Capitolo 31

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Appena entra in casa, incontra Cecchi e Giordano, a parlare in un angolo della sala, con due bicchieri in mano. I due non sembrano essersi accorti di nulla.

Marco si gira verso di lei, avendo sentito la porta aprirsi, e le va incontro, lasciando l'altro un attimo da solo. «Prima ho notato che tu e il Presidente siete usciti...dov'è lui? Va tutto bene?»

Lo guarda negli occhi. «Sapevi tutto anche tu, non è vero?»

Lui sembra inizialmente confuso, per poi realizzare di che cosa sta parlando. Ora ha uno sguardo colpevole. «All'inizio avevo solo dei sospetti...poi, quando sei venuta a Palazzo Chigi, quella notte...me li ha confermati.» ammette.

Lei non aggiunge altro, allontanandosi da lui.

Prima dell'incidente, ha passato giorni a cercare di convincersi di dover andare avanti, che il premier non la ricambiasse.

E ora si ricorda tutto.

L'aver scoperto fosse tutto per proteggerla.

Il suo 'ti amo' prima che lei lo spingesse via, prendendosi il proiettile.

Tutti i discorsi fatti quando lei non si ricordava nulla.

Le gira la testa, ha ancora le guance coperte di lacrime, e sale le scale, diretta verso il bagno di casa di Cecilia. Per fortuna è libero, e si chiude dentro, appoggiandosi con le mani sul lavandino.

Si rimira allo specchio: il suo volto è un disastro.

Per fortuna, di trucco si era messa solo il rossetto, che è comunque andato quasi tutto via, a causa del bacio. Ha gli occhi gonfi, e i capelli spettinati. Si alza il vestito, fissando la cicatrice, che rimarrà là per tutta la sua vita. La sfiora, rendendosi conto quanto è stata fortunata a uscirne viva, senza alcun tipo di danno.

Senza contare, ovviamente, la perdita temporanea di memoria.

Dal ripetersi per giorni che non fosse abbastanza per lui, adesso deve capire se riesce a trovare un posto nella nuova situazione, se riesce ad accettare che lui potrà sempre avere il potere di farle del male, di cambiare il suo umore.

In un certo senso, non può che dargli ragione: si sono protetti a vicenda.

E questo fin dall'inizio, da quando lui ha mandato la sua guardia del corpo a seguirla di sera, mentre tornava a casa da sola.

Ha solo bisogno di prendersi del tempo per essere felice da sola, senza nessun altro.

Sente dei passi avvicinarsi, e per un attimo pensa che lui l'abbia seguita, ma si ritrova Cecilia riflessa nello specchio. «Sofi, ti cercavo ovunque, tra poco c'è la torta...che hai fatto? Sembri stravolta.»

La ragazza si gira, ricordandosi anche il comportamento dei suoi amici.

Non vuole rovinare tutto stasera, perché è il suo compleanno, ma ha bisogno di distanziarsi per un po' anche da loro. Lei è sempre stata la prima a dire che bisogna separare il lavoro dalla vita privata, ma fa comunque male che le abbiano mentito tutto quel tempo, vedendola soffrire, senza dirle nulla.

Sforza un sorriso. «Niente, è in generale la situazione...sai, il non ricordarsi nulla. Adesso sto meglio, andiamo.» parla, cercando di usare un tono convincente.

Cecilia non sembra molto convinta, ma forse è troppo presa dal festeggiare. «Sì, manchi solo tu! Aspetta, manca anche il Presidente, dov'è?»

«Ha detto che era stanco, e che domattina sarebbe dovuto svegliarsi presto.» mente. «in ogni caso, ti fa gli auguri, e gli dispiace di dover essere andato via.»

Protecting you. |GIUSEPPE CONTE|Where stories live. Discover now