a crederti?"

"Serio? Ti sto dicendo che voglio studiare insieme al tuo gruppo di studi e tu mi rispondi così? Va bene, ho capito, mister arroganza, studierò da sola" dissi uscendo furiosa da quell'aula.

Presi la bici arrugginita che avevo parcheggiato davanti l'entrata della scuola e tornai a casa, o quella che potevo definire casa.
Aprii la porta per entrare, mi tolsi le scarpe e poggiai lo zaino sul divano.
Nessun suono, nessuna voce si sentiva in quella casa, se non il mio respiro.
Nostra madre ci ha abbandonati poco prima del mio inizio al liceo, e mio padre è sempre impegnato per lavoro. Due anni fa si è dovuto trasferire all'estero per non finire in miseria.
Mi sorella a quel tempo si era già fatta una famiglia e non diede peso a noi, comunque non ho mai avuto buoni rapporti con lei. Così rimasi da sola.

Si era fatta l'ora di andare a lavorare. Poiché non potevo continuare ad andare avanti con i risparmi di mio padre, mi trovai un lavoretto part-time al minimarket vicino casa.
Indossai l'uniforme e mi misi dietro il bancone per iniziare il turno.
Per passare il tempo tirai fuori il mio blocchetto da disegno, su cui disegnavo figurini con indosso tutti i vestiti che vedevo sugli idol, mi affascinavano molto e a dir la verità, li invidiavo, potevano permettersi di vestirsi con tutti i vestiti che volevano. In radio partì fireflies degli nct dream, amavo quella canzone, mi metteva di buon umore e ne approfittai per sistemare alcune cose sugli scaffali.
Poco dopo sentii la porta aprirsi.

"Buonase-" mi girai e trovai davanti a me Seojoon. A quella vista il mio pessimo umore tornò e mi misi dietro il bancone, dopo aver posato uno scatolone pieno di patatine e altre schifezze, aspettando che Seojoon venisse a pagare.

"Ti piace disegnare vedo" disse non appena vide il blocchetto, posando una confezione di ramen istantaneo e una bibita gassata sul bancone.

Non risposi e continuai il mio lavoro, mettendo i prodotti in una bustina di plastica.

"Potresti darmi anche delle sigarette?" chiese.

"Non posso venderle ai minorenni" risposi fredda.

"La metti così eh.
Va bene, tolgo subito il disturbo" disse prendendo il sacchetto e uscendo dal negozio.

Il giorno dopo, durante l'ora di pranzo non andai a mangiare e rimasi in classe a cercare di studiare.

Fashion style || park jisungWhere stories live. Discover now