Capitolo 23.

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Avrò controllato il cellulare un migliaglio di volte,eppure nessun messaggio da parte di Sara... Che strano.

Nel pomeriggio decido di uscire e trovo Marco fuori dal cancello.

"Ciao!" Gli vado incontro abbracciandolo.

"Buongiorno!"

Gli arriva un messaggio,ma lo ignora e mi bacia.

"Non rispondi?"

"Non è importante"

"Potrebbe essere il lavoro!"

"Non ha questa suoneria" Un altro bacio.

"Suonerie personalizzate?" Mi si illuminano gli occhi. "Qual è la mia?"

"Lo sapevo..." Sussurra. "Non lo saprai mai" Mi fa la linguaccia e apre la portiera. "Abbiamo un'ora" Mima. Capendo,mi affretto a salire.

Fa il giro e comincia a guidare.

Gli mando un messaggio,un semplice cuore e nell'auto inizia a sentirsi la melodia di un'arpa. Suona cinque volte.

Marco arrossisce.

"Avrei dovuto immaginarlo... Strunz" Sorride imbarazzatissimo.

" Ma no,è bellissima! Solo...Perché cinque?" Lo guardo.

"Perché è il numero perfetto!"

"Non era l'uno?"

"Per me è il cinque"

"E..." Accende la radio. "Messaggio ricevuto" Sussurro guardando fuori dal finestrino del passeggero.

"Comunque grazie,è meravigliosa la melodia...T'incanta!" Sorrido.

"Come tu fai con me!" Risponde prontamente lasciandomi senza parole. Abbasso la testa. "Ci risiamo..." Sospira.

"Non posso farci niente!" Esclamo ridendo. "Ti amo, e sentire che anche tu provi lo stesso è... Un'emozione unica! Che ancora non so come affrontare"

"Nemmeno io lo so come fare" Rallenta.

"Che succede?" Domando guardandomi intorno. "Uh..Siamo arrivati!"

"Sì...Resta solo il parcheggio,che oggi è un po '...Così!" Fa un gesto come a volermi presentare... Il nulla. Dico davvero,sono tutti occupati!

Mi guardo intorno mentre lui comincia ad uscire dal cortile.

"Quello!" Indico. Guarda.

"Strisce blu"

"E quindi?"

"E quindi non puoi!" Esclama.

"Mmh.." Faccio andare gli occhi. "No,qui non ne vedo..."

"Nemmeno io..." Si allontana.

Dopo dieci minuti finalmente lo troviamo. Un po' distante dal locale,ma dovremmo farcela a trovarlo.

"Vero che ti ricorderai dov'è?" Domando mentre andiamo.

"Certo!" Sorride ironico.

"Ottimo!" Ridiamo. Mi posa un braccio sulle spalle e continuiamo a camminare. Siamo arrivati. Entriamo e ci mettiamo all'opera.

"Margherita!" Sento una voce alle mie spalle. Mi volto credendo sia entrata la mia compagna, ma trovo un signore anziano seduto al bancone di fronte a me che mi guarda.

Mi avvicino.

"Come scusi?"

"Come ti chiami?"

All for a Game #WATTYS2020Where stories live. Discover now