Capitolo 19

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Legge l'articolo tutto d'un fiato.

Abuso di potere.
Favoritismi.
Crisi di mezza età.

In pratica, la professionalità e serietà di Giuseppe Conte sono state appena calpestate, e parlano male anche di lei, come se gli andasse dietro unicamente per soldi, come se si fosse fatta manipolare dal suo capo e, nella sua vita, avesse bisogno di una figura di riferimento paterna.

Scopre che non è l'unico articolo che è uscito a riguardo, su internet ne girano altri, ognuno con le proprie idee a supposizioni, scritti per far perdere credibilità al Presidente e, conseguentemente, anche il consenso.

Hanno scritto certe cose veramente assurde.

Sofia si alza dal letto, non sapendo cosa pensare, cosa fare.

Ancora è presto, si è svegliata prima del solito, tanto che forse il premier è ancora nel suo appartamento.

Deve assolutamente andare a vedere come ha reagito agli articoli.

Prima prova a chiamarlo, ma risulta irraggiungibile.

Allora la ragazza decide di andare a cercarlo, vestendosi in fretta e furia, sentendo un moto di rabbia crescere verso i giornalisti.

Possibile che, solamente per qualche soldo in più, si mettano a scrivere certe cose?

A buttare merda su persone serie e competenti?

Probabilmente l'opposizione ora è contenta, forse qualche autore degli articoli fa proprio parte di coloro che vanno dietro a gente come Salvini.

Sale le scale, percorrendo l'ampio corridoio, fino a ritrovarsi a bussare alla porta del Presidente. Lui le apre quasi subito, vestito con una giacca blu scuro, anche se ancora gli manca la cravatta, e i capelli sono un po' spettinati. Non appena la vede, sembra gli si illuminino gli occhi. «Entra pure, mi stavo giusto sistemando, tra dieci minuti dovrei avere una riunione con un paio di ministri.»

Le fa spazio, e chiude la porta alle sue spalle. «Ho provato a chiamarti, perché non mi hai risposto?»

Sembra contento di vederla.

«Il telefono si è scaricato stanotte, adesso è in carica, ma ancora non si è acceso.» le spiega, facendo un passo verso di lei. Le porta una mano sulla guancia, in una carezza. «mi sei mancata, stanotte.» sussurra, con voce roca, e Sofia si sente imprigionata in quello sguardo. «se non avessi questa maledetta riunione, non sai cosa ti farei

Lei sente dei brividi di piacere, e il premier abbassa il volto, per lasciarle un bacio sulla bocca. Sembra essere un gesto fin troppo familiare, come se fosse normale, come se non fossero stati solo amici fino a due giorni prima.

Che poi, chi vogliono prendere in giro?
Non sono mai stati veramente amici.

Si allontana da lei, dirigendosi verso il divano, dove aveva lasciato la cravatta. «Comunque, è successo qualcosa che mi hai chiamato?» le domanda, cercando di mettersela bene.

Sofia rimane un attimo in silenzio, perché è evidente che lui ancora non abbia letto nulla. Soprattutto considerando che ha il cellulare scarico, e sarà stato irraggiungibile per chiunque. Non sarà certo lei a dirglielo, non quando lui la sta guardando come se non riuscisse a staccarle gli occhi di dosso, come se lei fosse qualcosa di speciale. «Niente, volevo solo sapere che impegni avessi oggi.» mente.

Per fortuna lui pare non sospettare nulla. «Non è troppo impegnativa come giornata.» risponde, cercando inutilmente di sistemarsi la cravatta nel modo giusto. «dovrei avere un'intervista nel pomeriggio.»

Protecting you. |GIUSEPPE CONTE|Where stories live. Discover now