Capitolo 24

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Ha parlato con Vecchione, chiedendogli un altro agente. Ovviamente lui gli ha chiesto spiegazioni, ma ha semplicemente risposto fosse per motivi personali, e che la ragazza non avesse fatto nulla di male, anzi, ritiene ancora che sia un eccellente agente.

E si è raccomandato di far in modo che, della sua ultima minaccia o qualsiasi cosa riguardasse il caso, lei non ne venisse informata.

Non sa se l'uomo abbia capito il reale motivo, ma non gli importa, perché sa che si inventerà qualcosa con la ragazza. Tuttavia, il capo dei servizi segreti lo ha messo al corrente che gli amici più stretti di Sofia lavorano al caso, e dubita mantengano il silenzio.

Così, Giuseppe Conte si è ritrovato a farsi dare il numero di Cecilia Rossi, sua amica, per spiegarle la situazione.

Lei non sembrava, ovviamente, esserne contenta, soprattutto perché avrebbe dovuto mentire a Sofia, ma era anche lei preoccupata per la minaccia, visto che era rivolta in particolar modo verso la ragazza. Insomma, anche questa sua amica sente il bisogno di saperla fuori pericolo, al sicuro.

Non gli piace coinvolgere i suoi amici, perché li mette in difficoltà, ma sa anche con certezza che Sofia cercherebbe di estorcere informazioni sul caso da loro, e sarebbero i primi a dirle della minaccia, di ogni sviluppo.

È stato necessario.

Ha cercato di evitare Sofia per tutta la giornata, ma, quando sente qualcuno bussare alla porta del suo appartamento, capisce che è arrivato il momento. Sospira, passandosi una mano sul volto.

Ce la può fare, deve solo essere credibile.
Ma come fa, quando prova così tanto, a far finta di non provare nulla?

Dopo qualche secondo, si decide ad andare ad aprire.

Lei sembra scossa, e la lascia entrare, senza proferire parola. «Non mi hai risposto al messaggio.» lo accusa, e lui non riesce a sostenere il suo sguardo. Non gli piace mentire, non ci è abituato.

«Sono stato impegnato, non l'ho letto.» mente, sentendosi analizzato.

«Mi devi un favore.» afferma lei, poco dopo.

Deve evidentemente aver parlato con Vecchione, perché non ha un'espressione felice, anzi. Non le piace vederla così, perché, ogni volta che pensa a lei, la immagina con il sorriso sulle labbra. «Che tipo di favore?»

«Mi ha chiamata Vecchione prima, e mi vuole togliere dal caso, mettere qualcun altro al posto mio, e non so perché.» gli spiega. «solo tu puoi fargli cambiare idea, provare a convincerlo.»

Lui fa finta di trovare il pavimento molto interessante, perché questa situazione è dannatamente difficile. Come può dirle che è stato lui stesso a chiedergli di mandarla via, quando vorrebbe solo averla sempre vicino? Alza gli occhi su di lei, osservando come quegli occhioni scuri sono ora pensierosi.
Si spalancano poco dopo, pieni di incredulità. «Tu lo sapevi già.»

Quel tono fa male, come se lui l'avesse pugnalata alle spalle.

Effettivamente, così è stato.

Stringe le labbra. «Sofia...»

Lei fa un passo indietro, quasi avesse bisogno di mettere più distanza fra di loro. «Ti prego, non dirmi che sei stato tu a dire a Vecchione di togliermi dal caso.»

Il quadro vicino alla porta è molto interessante. «È meglio così.» asserisce, sperando la conversazione finisca il prima possibile.

«Perché l'hai fatto? È per la stampa?»

Lui incrocia le braccia al petto. È perché voglio svegliarmi con la consapevolezza che sei al sicuro, che non rischi la tua vita per me. «Non posso permettermi altri articoli simili, è l'unico modo.»

Protecting you. |GIUSEPPE CONTE|Where stories live. Discover now