Capitolo 14

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Ha ancora gli occhi impastati dal sonno, ma adesso tutti i suoi sensi sono all'erta, perché non é normale che il Presidente del Consiglio sia venuto a svegliarla alle cinque di mattina.

Però, sembra stare bene.

O meglio, il premier sembra piuttosto non sapere cosa fare, come se si fosse un po' pentito di averla fatta alzare dal letto. Indossa un maglioncino, che deve essersi messo solo per venire da lei, perché sotto ha chiaramente dei pantaloni da pigiama.

Non è che si sta immaginando tutto?
Anche perché l'uomo, da quando ha aperto la porta, è rimasto in silenzio. «Che succede?» domanda Sofia, passandosi una mano tra i capelli, arruffati.

Lui guarda un attimo da un'altra parte, combattuto. «Forse è stato un errore svegliarti, sono veramente un coglione, puoi pure tornare a dormire, adesso vado e-»

«Ormai sono sveglia, dimmi che sta succedendo.» lo interrompe subito.

«Non riuscivo a dormire bene, troppi pensieri.» parla. «ad un certo punto mi sono reso conto il cielo si stesse schiarendo, e mi sono ricordato che saranno trent'anni non vedo l'alba sorgere sul mare. Quindi, ho pensato di andare a vedere di persona, ma ovviamente da solo non mi sembra il caso, per una questione di sicurezza.»

Non sembra molto sincero riguardo le ultime parole, tanto che evita il suo sguardo. «Se così fosse, perché non hai svegliato Marco o uno di loro? Ieri sera non ti eri fatto alcun problema poi, ad andare in spiaggia da solo.» gli fa notare la ragazza.

Il premier ora pare essere imbarazzato, guardando tutto tranne che lei. «In realtà, ho pensato sarebbe piaciuto anche a te.» ammette, con tono di voce più basso.

Lei increspa le labbra in un sorriso. «Dammi il tempo di cambiarmi, e scendiamo.»

Lui adesso torna a puntare lo sguardo su di lei. «Non c'è tempo, vai benissimo così.»

«Ma sono in pigiama!» esclama.

«Agente, non ti vedrà nessuno, sono tutti a dormire a quest'ora.» la rassicura il Presidente.

Allora lei decide di fregarsene, e lo segue, cercando entrambi di essere il più silenziosi possibile, in modo da non svegliare nessuno.

Ora si sente del tutto sveglia, e, una volta arrivati in spiaggia, osserva il cielo assumere lentamente riflessi rossi, con il mare che si colora di rosa. Anche lei è da una vita che non vede qualcosa del genere, e le sembra di tornare di nuovo adolescente.

«Vieni, sediamoci qua.» le parla il premier, indicandole la stessa zona in cui si trovavano la sera prima, a fumare.

Si siedono uno accanto all'altro, con lo sguardo rivolto verso il mare, verso quello spettacolo. Il rumore delle onde che si infrangono sulla sabbia, l'odore del mare. «Hai fatto bene a svegliarmi.» interrompe il silenzio Sofia.

«Non credevo, a cinquant'anni, di tornare a rivivere esperienze come il bagno di notte, o di stare sveglio alle cinque di mattina per vedere l'alba sul mare.» commenta, con un mezzo sorriso.

Lei si volta a guardarlo.

Il premier ha le luci dell'alba sul viso, e resta un attimo senza fiato da quella visione.
Lui continua a rimanere con lo sguardo puntato avanti, senza accorgersi, per fortuna, che la ragazza lo sta fissando. È ancora più bello così, e non sa se preferisce tornare a guardare il mare, con i colori dell'alba, o il Presidente.

Purtroppo, se non vuole essere scoperta, la deve smettere.

«É un po' freddo.» mormora, pentendosi di non essersi portata una giacca dietro.
La felpa non le basta, adesso c'è anche un venticello che le fa venire i brividi.

Protecting you. |GIUSEPPE CONTE|On viuen les histories. Descobreix ara