Capitolo 11

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Sofia resta a fissare il premier per qualche secondo, con la bocca dischiusa, non aspettandosi una visita simile.

Pensava stesse scherzando in ospedale, e non che fosse davvero intenzionato a vedere un film insieme, specie se horror.

Si fa da parte, lasciandolo entrare. «Ne sei sicuro? Non vorrei traumatizzarti.»

Lui si guarda intorno. «Agente, sono anni e anni che non ne vedo uno, magari scopro che in realtà mi piacciono.» replica. «ad essere sincero, sono sorpreso quest'appartamento sia ancora in ordine.»

La ragazza incrocia le braccia, fingendosi offesa. «Sono qua da poche ore, è questa la fiducia che mi merito?»

Il premier si ferma poco distante dal divano, con una ciocca di capelli che gli ricade sulla fronte. «Tra una settimana ne riparleremo.» scherza, anche se con un fondo di verità, e Sofia non può dargli torto.

«Che film vuoi vedere?» chiede la ragazza.

«Non so, non sono io l'esperto di film horror.»

Sofia sembra pensarci. «Possiamo vedere qualcosa da Netflix, è più facile. Ho visto che la tv qua ha internet, quindi è perfetto.»

«Non so usare Netflix, mi affido completamente a te.» afferma.

«Non è difficile, in ogni caso decideremo il film in base al trailer. Di solito io qua guardo più thriller, quindi sarà un film nuovo per entrambi.» gli spiega. «A proposito, come vanno le ferite?»

Insomma, è stato dimesso quella stessa mattina dall'ospedale, e a Sofia gli sembra essere tornato esattamente come prima, ma non sa se prova ancora un qualche dolore.

Lui storce la bocca. «Ho ancora qualche dolore quando afferro qualcosa di pesante, ma i medici dicono è questione di giorni. Per il resto, le ferite si stanno rimarginando del tutto, ma ancora si vedono.» risponde, facendo qualcosa che lascia Sofia interdetta: alza la sua maglia, per farle vedere ciò di cui sta parlando.

L'illuminazione è debole, perché Sofia prima stava guardando una cosa al computer, quindi aveva acceso solo una delle luci.

La maglia è alzata fino al petto, lasciando scoperta tutta la parte sinistra del corpo del Presidente. La ragazza si ritrova ad avvicinarsi, per vedere meglio.

Forse anche troppo vicina.

Cazzo se il premier si mantiene bene per la sua età, pensa, cercando di focalizzare l'attenzione solo sulle ferite superficiali, con scarso successo. Si ritrova a sfiorarle con la mano, quasi senza rendersene conto, e spera di non star arrossendo di nuovo, perché si sente come se la temperatura del suo corpo fosse aumentata improvvisamente. La pelle è liscia. «Molto meglio di quanto pensassi.» sussurra, spezzando il contatto, e portando lo sguardo sul volto del Presidente.

Sono troppo vicini.

Che poi, in realtá, la sua affermazione può riferirsi sia alle ferite, come penserà il premier, che al suo fisico in generale. Lui abbassa la maglia, ma senza allontanarsi da lei. «Sì, poteva andare molto peggio, sono stato fortunato.» asserisce, riferendosi in particolare al suo autista, che è ancora in coma, anche se i dottori sono positivi.

«Se avessi in mente di fare qualche servizio fotografico a petto nudo, forse questo non sarà il momento.» lo prende in giro, sentendo troppo bene il suo profumo.

Lui ride, forse immaginandosi la scena. «Immagino come la prenderebbero tutti i parlamentari e Mattarella.»

«Tutte le tue fan, sicuramente bene.» sorride, immaginandosi anche lei il Presidente della Repubblica con in mano un servizio fotografico simile del premier.

Protecting you. |GIUSEPPE CONTE|Where stories live. Discover now