Capitolo 38. I nostri genitori

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"Buonasera!" Mi avvicino ai miei genitori. "Che ci fate qui?" Sorrido.

"Siamo venuti a cenare insieme come una famiglia... Che c'è di male?" Domanda mamma appoggiando le mani sulle spalle di mia sorella. Deglutisco, poi riprendo sorridendo:"D'accordo! Prego, da questa parte signori! Avete una prenotazione?"

"Veramente sì" Dice papà.

"Ottimo" Controllo nel librone cercando il mio cognome, ma non lo trovo. Ovvio, perché è stato prenotato a nome di mia madre! "Vi invito a seguirmi al tavolo dieci. Prego, da questa parte" Li guido, per poi portar loro menu e dell'acqua naturale.

"Scusate, ma siete pur sempre dei clienti" Dico con fare giocoso. "Penserebbero che sia favoritismo!"

"Lo capiamo tesoro, non c'è problema" Sorride papà facendo fare la stessa cosa anche a me.

"Mamma... "La guardo. "Ancora non mi hai detto che ci fai qui! Alla fine hai approvato l'idea che io mi sia cercata un lavoro?" Faccio ironica stappando anche una bottiglia di Rosé per poi versarlo ai due coniugi.

"Ancora no, cara... Ma sto cercando di capirla. Perciò ti pregherei..." Mi sorride facendomi capire che non devo continuare oltre. 

"Come vuole... Arrivederci! Per qualsiasi cosa chiamate.. Tranne per le buffonerie, per quelle ci sono i circhi!" Sorrido congedandomi. 

Mentre mi allontano sento i genitori del mio ragazzo sussurrare tra loro: hanno capito che sono i miei. Fantastico!

Una parte di me ora è in pace. Sa che andrà tutto per il meglio, o per lo meno cerco di convincermene, ma l'altra è in ansia e scatta per ogni minima cosa. Dev'essere tutto perfetto, ancora più del solito - io soprattutto - :ci sono i genitori del mio ragazzo, ai quali devo dimostrare di essere una buona cameriera, ma che non sono solo quello, e poi c'è mia mamma alla quale devo dimostrare di sapermela cavare benissimo anche senza di lei. Mi fermo. Un bel respiro... Andrà tutto bene. 

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La serata sembra procedere bene, il ristorante si sta riempiendo e sembrerebbe che i genitori di Marco siano sempre in procinto di parlare con i miei o viceversa, ma non so perché... E' una sensazione.

Passano le ore e il locale si svuota, restano solo le nostre famiglie.

"Che facciamo?" Domanda avvicinandosi Marco.

"Chiedete loro se vogliono un passaggio!" Una voce alle nostre spalle ci fa voltare. E' Simona.

"Buonasera" La saluto con un sorriso cordiale, che ricambia con un cenno del capo.

"Sicura?" La guarda incerto il mio ragazzo.

"Da quello che vedo, se sono i signori che hanno avvicinato i tavoli e stanno ridendo da qualche minuto, sembrerebbero andare d'accordo!" Ci voltiamo e osserviamo la scena: anche mia sorella sembra divertirsi! 

"Bhe... Bello!" Esclama. 

"Già!" Continuo ad osservare la scena con il sorriso sulle labbra, per poi guardarmi intorno: stanno andando via tutti!  

Mi volto vero Simona, che capendo mi sorride:"Non c'è problema, potranno stare quanto vorranno... Ci mancherebbe!"

"Grazie" Rispondiamo in coro.

"Finite tra venti minuti... Se volete raggiungeteli dopo! Buona serata" Ritorna nel suo studio lasciandoci senza parole. Ci guardiamo un secondo per capire il da farsi, poi torniamo in sala e iniziamo a sparecchiare.

"Diamo fastidio?" Domanda suo padre vedendo che siamo di fretta.

"Al contrario!" Esce Simona con un sorriso smagliante, per poi rivolgerci un'occhiata d'intesa:"Sono certa che i due baldi giovani si stiano dando da fare velocemente per raggiungervi e passare un fine serata allegramente tutti insieme! Non è così ragazzi?" 

All for a Game #WATTYS2020Where stories live. Discover now