Capitolo 8

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Inutile dire che l'articolo enfatizza la loro differenza d'età e il fatto che lei, in teoria, sia la sua assistente. Ovviamente tutto visto in chiave negativa, come se lui stesse abusando del suo potere su di lei.

Sofia sta camminando per Roma, a passo svelto, diretta a Palazzo Chigi.

Camminare l'aiuta anche a pensare meglio.

Aveva ragione il premier quando aveva riferito a Vecchione che non poteva permettersi di far finta di avere una relazione con lei, a causa della reazione della stampa. La cosa peggiore è che adesso possono far leva su questo maledetto abuso di potere per rovinargli l'immagine, come se lei avesse un'ipotetica relazione con lui solo perchè si sente influenzata dal suo ruolo.

Molti magari diranno che, per non perdere il lavoro, avrà ceduto alle sue richieste.

Non che il Presidente non sia più che apprezzato dal pubblico femminile, ma sicuramente punteranno sul fatto che lei è giovane e che potrebbe avere chiunque sotto ai cinquant'anni.

Non ha nemmeno scritto nulla al Presidente, perché tanto lo vedrà a breve, e immagina non sarà molto contento dell'articolo.

Il suo governo si basa sul consenso, e non può permettersi di perderlo, Sofia lo immagina bene.

Sempre camminando, sente il telefono squillare. «Pronto?» risponde, senza neanche leggere il nome dalla fretta.

«Tesoro, mi devi dire qualcosa?» chiede una voce dall'altro capo, e la ragazza la riconosce subito. È da un po' che non la sente, tra un impegno e l'altro.

«Mamma, non dirmi che hai letto anche tu i giornali.» sospira l'agente, visto che non sa a cos'altro potrebbe riferirsi.

«Sì.» afferma. «lo so che non puoi parlarci molto del tuo lavoro, ma, insomma, il nostro Presidente del Consiglio è in pericolo?» domanda, con tono preoccupato.

Solo la sua famiglia e il suo ex ragazzo sanno che lavora per i servizi segreti, e le persone che ha iniziato a frequentare da quando ne ha preso parte sono tutti suoi colleghi.

Sofia passa in mezzo ad una folla di turisti. «Ma', sai che non posso dirvi nulla, ma non devi preoccuparti. Al momento, la situazione è sotto controllo.»

«Ho paura anche per te, tesoro.» ammette lei. «dimmi, hai davvero una relazione con lui? Lo sai che puoi dircelo, non avremmo nulla da ridire, non contestiamo le tue scelte.»

«No.» risponde prontamente. «siamo...amici, credo. Nient'altro. È solo la foto che fa sembrare tutto diverso da quello che realmente è. Apprezzo il vostro appoggio, ma qualcosa del genere non capiterà mai.»

La madre resta un paio di secondi in silenzio. «Sicuramente questo articolo non gli fa fare bella figura, ma sei pur sempre grande e vaccinata...aspetta un attimo che Letizia ti vuole parlare, è qua accanto a me, te la passo.»

Letizia è sua sorella di ventidue anni, e studia giurisprudenza a Milano. Hanno sempre avuto un bel rapporto, con tutte le tipiche discussioni che avvengono tra sorelle. «Beh, devo dire che questa non me l'aspettavo! T'invidio, e voglio sapere tutti i dettagli!» esclama la sorella poco dopo, senza neanche salutare, e Sofia spera vivamente si sia allontanata dalla madre.

Vorrebbe essere là per guardarla male. «Letizia.» la riprende. «Come ho già detto a mamma, non c'è niente di vero! E non dirmi, per favore, che anche tu sei pazza di lui.» conclude, con tono supplicante.

Sente una risata dall'altra parte. «Lo seguo su instagram, insieme ad altri profili su di lui...sempre pensato fosse un bell'uomo. Cavolo però, ho sempre voluto sapere com'è di persona, non pensavo saresti arrivata a lavorare per lui, spero non sia niente di troppo grave.»

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